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Guerra agli omosessuali

 

stop-sharia
L'ha dichiarata il Sultano del Brunei che intende introdurre la Sharia. E anche per le donne la situazione è molto pericolosa.







Hassanal Bolkiah
, il Sultano del Brunei nel suo covo ricco di petrolio ha messo a punto un piano diabolico per uccidere tutti i gay. Almeno è questo quello che viene riferito dalla stampa Occidentale e dai gruppi Lgbt americani. Nove mesi fa il sultano ha promesso di eliminare sulla base di Syariah-Malay per introdurre la Sharia legge islamica del codice penale.

Gli attivisti omosessuali sono insorti dicendo che “questa legislazione è scandalosa” e pensando di aver già detto abbastanza.

 

Ma cos'è la Sharia ? Essa è dipinta come un insieme di punizioni barbariche che hanno come obiettivo le persone omosessuali, ma in realtà la Sharia è un sofisticato e diversificato sistema giuridico, una legge divina -letteralmente Sharia significa “la via degli animali verso l'abbeveratoio”-; è una parola antichissima che affonda le sue radici in una società dedita alla pastorizia.

I testi a cui fa riferimento sono il Corano e ai Detti fatti del Profeta Maometto ed è il manuale di comportamento per ogni buon mussulmano: in arabo Sunna, che anticamente voleva dire “il comportamento dei padri”.

La lapidazione fa eccezione perché non vi è nessun verso del Corano che ne parli tanto e che i più puritani non la applicano. Invece è applicata l'amputazione degli arti prescritta dall'Islam. Secondo la legge divina il furto comporta l'amputazione della mano.

 

Il codice penale costituisce una piccola parte della Shaira, quella che comprende proprietà, l'eredità ed il matrimonio. Dove vi è una forte discriminazione per le donne, vagliando i loro attuali sistemi giuridici e confrontandoli con quelli europei sono rimasti molto più indietro.

 

In tutte le sue scuole la Shaira punisce i reati sessuali, ma non ancora quelli omosessuali, perché la legge non li riconosce. Essi tuttavia penalizzano gli atti sessuali fra uomini come il sesso extraconiugale. L'interpretazione della mappa-bruneiShaira varia a seconda della scuola di provenienza, ma un verdetto di colpevolezza di solito richiede testimoni oculari, da due a quattro maschi adulti. L'intento era evidentemente quello di rendere più difficile le condanne in una società basata sull'onore. 

Alcune note agenzie turistiche si chiedono se il Brunei vedrà un calo del turismo una volta istituita la legge della Sharia, che potrebbe portare perfino alla lapidazione delle persone omosessuali.

Nel frattempo alcune celebrità hanno sollecitato il boicottaggio degli alberghi Dorchester Collection di Brunei, che forse non danneggerà molto i conti in banca del Sultano del Brunei ma sarà considerato come un gesto simbolico, per dimostrare che la gente di tutto il mondo si preoccupa dei diritti umani e sarebbe capace di piangere davanti alla punizione inflitta ai cittadini gay della piccola nazione; non si tratta di compassione, ma di amore fraterno.

 

Come sostiene Gottfried de Purucker: “Il grande accordo perduto in questa civiltà moderna è la dimenticanza della fratellanza universale, già presente in natura, che significa non solo una fratellanza sentimentale o politica, ma vuole ricordarci che siamo tutti di una comune origine cosmica e spirituale e ciò che colpisce uno colpisce tutti...

 

Nel frattempo un portavoce della catena alberghiera, che è di proprietà del Sultano del Brunei ha rilasciato ribadito che i funzionari non erano coinvolti in alcun modo in tale questione politica e religiosa.
«Continuiamo a rispettare le leggi dei Paesi in cui operiamo e non tolleriamo nessuna forma di discriminazione. - ha aggiunto il portavoce - Le leggi che esistono attualmente in altri Paesi dove Dorchester Collection opera non incidono sulle politiche di gestione dei nostri alberghi».

 

Sicuramente non ci vuole un esperto per predire che le persone LGBT e i suoi sostenitori eviteranno la nazione, ma non si può essere certi che altre persone faranno altrettanto boicottando il Brunei, ci sono un sacco di nazioni che non vivono da perfetti cristiani ed i turisti ancora li visitano.

 

Ma il Brunei è un Paese ricco, boicottare il Beverly Hills Hotel non danneggerà di certo il suo bilancio, ma è ormai chiaro che gli attivisti gay per i diritti umani negli Stati Uniti non hanno ancora imparato l'importanza delle alleanze,esponenti-lgbt-in-usa una cecità doppiamente allarmante se proiettata su scala internazionale .

Un esempio è l'indifferenza alle questione in gioco, molto più ampie, come la sorte delle donne nel Brunei e il lavoro delle femministe in tutta la regione, e questo è davvero vergognoso. Mettere in pericolo le persone LGBT e spostare così la disputa sul codice della Syariah in una battaglia fra il “sultano contro i gay”, Danneggia anche i movimenti femminili regionali, relegando nuovamente nel silenziole loro campagne per i diritti.

Questa non è solidarietà internazionale è solipsismo internazionale.

Ellen DeGeneres ha sprecato ben poche parole quando si è trattato di contrastare il nuovo codice penale del Brunei, che prevedeva la pena capitale per gli atti omosessuali .


L'icona dei media, 56 anni, ha twittato la sua intenzione di boicottare il Dorchester Collection una delle famose catene di alberghi di lusso, fra cui alcune proprietà statunitensi includono l'Hotel Bel-Air e il Beverly Hills Hotel .

 

Il Sultano ha promesso di introdurre la legge ormai confermata nell'arco di breve tempo, la legge prevede la massima pena detentiva di dieci anni e la condanna a morte per le persone omosessuali e questo decreto è stato condannato anche dalle Nazioni Unite. La legge sarebbe dovuta entrare in vigore già dal 22 aprile scorso, ma tutto è stato poi rimandato per via di una serie di imprevisti, nonostante i ritardi, in questi giorni il Sultano ha confermato la legge, che verrà applicata sia ai mussulmani che a persone che appartengono a tale religione.

Egli ha aggiunto: «Oggi ho rafforzato la mia fede, sono grato ad Allah L'Onnipotente per l'annuncio di domani, durante il quale vedrà istituita la prima fase della shaira, poi ne seguiranno altre».

Secondo il Brunei Times la prima fase della legge aumenterà le ammende e le pene detentive per vari reati.

La seconda fase, che potrebbe entrare in vigore entro i 12 mesi, ripristinerà le punizioni corporali, come l'amputazione delle mani per i ladri; infine, la terza fase, che introdurrà la pena di morte, potrebbe entrare in vigore nei prossimi 2 anni.

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Secondo la legge la pena di morte potrà essere applicata per stupro, adulterio, sodoma, rapporti sessuali extraconiugali per i mussulmani, per gli insulti a tutti i versetti del Corano e degli Hadith, bestemmia, per essersi
dichiarati profeti o non mussulmano, per omicidio.

 

Secondo il Diritto Internazionale la pena di morte e la lapidazione, ed altre pene crudeli, inumane o degradanti costituiscono reato, quindi sono severamente vietate.
Tobias Pellicciari

 

                                                  stop-sultan

 

 

 



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