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HIV, non abbassare la guardia
Primo dicembre, giornata mondiale della lotta contro l’Aids. E’ già passato un anno e, mio malgrado, riscriverò le stesse parole dello scorso anno: in Italia si fa poca prevenzione, si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e affidarsi alla… provvidenza. Nel nostro Paese prevenzione è proprio una brutta parola e non solo in ambito Aids e malattie sessualmente trasmissibili. Dopo ogni grave evento naturale [come dopo quello riguardante la Sardegna, per citare l’ultimo] ci sentiamo ripetere che “non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza il territorio” e la conseguenza è stata una catastrofe. Prevenzione, appunto. Da quando ero piccola mi sento ripetere che “prevenire è meglio che curare”, evidentemente i nostri politicanti non hanno recepito questo piccolo e semplice concetto e preferiscono “curare” sprecando soldi dello Stato e, soprattutto, vite umane. HIV in Italia… Ma torniamo all’HIV. In Italia, secondo i dati del ISS-Istituto Superiore della Sanità, ci sono oltre 94mila persone che vivono con l'Hiv. Sono quasi 4 mila le nuove diagnosi di infezione da HIV segnalate in Italia lo scorso anno. Pari a un’incidenza di 6,5 nuovi casi per 100 mila residenti. Il totale di quelle riportate nel periodo 1985-2012 ammonta a 56.952. In questi anni si è osservato un aumento dell’età media alla diagnosi, passata da 26 anni per i maschi e 24 per le femmine nel 1985 a, rispettivamente, 38 e 36 anni nel 2012. Inoltre, è stato rilevato un cambiamento delle modalità di trasmissione: mentre diminuisce la E poi c’è il dato che fa più paura: gli inconsapevoli*, ovvero le persone che hanno il virus ma non lo sanno. E, secondo l’ISS, In Italia gli inconsapevoli rappresentano tra il 13 e il 40 per cento di tutta la popolazione sieropositiva vivente in Italia, stimata nel 2012 in 100/150mila persone. Pur se il dato è in linea con altri Paesi, la percentuale italiana è fra le più alte in Europa occidentale. Nel nostro Paese, ripeto, si dedica poco spazio alla prevenzione, molto è demandato alle associazioni che, pur facendo tanto, non riescono a ovviare alle carenze dello Stato.
… e nel mondo Secondo l’UNAIDS (Joint United Nations Programme on HIV/AIDS), l'agenzia dell’Organizzazione per le Nazioni Unite, vi sono oltre 35 milioni di persone sieropositive, di cui 26 milioni nei Paesi a basso e medio reddito. In generale, il rapporto 2013 dell’UNAIDS valuta positivi i risultati raggiunti dai programmi aventi come obiettivo specifico la riduzione delle nuove infezioni per via sessuale. Tuttavia, gli effetti dei programmi intrapresi variano, sul piano dell’efficacia, a seconda delle regioni e dei Paesi considerati. In particolare, la regione subsahariana (dove si è registrato ben il 70% di tutte le nuove infezioni nel 2012) ha ridotto le nuove infezioni in 11 anni del 34%, ma in molti Paesi africani rimane un tasso di Non solo in Italia, anche nel mondo i tassi di nuove infezioni tra gli omosessuali continuano ad essere alti. Si tratta in molti casi di infezioni che non vengono diagnosticate, soprattutto in fase di infezione primaria (i primissimi mesi dopo la contrazione del virus), quando è più alto il rischio di trasmettere il virus perché la carica virale è molto elevata. Infine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pone l’accento sul contagio tra adolescenti. Secondo l’Oms, nel mondo, 2 milioni di adolescenti convivono con il virus dell’Hiv. Molti di loro non ricevono cure e avrebbero bisogno di assistenza e prevenzione. Il rischio di AIDS può salire e le politiche del tutto inadeguate hanno aumentato la mortalità del 50%. L’Organizzazione è preoccupata per i ragazzi ad alto rischio di contrarre il virus. Le cause del contagio sono molteplici, dall’abuso sessuale al uso di droghe iniettabili. Ma anche la trasmissione ai figli da parte delle madri sieropositive. Ed io alle cause aggiungo anche: scarsa informazione e poca prevenzione.
Come ogni anno in occasione del Primo dicembre vi saranno eventi e manifestazioni in tutto il mondo. Anche in Italia le associazioni propongono numerosi incontri, noi vi segnaliamo alcuni appuntamenti, scusandoci con gli organizzatori delle quali non ci sono pervenute le iniziative. A Milano, ASA-Associazione Solidarietà Aids-, oltre alla tradizionale Coperta dei Nomi che si terrà il primo dicembre dalle 11 Lila-Lega Italiana Lotta Aids- organizzerà incontri in tutta Italia dal Trentino alla Puglia. Tutte le informazioni sono disponibili nel sito dell’associazione.
Anche molte associazioni in ambito Lgbtqi sono impegnate con manifestazioni. Il Circolo Culturale Mario Mieli venerdì 29 novembre invita a True Colors -Red Party, una serata con spettacoli, giochi, attività di sensibilizzazione, il punto informativo dell’Associazione con tantissimo materiale esplicativo, red ribbon, preservativi e i volontari del Circolo pronti a rispondere alle domande. Informazioni sul sito dell'associazione.
Orlando, Comitato territoriale Arcigay di Brescia, ha in programma una serie di iniziative finalizzate alla conoscenza delle malattie a trasmissione sessuale e alla diffusione di pratiche di prevenzione. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’associazione.
Infine l’associazione Esedomani Terni sarà presente a Terni, in piazza Tacito, dalle 9,30 alle ore 18,30 con un gazebo, gentilmente messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana, dove saranno distribuiti gratuitamente profilattici e dove sarà possibile ricevere materiale informativo sulla prevenzione dell'HIV e sui servizi di accompagnamento al test organizzati dall'associazione. Desidero concludere ricordando che un preservativo occupa poco spazio, sta facilmente in tasca o in borsa e può davvero salvare da molte malattie di cui troppo spesso ignoriamo l’esistenza. * Terminologia usata nello Studio dell’Istituto Superiore della Sanità
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