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Da ICAR un appello a Governo e Ministri

 

hiv-aids
Dal congresso di Siena clinici e ricercatori lanciano un appello al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Consiglio dei Ministri per il nuovo Piano Nazionale AIDS.





 

La nona edizione di ICAR-Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, si tiene presso l’Università degli Studi di Siena - Centro Didattico del Policlinico S. Maria alle Scotte e si concluderà il 14 giugno 2017. Sono Presenti 1100 specialisti, tra medici e ricercatori di vari settori, coinvolti nell’assistenza e cura dell’infezione da HIV e volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l’AIDS.

In un tempo difficile per il nostro Paese due buone notizie ci fanno sperare in un futuro migliore: il probabile varo del Piano Nazionale AIDS (PNAIDS), dopo diversi anni, e, più recentemente, l’auspicabile significativo finanziamento alla “ricerca d’interesse nazionale per lo sviluppo del sistema economico del Paese, nonché azioni destinate all’ingresso dei giovani nel mondo della ricerca” derivante da fondi inizialmente allocati all’IIT.


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«Nel merito riteniamo che sia possibile, oltre che fortemente auspicabile, un collegamento tra queste due buone notizie». Hanno precisato i Presidenti del Congresso ICAR, la più importante manifestazione su Hiv e Aids in Italia, in corso di svolgimento a Siena in questi giorni, sotto la guida dei Proff. Andrea Antinori (Roma) di Andrea De Luca (Siena) e Maurizio Zazzi (Siena) assieme al Comitato Scientifico di Programma di ICAR in una lettera aperta nata da un’iniziativa del professor Guido Poli (Milano).

Il Piano è stato approntato dal Comitato Tecnico Scientifico Nazionale del Ministero della Salute con il coordinamento del professor Massimo Galli, vicepresidente della SIMIT. Il documento ha visto la partecipazione di numerosi specialisti e diverse personalità scientifiche e delle associazioni di volontariato impegnate su HIV - AIDS.

Ed hanno aggiunto: «L’attuale proposta di attivare un PNAIDS è focalizzata su nobilissimi obiettivi di prevenzione, informazione e cura delle persone infettate dal virus HIV, causa dell’AIDS in assenza di terapia antiretrovirale. Tuttavia, a differenza di passati Programmi su scala nazionale, essa non prevede investimenti nella Ricerca collegata ad HIV/AIDS, ovvero nel “motore” dell’innovazione, della scoperta di nuovi bersagli terapeutici nonché dell’ottimizzazione dei farmaci disponibili, in assenza di un vaccino preventivo ancora lontano dall’essere scoperto».

L’appello rivolto al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Consiglio dei Ministri è molto chiaro: «Il nostro Paese è stato lungamente all’avanguardia nella lotta all’infezione da HIV/AIDS e possiamo con orgoglio sostenere – lo dimostrano dati oggettivi – che le persone infettate trovano in Italia i migliori centri di ricovero e cura al mondo. Tuttavia, sarebbe miope pensare che ciò sia frutto esclusivamente dell’alta professionalità dei nostri esperti di Malattie Infettive e, più in generale, del Sistema Sanitario Nazionale. Per contro, quest’alta qualità è stata raggiunta perché negli stessi Centri di Malattie Infettive e nei laboratori di virologia e di immunologia ad essi collegati abbiamo contemporaneamente svolto Ricerca parimenti di alta qualità a livello internazionale, qualità da alcuni anni messa fortemente in crisi dalla mancanza di un finanziamento dedicato».

«Riteniamo che questo momento forse unico dovrebbe essere colto per riportare il nostro Paese al ruolo che gli compete nello scenario internazionale nella lotta all’infezione da HIV/AIDS ed alle patologie ad esso collegate, quali la coinfezione da virus dell’epatite C, tumori e malattie cardiovascolari significativamente più frequenti nei pazienti che ricevono la terapia antiretrovirale».

 Speriamo che l’appello venga letto e non rimanga una solo voce inascoltata.






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