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Europa condanna leggi contro Lgbtqi

 

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Il Parlamento Europeo si è espresso fermamente contro le leggi anti-Lgtqi in Uganda, Nigeria e India.






In una risoluzione adottata nei giorni scorsi, il Parlamento Europeo ha condannato in modo chiaro le recenti iniziative, volte a criminalizzare le persone LGBTI, messe in atto in Uganda, Nigeria e India. Il Parlamento ha chiesto anche alla Russia di abrogare la legge che vieta alle persone con "relazioni sessuali non tradizionali" di fare propaganda.

All'inizio di febbraio, il presidente della Nigeria Goodluck Jonathan ha firmato il Same-sex Marriage Bill (divieto di sesso omosessuale); il decreto permette di punire le persone con relazioni omosessuali con un massimo di 14 anni di carcere e chiunque si riunisca in circoli o in associazioni gay con il carcere fino a 10 anni.

Nel mese di gennaio il Parlamento ugandese ha approvato la legge Anti-omossessualità, che punisce i rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso con l'ergastolo, il sostegno ai diritti delle persone LGBTI con 7 anni di reclusione, e chi non denuncia le persone LGBTI con 3 anni di reclusione.

Il Parlamento Europeo nel documento di condanna ha ricordato a Uganda e Nigeria gli obblighi che derivano dal diritto internazionale per i diritti umani.
yoweri museveni

Il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni aveva inizialmente rifiutato di accogliere la legge ma ha cambiato la sua posizione dopo che un gruppo di 11 scienziati del Ministero della Salute dell'Università di Makerere, guidati dal direttore il Dott Isaac Ezati e dal direttore dei servizi sanitari Dr Ruth Achieng, gli hanno presentato i loro risultati sulla questione del comportamento omosessuale. Da questo documento veniva escluso ogni fattore genetico. Inoltre, il Consigliere del presidente per la Scienza Dr Richard Tushemereirwe, ha dichiarato che l'omosessualità ha gravi conseguenze per la salute pubblica e per tanto non può essere tollerata.


«Sono inorridito dalla criminalizzazione armata verso le persone LGBTI in Uganda e Nigeria. - ha affermato Michael Cashman, Member of the European Parliament (MEP) e Co-presidente dell'intergruppo LGBTI - L'UE e gli Stati membri dovrebbero utilizzare ogni potere a loro disposizione per spingere alla piena ed immediata depenalizzazione».

«Inoltre io sconsiglio fortemente tutti i turisti LGBTI - ha aggiunto Cashman - di recarsi in visita o avviare qualsiasi impresa in Nigeria o in Uganda perché queste leggi verranno applicate anche su di loro».michael cashman

Il Governo ugandese ha dovuto inoltre affrontare le pressioni della comunità dei donatori che li ha esortati ad abbandonare l'iniziativa, sostenuta dai pastori cristiani radicali e dai legislatori. Il primo ministro britannico David Cameron e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama hanno minacciato di isolare l'Uganda se il progetto di legge fosse approvato definitivamente.

 

Richiamo anche per l’India

Nella risoluzione, il Parlamento Europeo ha anche accolto con favore la mossa del governo indiano di chiedere alla Corte Suprema di rivedere la sentenza per la criminalizzazione dell'omosessualità. Nel dicembre 2013 la Corte Suprema Indiana ha annullato la decisione presa nel 2009 da un tribunale di grado inferiore dove, si dichiarava che la sezione 377 -rendendo l'omosessualità illegale- aveva violato il principio costituzionale d'uguaglianza.

ulrike lunacek

«La sentenza della Corte suprema indiana è arrivata come un fulmine a ciel sereno, - ha sottolineato Ulrike Lunacek Member of the European Parliament (MEP), Co-presidente dell'intergruppo LGBTI - ma il governo ha fatto la scelta giusta cercando di fare un passo indietro per annullare tale sentenza. Le persone LGBTI devono poteri vivere la loro vita senza timore di essere arrestate o violentate e di poter essere quello che sono».
Tobias Pelliccciari

 

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