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Unioni omosex: quale linea politica per il PD?

 

Pierluigi Bersani Giuseppe Fioroni

Il segretario del PD apre alle unioni omosex e Giuseppe Fioroni si inalbera “minacciando”
la propria candidatura alle primarie. (...)

 

 

 

Su Twitter gli internauti prendono posizione a favore dei diritti LGBTQ. 
E se i cittadini romani rispondessero ai giochini della Casta sfilando al Roma Pride del 23 giugno?


In un’intervista ad Avvenire Giuseppe Fioroni ha ribadito il suo no alle unioni tra persone dello stesso sesso ed ha lanciato un chiaro avvertimento a Pierluigi Bersani.Giuseppe Fioroni copy AdnKronos
«C’è un’area vasta nel Pd pronta a dire no a derive eutanasiche e coppie gay. Un’area vasta, decisa a costruire una coalizione di governo nuova, capace di individuare ed imporre nel dibattito e nel programma le priorità vere. Tutto il resto rischia di creare confusione, di disorientare, di indebolire un progetto politico vitale per il Paese».

 

Come dire: ma perché un libero cittadino dovrebbe arrogarsi il diritto di decidere della propria finis vitae? Come dire: cosa vogliono ancora questi omosessuali? Le priorità sono altre, vero caro Fioroni le priorità in Italia sono tante e noi, come tutti gli italiani, lo sappiamo bene, però a quelle che tu definisci “priorità vere” noi aggiungiamo il fatto che i cittadini italiani non hanno gli stessi diritti della maggior parte dei cittadini europei.

 

Ma cosa ha fatto il segretario del PD per scatenare la reazione così forte e immediata dell’onorevole Fioroni? In occasione di Pierluigi Bersani Copy Il MattinoBologna Pride, per una volta, Pierluigi Bersani ha preso una posizione chiara affermando che «è ora di approvare una legge che tuteli le convivenze omosessuali».
Povero Bersani non ha neppure pronunciato la parola “matrimonio”...
Ma ormai i cattolici del PD sono sul piede di guerra e non si sono fatti sfuggire l’occasione per ribadire i dogmi del loro fondamentalismo, i loro punti fermi per continuare a rimanere nel Partito Democratico, soprattutto adesso che vendono sempre più vicina e plausibile una coalizione con Nichi Vendola e SEL.
In altre parole temono che il PD possa realmente diventare un partito di sinistra che prende posizioni simili a quelle dei suoi omologhi in Europa.

 

Forse siamo davvero giunti alla resa dei conti…

 


Le reazioni sui social network
Le dichiarazioni di Fioroni ovviamente hanno provocato le reazioni delle associazioni LGBTQ.
Ma non solo. Anche su Twitter gli internauti si sono scatenati: hanno fatto sentire la loro voce simpatizzanti, elettori del Pd o semplicemente persone felici di constatare che Bersani aveva finalmente preso posizione sulle unioni civili omosex.
Tra i molti commenti ne ho selezionati alcuni: Nellina99: Fioroni raggiungi la Binetti - Idrossido: altro che sinistra, questa è omofobia pura! – LellaPoletti: ma non sarebbe meglio che lui e quelli come lui si togliessero dalle p...? – Suzukimarumi: possiamo dirlo nel 2012 che imbarcare i cattolici ne PD è stato un errore enorme? – FrancescoCola: Fioroni, candidati ti prego, Poi perdi, ritirati e vai a vivere in Iran con i tuoi amici omofobi.

 

Vi assicuro che le reazioni contro la presa di posizione di Fioroni sono state tante e, come ho già scritto, la maggior parte dei commenti è stata di persone non appartenenti alla Comunità LGBTQ, persone che semplicemente ritengono che da troppo tempo le persone omosex in Italia sono prive di quei diritti che nella maggior dei Paesi europei sono acquisiti da tempo. Diritti per i quali l’Europa ha già più volte richiamato l’Italia.

 

La risposta? Sfilare a Roma Pride
Come rispondere a Fioroni? Io mi auguro e spero che Pierluigi Bersani non si faccia intimorire dalla provocazione di Giuseppe Fioroni. Io mi auguro e spero che il segretario del PD risponda in modo adeguato, precisando una volta per tutte che la regolarizzazione delle unioni omosex è un punto fermo nel programma del PD.
Se così non fosse, ancora una volta dovremmo constatare che nel PD i cattolici hanno un peso e un potere più ampio rispetto ai laici.

 

Ma anche i cittadini comuni come possono rispondere a Fioroni e far capire al PD che è ora di prendere una posizione chiara sulle unioni omosessuali e su altri temi dove la laicità è essenziale?Roma Pride 2012
Credo che partecipare alla sfilata del Roma Pride -il 23 giugno nella Capitale- potrebbe essere una bella risposta, una risposta adeguata.

 

In calce pubblichiamo il Documento Politico di Roma Pride 2012: Vogliamo Tutto.

 

Le persone omosessuali e trans che da sempre sono stati in prima linea per i diritti delle donne, dei lavoratori, dei migranti e di tutti gli emarginati -proprio perché da “diversi” conoscono bene cosa significa essere privati dei diritti- meritano una partecipazione attiva da parte di tutta la cittadinanza democratica di questo Paese. Ecco, per una volta sarebbe bello che i cittadini romani scendessero in piazza con la Comunità LGBTQ per chiarire a Bersani e al PD che una legge a tutela dei diritti delle persone omosex non è un’offesa ai credenti ma solo l’acquisizione di un diritto.
E, per favore, smettiamola di citare a sproposito la Costituzione –come ha fatto l’on. Massimo D’Alema- che negli articoli dedicati al matrimonio non precisa che debba trattarsi di “uomo e donna”.

 

Un primo passo verso una democrazia laica, verso uno Stato di diritto, il cui compito è quello di tutelare i cittadini, di garantire loro diritti e rispetto delle leggi. A noi non serve né uno Stato padre né uno Stato padrone, né tantomeno uno Stato teocratico, per chi non lo sapesse, il Medioevo è molto lontano nel nostro passato.

 

E chi non vive a Roma? Può partecipare idealmente a Roma Pride 2012 inviando la propria adesione con una e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Marinella Zetti

(12 giugno 2012)


                                                     Roma Pride 2012
 

Il documento politico di Roma Pride 2012

 

VOGLIAMO TUTTO
La libertà di vivere e amare non può più aspettare: Roma Pride 2012.

 

Vogliamo tutto, senza più mediazioni, senza più rinunce, senza più tentennamenti.

 

Vogliamo tutto: questa è la richiesta che le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender, queer e intersessuali rivendicano con il Roma Pride 2012. Il Pride è il momento di massima espressione della nostra battaglia per il riconoscimento della parità, dignità e libertà di vivere e amare senza ingerenze religiose, moralistiche e ideologiche. Nel Pride sta la forza di una comunità che si trova unita nell’orgoglio per quello che si è, nelle rivendicazione di una piena uguaglianza, nella gioiosa visibilità individuale e collettiva, nell’allegria di un giorno di festa e condivisione.

 

Vogliamo tutto e lo otterremo nello spirito di Stonewall, attraverso la nostra lotta di liberazione che ripudia ogni forma di violenza, autoritarismo e totalitarismo e proclama come fondativi di una società democratica i valori dell’antifascismo, dell’antisessismo e dell’antirazzismo.

 

Vogliamo tutto, perché ciascuna e ciascuno di noi merita ed esige riconoscimento e tutela, sia nella sua individualità, sia nelle forme di affettività e condivisione che desidera. Vogliamo essere libere e liberi di scegliere e di esprimere le nostre identità, con i nostri corpi e con la nostra fisicità, anche fuori dai canoni standardizzati, attraverso un percorso di autodeterminazione e promozione delle differenze.

 

Vogliamo tutto per la realizzazione del nostro progetto di vita e d’amore; vogliamo tutto per noi, i nostri affetti, le nostre famiglie e i nostri figli: dal matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso, su un piano di piena uguaglianza formale e sostanziale con quello delle coppie eterosessuali, al riconoscimento delle differenti forme di affettività e relazioni che ciascuna e ciascuno di noi possa scegliere liberamente.

 

Vogliamo tutto, vogliamo istituzioni e leggi realmente laiche, che sono la piena garanzia della libertà e della autodeterminazione delle persone nelle loro scelte di vita, religiose e filosofiche, lontane da impostazioni da stato etico che confondono peccato con reato o illecito, puntando a imporre un modello unico di società a cui uniformarsi.

 

Vogliamo tutto, vogliamo poter vivere liberamente la nostra identità di genere, per questo chiediamo legittime tutele a favore delle persone transessuali, transgender e intersessuali che vivono forti discriminazioni e abusi nei diversi ambiti della propria esistenza.

 

Vogliamo una società priva di ogni forma di discriminazione e violenza omo/trans/lesbofobica. Vogliamo interventi legislativi, culturali, informativi e di sensibilizzazione per il contrasto di ogni forma di pregiudizio legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

 

Vogliamo tutto, consapevoli che la crisi attuale non può essere utilizzata per sottrarre e restringere spazi di libertà e di cittadinanza a quei soggetti che già in un periodo “pre-crisi” ne pagavano il prezzo sociale, economico e culturale maggiore, consapevoli che i parametri economici, come lo spread e il P.I.L. non misurino il benessere, la realizzazione e la felicità di ciascuna e ciascuno e vogliamo che governo e istituzioni riconoscano tutti i diritti e le garanzie che ci spettano.

 

Vogliamo una riforma radicale del sistema di welfare, a oggi fondato prevalentemente sull’istituto familiare. Vogliamo un welfare universale, che consideri sia le famiglie sia gli individui, attraverso un sostegno reale al reddito come strumento di concreta autonomia delle persone, di tutela dall’emarginazione sociale e, soprattutto per i giovani e per gli anziani, di indipendenza dalla famiglia d’origine.

 

Vogliamo tutto per costruire, insieme a tutte le forze vive del Paese, un tessuto culturale e sociale aperto e inclusivo, che faccia delle differenze una ricchezza. Vogliamo tutto, vogliamo parità di accessibilità all’informazione, alla formazione e alle attività della vita quotidiana in genere anche per chi, come le persone sorde, sconta il fatto di far parte di una minoranza linguistica che lotta da anni per il suo riconoscimento e la visibilità della sua diversità.

 

Vogliamo tutto, in un percorso comune a quanti subiscono gli effetti più duri di stigma, emarginazione, discriminazioni e violenza: donne, migranti, diversamente abili, lavoratori precari e sfruttati, Rom, credenti di minoranze religiose, giovani e studenti. Uniti a chi ancora crede nei valori dell’uguaglianza, della dignità umana e delle differenze. Insieme si può costruire e regalare un Paese più giusto, libero, laico e democratico.

 

Vogliamo tutto, vogliamo un’informazione corretta e non affetta da pregiudizi e moralismi sulle malattie sessualmente trasmissibili, così come vogliamo interventi per combattere lo stigma sociale che colpisce le persone in HIV, con una particolare attenzione a campagne di prevenzione e sensibilizzazione riguardo alla sieropositività e all’AIDS, nel rispetto di una sessualità libera e consapevole.

 

Vogliamo tutto, vogliamo che l’appartenenza all’Unione Europea non si traduca nelle misure di austerity che mortificano la maggioranza della popolazione, nei tagli indiscriminati alla spesa sociale e nell’abbassamento generale dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Vogliamo che l’idea di Europa si basi sull’allargamento dei diritti, civili e sociali, indipendentemente dal paese di origine, in un’ottica di avanzamento e non di regressione, applicando i principi e i diritti sanciti della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. All’Europa dell’austerity vogliamo sostituire l’Europa dei diritti.

 

Vogliamo quindi che ogni persona veda riconosciuta, tutelata e promossa la propria specificità e vogliamo che le istituzioni assicurino a tutte e tutti il pieno godimento dei propri diritti, della propria dignità e della propria libertà.

 

I partecipanti al Roma Pride 2012 vogliono costruire, attraverso la partecipazione e la diffusione di una cultura del rispetto reciproco, una società accogliente, inclusiva e plurale.

 

Per questo VOGLIAMO TUTTO!

 

I promotori del Roma Pride 2012
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
QueerLab
Lista Lesbica Italiana
Rete Genitori Rainbow
Subwoofer
Roma Rainbow Choir
Gaynet Roma
Orgogliosamente LGBTIQ
Famiglie Arcobaleno Roma
Gruppo sordi e udenti LGBTE Roma
Collettivo di femministe e lesbiche “La Mela di Eva”


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