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Mentre ITunes Italia offende, il cardinal Paolo Romeo...

 

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L'anno inizia con un'offesa e una discriminazione nei confronti delle persone Lgbtqi, lo denunciano l'associazione radicale Certi Diritti ... Mentre a Palermo il card. Romeo...




L'omosessualità? Ancora una malattia 
L'associazione radicale Certi Diritti ha scritto ad ITunes Italia a causa di una nuova grave forma di offesa delle persone Lgbtqi. Infatti nel vocabolario s4m si definisce la persona omosessuale affetta da omosessualità, rimandando quindi ad un concetto di malattia oppure di status di sofferenza intrinseco per il fatto stesso dell’essere omosessuali. Una tale definizione è del tutto in sintonia con le idee professate dalle cosiddette "teorie riparative" dei fondamentalisti religiosi, dalle quali la Apple si è in passato nettamente distaccata.

Le definizioni riportate nel dizionario 
s4m di Itunes Italia:

eterosessuale
1 (sm. e sf.) e sf. Che, chi presenta 
eterosessualità.

omosessuale
1 (sm. e sf.) e sf. Che, o chi, è affetto
da omosessualità. ~ donna lesbica;
uomo invertito. 
Sinonimi: finocchio, gay, invertito, omofilo 
Contrari: eterosessuale

bisessuale 
1 (agg.) Che ha i caratteri di entrambi i 
sessi. ~ ermafrodito. 
Sinonimi: bisessuato, ermafrodito, monoclino

transessuale m e f (pl: transessuali) Persona che
sente di appartenere al sesso opposto, rispetto
a quello anagrafico, assumendone chirurgicamente
le sembianze fisiologiche.

n
n

Inoltre, il vocabolario presenta una accezione errata del termine "bisessuale" che viene platealmente confuso con il termine "intersessuale". 

Le persone transessuali vengono definite tali esclusivamente nel caso accedessero alla riassegnazione chirurgica del sesso; ciò è errato perché non necessariamente le persone transessuali devono raggiungere quell’obiettivo per migliorare la loro condizione. Purtroppo tale imposizione di legge è, in alcuni casi, fonte di grande disagio. 

Itunes Italia non è nuova a queste (ci auguriamo involontarie) offese alle persone Lgbtqi italiane. Ad esempio, pochi mesi fa, nella presentazione della App di Certi Diritti (prima App italiana di informazione sui diritti delle persone Lgbtqi per Iphone e IPad) la parola "omosessuali" era stata censurata con degli asterischi. 

In questo caso non è ravvisabile una responsabilità diretta da parte di ITunes Italia, dato che si tratta di una App creata da altri, questo però non vuol dire che non possano intervenire in caso di diffusione di gravi pregiudizi. La Apple (e per associazione ITunes) è famosa per essere tra le aziende più gayfriendly al mondo. Un tale buon nome va onorato e conquistato sul campo, specialmente in un contesto come quello italiano dove l'omofobia è di casa tra molti decision-makers. Per una azienda italiana, essere gayfriendly non è solo un vanto, ma diventa anche un obbligo alla responsabilità e all'impegno serio, visto il grave deficit di diritti civili in cui si trova il nostro Paese.Dizionario-s4m

CORREGGERE LE DEFINIZIONI 
L'associazione radicale Certi Diritti chiede alla Apple di contattare urgentemente i proprietari del dizionario al fine di correggere le definizioni errate ed offensive, fino a che esse non saranno effettivamente corrette. O che, al contrario, prenda le decisioni necessarie, affinché ITunes Italia non sia associabile in nessuno modo alla promozione di contenuti omofobici e perfino in linea con le teorie riparative. Proponiamo inoltre a ITunes Italia alcune idee per rendere effettiva e concreta la natura gayfriendly dell'azienda. Certi Diritti si offre a dare contributi e idee per la formazione dei dirigenti di ITunes Italia sul tema della cultura e dei diritti civili delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, intersessuali (e anche eterosessuali). 

 

SALVAGUARDARE LA FAMIGLIA
Il 1 gennaio, durante la tradizionale messa di inizio anno al Comune di Palermo, Il Cardinale Paolo Romeo ha commentato nell'omelia la recente approvazione da parte del Consiglio comunale di una mozione a favore delle unioni civili. 

«A proposito della famiglia, - ha affermato il Cardinale - lasciate che, come padre e pastore di questa amata Chiesa di Palermo, rivolga proprio oggi e proprio all'interno di questo Palazzo di città, un accorato appello perché tutte le Istituzioni si adoperino responsabilmente per salvaguardare il carattere sacro e di insostituibile valore dell'unione fra un uomo e una donna: è all'interno della famiglia che il dono della vita può fiorire e svilupparsi perché essa è punto di riferimento, è il primo ambiente in cui l'uomo si relaziona, è il primo luogo di formazione psicologica e morale di ogni persona. La sua legge non può essere cambiata, perché è scritta nella natura dell'uomo stesso». 

La risposta di Comitato Arcigay per Palermo e Trapani non si è fatta attendere.
«Rispettiamo tutte le opinioni, e difenderemo sempre il diritto di tutti di esprimere la propria opinione, anche quelle di chi discrimina. - hanno spiegato i responsabili dell'Associazione - Ma la Palermo che sogniamo è più bella, più accogliente, più onesta, più laboriosa, come ha detto il Cardinale, e quindi attenta ai bisogni di tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che siano sposati o meno, che siano o meno eterosessuali». 

RISPETTARE I DIRITTI DI TUTTI
I responsabili del Comitato chiedono semplicemente una Città che accoglie e rispetta tutti e tutte, in cui sia assente "qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale", come recita l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell?Unione Europea.

cardinaleRomeo


«Stupisce che sia proprio il Pastore dell'Arcidiocesi palermitana a fare simili dichiarazioni, - hanno aggiunto i responsabili del Comitato - Chiesa che nella sua pratica quotidiana si contraddistingue per la capacità di accogliere tutti, senza distinguo o preconcetti. E stupisce oltretutto che queste dichiarazioni vengano pronunciate in un luogo istituzionale, nello stesso Palazzo delle Aquile in cui il Consiglio comunale, coraggiosamente e con grande partecipazione trasversale negli ultimi 12 mesi ha deliberato per ben due volte contro le discriminazioni. 

Da parte nostra chiediamo con forza che gli Amministratori del Comune, della Provincia, della Regione e dello Stato si battano e si impegnino per garantire a tutti la pienezza dei diritti di cittadinanza e la possibilità di vivere con dignità».
Infine, i responsabili dell'Associazione hanno rivolto un pensiero a quanti, proprio in questi giorni, vedono concretizzarsi il rischio di essere espulsi dal mondo del lavoro, auspicando che i gestori della cosa pubblica siano in grado di far fronte alle emergenze che derivano dalla crisi economica, e che nel farlo non discriminino tra persone sposate e non sposate.
M.Z.
(gennaio 2012)




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