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Trenitalia e i vagoni dei deportati

 

trenino

Com'è noto Trenitalia ha deciso di abolire la prima e la seconda classe per offrire
“4 nuovi modi di viaggiare”: Standard, Premium, Business ed Executive.



L'ingresso nel mondo del trasporto su rotaia di Ntv di Diego della Valle e Luca Cordero di Montezemolo, avrebbe dovuto portare

trenitalia miglioramenti nei servizi di Trenitalia, ma così non è accaduto... Nel nostro Bel Paese è successo proprio l'esatto contrario: il servizio è peggiorato, o meglio, è diventato più selettivo e classista e, come al solito, ha penalizzato le classi di viaggiatori più deboli. 

Ma questa, in Italia, è una moda attualmente molto diffusa.

QUATTRO MODI DI VIAGGIARE 
Ma procediamo con ordine, la mia indignazione è scattata con la notizia riguardante la soppressione dei treni notturni che viaggiano da Sud a Nord (e viceversa) e, contestualmente, con l'annuncio di importanti “innovazioni” sulla Frecciarossa. Innovazioni? Io le definirei piuttosto un “ritorno al passato”, ai tempi in cui le classi sociali erano tenute ben distinte e separate. 

Com'è noto Trenitalia ha deciso di abolire la prima e la seconda classe per offrire “4 nuovi modi di viaggiare”: Standard, Premium, Business ed Executive. E fin qui tutto bene, “un'operazione di marketing”, come viene definita nelle alte sfere della società.

 

I VAGONI DEI DEPORTATI
Approfondendo l'operazione di marketing si scoprono certune magagne, come ad esempio l'organizzazione all'interno dei “4 nuovi modi di viaggiare”: un'organizzazione che è classista, per non dire da apartheid. E non sto esagerando, visto che in Rete, li hanno già definiti i“vagoni dei deportati” alludendo ovviamente ai treni con i quali trasportavano i loro prigionieri i nazisti.

Naturalmente il riferimento è diretto al modo Standard, il più economico, quello che Trenitalia definisce “Convenienza a 300 km. orari”. Il prezzo sarà anche conveniente, ma è decisamente molto sconveniente il trattamento riservato ai passeggeri: secondo il progetto Standard essi sono bloccati nei loro vagoni, senza la possibilità di accedere alla carrozza bar/ristorante. Per questi sfortunati, spiegano nel sito di Trenitalia, “è disponibile un carrellino bar per l’acquisto di prodotti food, bevande calde e fredde e caffè espresso”. 

Questa scelta a dir poco classista è “per non disturbare chi viaggia in Premium, Business ed Executive”, hanno spiegato sempre le alte sfere di Trenitalia.
Non disturbare?...
Noi viaggiatori sappiamo bene come, rispetto alla prima, la seconda classe è sempre stata penalizzata: bagni che funzionavano pocoC Business o per nulla, vagoni sporchi, ma almeno c'era la possibilità di accedere alla prima classe e sgranchirsi le gambe facendo una passeggiata fino al bar per bere un caffè.
Con la nuova filosofia di Trenitalia anche queste opportunità vengono cancellate e chi viaggia in Standard deve stare con i suoi simili e non può nemmeno avvicinarsi agli “eletti” delle classi superiori.
Ma per rendersi conto di quale strada hanno imboccato Le Ferrovie di Stato, è sufficiente guardare il video di promozione (segui il link su youtube) o leggere con attenzione le definizioni dei “4 nuovi modi di viaggiare” redatti da Trenitalia: Premium, il tuo viaggio comodo; Business, il viaggio d'affari per eccellenza; Executive, il viaggio esclusivo. E per chi viaggia in Business, c'è anche l'Area del silenzio, dove si deve parlare a bassa voce e non sono ammessi i cellulari. Naturalmente gli interni sono stati studiati da Giuggiaro e, solo ai super eletti Executive vengono serviti piatti firmati da Vissani. 

Che aggiungere? 

Che in un Paese dove si parla di sobrietà e di equità e si chiede “giustizia sociale” questo nuovo corso di Trenitalia appare un po' fuori luogo e, lasciatemelo dire, anche poco rispettoso dei sacrifici che i soliti noti stanno facendo per consentire ai soliti ignoti di continuareC Executive a passare indenni tra crisi e recessioni.

Ma sappiamo come funzionano le cose nel Bel Paese: i diritti calpestati e negati sono una consuetudine, e se si cerca di essere democratici e chiedere parità di diritti, è sempre in agguato l'accusa di... “COMUNISTA!!!”

Marinella Zetti



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