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Le Coperte dei Nomi sono opere d’arte
Le Coperte dei Nomi o “Quilt” non sono solo belle e commemorative, sono opere d’arte. Infatti, sono state scelte da Google per il suo sito Arts & Culture. E per celebrare in modo adeguato questa significativa decisione, il 27 giugno –durante la Pride Week- Google e ASA-Associazione Solidarietà AIDS hanno organizzato un grande evento in cui spiegheranno come nasce questa scelta e come è stata realizzata. «Per noi di ASA, queste coperte rappresentano la memoria, il ricordo delle persone che ci hanno lasciato a causa dell'HIV. Vogliamo che si continui a ricordare la lotta e la sofferenza di tanti nostri amici che non ci sono più. Vogliamo ricordare che oggi HIV si può tenere sotto controllo, proteggendosi con sesso sicuro e PrEP-Profilassi pre Esposizione, facendo il test, prendendo correttamente la terapia. Oggi le persone con HIV in terapia con viremia azzerata possono vivere come e quanto le altre e, soprattutto, non possono trasmettere l'infezione» ha sottolineato Massimo Cernuschi, Presidente di ASA. L’idea è nata il Primo Dicembre 2017 quando abbiamo esposto Le Coperte a Milano in Galleria del Corso. Le persone passavano senza degnarle di uno sguardo, in alcuni casi addirittura le calpestavano. In quel momento abbiamo capito che quella modalità non funzionava più e dovevamo studiare un modo più aderente alla realtà per far capire cosa sono e cosa rappresentano i “Quilt”. E così abbiamo partorito il Progetto Digitalizzazione delle Coperte. Era molto bello sulla carta, però andava concretizzato. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Sclavi e lui ha coinvolto un nutrito gruppo di fotografi -Gian Paolo Barbieri, Maria Vittoria Backhaus, Maurizio Galimberti, Ilaria Facci, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Alessandra Spranzi, Oliviero Toscani con Fabrica, Paolo Ventura, Paolo Zambaldi e Cosetta Giorgetti, Max Zambelli, Stefano Zarpellon ed Efisio Rocco Marras- e il Primo Dicembre 2018 abbiamo presentato il Progetto di Digitalizzazione delle Coperte dei Nomi. E tra i partecipanti all’evento “Think Positive Fabrizio Sclavi & Friends for Asa”c’era anche qualcuno di Google che ha compreso cosa rappresentano i Quilt e ha deciso di inserirli in Google Arts & Culture.
La collezione delle AIDS Memorial Quilts, un enorme patchwork di coperte disegnate e ricamate da amici o parenti di vittime dell’AIDS, infatti, sarà disponibile online sulla piattaforma Google Arts & Culture proprio dal 27 giugno 2019. La collezione italiana delle Coperte dei Nomi, considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo, è stata in parte digitalizzata grazie alle tecnologie messe a disposizione dal team di Google Arts & Culture. Per celebrare le opere, il 27 giugno a partire dalle 21.30, le scansioni digitali delle coperte - realizzate con l’esclusiva tecnologia Art Camera - saranno proiettate sulla parete del palazzo di via De Castillia 7, a Milano. Gli spettatori saranno parte integrante dello show per diffondere il messaggio di non abbassare la guardia della prevenzione e per abbattere lo stigma. La direzione artistica del progetto è stata affidata ad Andrew Quinn, noto videomaker australiano, che ha ideato uno spettacolare ed emozionante show interattivo dal titolo "IN QUILT" Interactive Audio Visual Installation accompagnato da echi musicali evocativi, da illuminazione suggestiva e dall’esibizione live di The Winstons.
La proiezione dell’opera di Andrew Quinn sarà aperta a tutta la cittadinanza a partire dalle 21.30 perché le Coperte dei Nomi, che ASA raccoglie e custodisce dal 1987, sono ormai diventate un patrimonio culturale universale. Cos’è la Coperta dei Nomi o Names Project Aids Memorial Quilt? Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt, conosciuto in Italia come Coperta dei Nomi, è un enorme coperta realizzata in memoria delle persone morte a causa dell'AIDS. La coperta è costituita da singole coperte di stoffa ricamate o dipinte da amici e parenti delle persone decedute. Ancora oggi è considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo. Il progetto è nato a San Francisco nel 1987 da un'idea dell'attivista Cleve Jones. Dall'inizio degli anni ottanta molte persone morivano a causa dell’AIDS, spesso non ricevevano funerali a causa della stigmatizzazione sociale e dell'indifferenza governativa sulla malattia. Anche Jones perse il suo compagno, così con alcuni volontari diede vita al progetto, realizzando coperte su cui erano stati impressi pensieri e disegni che permettevano ad amici e familiari di commemorare i propri cari. I pezzi di stoffa venivano uniti l'uno all'altro per La Coperta dei Nomi è formata da blocchi composti da otto singole coperte (pannelli), ciascuna della misura di 90x180 cm e generalmente realizzate da amici e familiari delle vittime dell'AIDS. Le coperte, estremamente colorate, vengono realizzate con la più estrema libertà nell'utilizzo di stili e materiali, con l'aggiunta del nome del proprio caro e una dedica rivolta ed esso. Il NAMES Project AIDS Memorial Quilt è in Italia per merito di Ursula Barzaghi che insieme ad ASA – Associazione Solidarietà AIDS di Milano ha iniziato a raccogliere le Coperte. La prima Coperta fu esposta nel 1990 davanti alla Scala di Milano.
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Lunedi, 29 Aprile 2024 00:30:45 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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