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L’appello del Rev. Patrick Leuben Mukajanga-McCarthy
Con il passaggio della legge "Homosexuality Bill" contro le persone omosessuali - è previsto anche l’ergastolo- la situazione delle persone Lgbtqi in Uganda è diventata molto pericolosa. Non rischiano solo gli attivisti, ma anche le persone semplicemente sospettate di essere Lgbti. Vi proponiamo la lettera/appello dell’attivista ugandese Rev. Patrick Leuben Mukajanga McCarthy. Noi ci uniamo a Patrick e alla comunità Lgbti, perché le loro richieste possano essere ascoltate. Anche la diffusione della lettera è utile e importante.
La lettera/appello Il mio nome è Rev. Patrick Leuben Mukajana-McCarthy. Io sono un attivista ugandese gay, per lungo tempo sono stato attivamente impegnato nella lotta dei diritti delle persone omosessuali. Sono stato in prima linea in molte campagne LGBTI del paese, concentrandomi sulla difesa della salute (HIV/AIDS), difesa dei diritti umani, campagne di sensibilizzazione pubblica per le persone LGBTI ed altri eventi per la comunità, come gli eventi di Beach Pride (Uganda gay Pride del 2012 e 2013) programmi pastorali ed educativi per la riabilitazione spirituale dei membri LGBTI ugandesi. Ho evitato in qualsiasi modo di concentrarmi sui beni materiali, come ad esempio fondi di sostegno. Ho vissuto una vita dura e ho contato su piccoli assegni ricevuti mentre lavoravamo ai progetti comunitari, lasciandomi spesso con poche possibilità per soddisfare le mie esigenze quotidiane, come il pagamento dell'affitto, i trasporti, gli alimenti o un alloggio, i farmaci ed altre emergenze. Siamo stati giudicati banditi da molti tabloid nazionali come il Red Pepper: ci chiamano "reclutatori di bambini"; In Uganda gli omosessuali sono considerati i promotori dei così detti “vizi importati”. Ho vissuto una vita di minacce sia online, su Facebook e attraverso telefonate minatorie, dove dicevano che un giorno o l'altro avrebbero avuto la mia testa dato che ero considerato una vergogna per l'Uganda e per tutta la cultura africana in genere. I miei vicini hanno minacciato di farmi del male non appena il presidente avrebbe firmato la legge contro l'omosessualità; legge che dà il diritto ai miei concittadini di consegnare le persone LGBTI alla polizia, una volta che si è deciso arbitrariamente che essi sono gay o lesbica. Questa legge aumenterà anche gli episodi di crimini di odio e di giustizia di gruppo (mob). Il 18 ottobre 2013 venni arrestato mentre ritiravo i soldi da Western Union, che mi erano stati inviati dal mio ragazzo dall’ Olanda, e che avevano come scopo quello di coprire tutte le spese funerarie per Naomi, la mia mamma defunta.
La situazione dopo che i membri del parlamento hanno approvato la legge contro l'omosessualità il 20 dicembre 2013 Il 20 dicembre 2013 il parlamento ugandese ha approvato la legge "Homosexuality Bill" una legge draconiana. Questo disegno di legge prevede l'ergastolo per tutti quelli che verranno implicati in casi di "omosessualità aggravata": L’obiettivo è quello di arrestare tutti coloro che sono coinvolti nella "promozione dell'omosessualità", ovvero chiudere tutte le organizzazioni LGBTI e tutti i centri sanitari che danno aiuto ai cittadini omosessuali. Da quando è passata la mozione sulla legge anti-gay ,ho vissuto nella paura, spesso ho il terrore ad uscire di casa. In aggiunta a questa situazione ostile,è stato confermato dal ministro Rev.FR Lokodo che vi è una lista di 200 nomi di attivisti LGBTI che sarano braccati, arrestati ed acusati di "promozione dell'omosessualità". E io sono in quell'elenco. Inoltre ci sono già stati più di 10 arresti in precedenza all'interno della comunità. Gli arresti erano illegali, la polizia ha fatto irruzione nelle case e lì ha cercato senza autorizzazione né test medici di costringere tutti i sospetti a dichiararsi omosessuali. La mia casa di residenza si trova nella zona Entebbe Road, comunemente chiamato il villaggio rosa, poiché la maggior parte degli attivisti LGBTI vive in questo luogo e gli uffici di molte organizzazioni per la difesa delle persone omosessuali si trovano in questa zona. L’Ethics Minister ha promesso di cominciare la caccia pro-LGBTI , proprio dal Villaggio Rosa e poi proseguire altrove. La situazione dopo che il presidente ha dichiarato che avrebbe firmato la legge anti-gay - venerdì 14 febbraio 2014 La sera di San Valentino, l'intera comunità LGBTI ugandese ha affrontato la notizia del duro discorso del presidente Museveni dove giurava di firmare la proposta di legge anti-gay e farla diventare legge e di "condurre una guerra per fronteggiare la gabbia" cioè tutti gli attivisti gay in Uganda. Egli si è impegnato a contrastare gli attivisti, con il pugno di ferro. Con questa dichiarazione Museveni con ha speventato e intimidito molti attivisti LGBTI in Uganda; mentre scrivo molti di loro stanno cercando una soluzione o una strada da seguire. Ho paura, in previsione di nuove campagne mediatiche come quelle messe in giro nei giorni scorsi da giornali come Rolling Stone (nulla a che vedere col giornale di musica inglese) per fomentare attacchi di giustizia di gruppo (mob) poiché la grande maggioranza di persone sono ostili nei confronti della comunità omosessuale. Sto cercando aiuto per trasferirmi in uno stato sicuro, che mi accolga e mi protegga come altre persone gay in Uganda, volontarie per i diritti umani, non ho soldi per il biglietto aereo e le spese del visto Un giorno spero di poter tornare nel mio Paese, ma ora sono convinto di doverlo lasciare. Ho bisogno di aiuto. Grazie Mille.
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Martedi, 23 Aprile 2024 22:07:33 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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Commenti
le associazioni Lgbti si stanno mobilitando ma non è facile trovare una soluzione.
Concordo con Rosetta, certe decisioni fanno rabbrividire, ma il Presidente dell'Uganda sostiene che il popolo è con lui.
Marinella
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