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Uganda: ancora leggi restrittive

 

Bandiera-Uganda
L’ultima è la POMB che limita il diritto a riunirsi pacificamente in pubblico. Anche le persone Lgbtq sono fortemente penalizzate.




 

Le informazioni proposte in questo articolo sono state raccolte da St Paul's Voice Center of Uganda del gruppo SPAVOC-UGANDA. Purtroppo, quella ugandese, è una realtà ancora poco conosciuta, come del resto avviene per tutta la realtà Africana sulle tematiche Lgbtqi.

Come sostiene Civicus - World Alliance for Citizen Participation -, in Uganda, le libertà pubbliche e l'informazione dei media sono sempre più a rischio.

«Negli ultimi anni - ha spiegato Charlotte Allan, esponente di CIVICUS e Advocacy Officer - abbiamo visto attacchi contro i media. Gli attivisti per i diritti delle persone Lgbt ed anti-corruzione ora si trovanocharlotte-allan
ad affrontare la possibilità che una nuova legge draconiana limiti la loro libertà di riunione».

Public Order Management Bill (POMB) è una legge restrittiva che limita gravemente il diritto di riunirsi pacificamente in pubblico ed è stata approvata da Parlamento ugandese lo scorso 6 agosto.

«Ad oggi - ha precisato Allan - c’è ancora una grande confusione per quanto riguarda l'esatta versione del disegno di legge. Il governo si è rifiutato di condividere la versione del progetto di legge presentato per l’approvazione dal presidente Museveni».

Prima del lancio della legge, la polizia ha isolato la rete locale Development Network of Indigenous Voluntary Organisations (DENIVA) ed è stata impegnata in una colluttazione con attivisti, poi ha sparato gas lacrimogeni ed arrestare 12 attivisti: Questi sono stati detenuti presso la stazione di polizia Wandegeya. Si trattava per lo più di studenti universitari provenienti da Makerere e Kyambogo. Anche il Ministro degli affari è stato ferito alla testa dalla polizia e ricoverato in ospedale.

Organizzazioni della società civile, partiti politici di opposizione e membri del Parlamento hanno lanciato una campagna mediatica contro la Pubblica Order Management Bill (POMB).

L'analisi della bozza del disegno di legge 2011, messo a disposizione sul Sito web del Parlamento ugandese, rivela che il disegno di legge ostacola le attività della società civile e le loro libertà fondamentali e criminalizza le manifestazioni pacifiche di tre o più persone senza preventiva.

Per potersi riunire si deve richiedere l'approvazione da parte della polizia ugandese, e tale richiesta va inoltrata almeno sette giorni prima dell'evento. La POMB concede inoltre alla polizia ampi poteri discrezionali e consente alle forze dell'ordine di bloccare qualsiasi "incontro pubblico" considerato un presente o imminente pericolo della violazione della pace o dell'ordine pubblico.

Gli esponenti della società civile evidenziano la criminalizzazione e la mancata autorizzazione ad ottenere il consenso per lo svolgersi di assemblee pubbliche; in base al progetto di legge, i partecipanti possono essere puniti con una pena fino a due anni di reclusione. Inoltre, nell'attuazione della legge, la polizia fa un uso sproporzionato del potere per disperdere i manifestanti, utilizzando anche armi da fuoco.patrick-tumwebaze

«Organizzazioni della società civile nazionale e internazionale hanno ripetutamente espresso grave preoccupazioni per la libertà dei cittadini in Uganda. - ha dichiarato Patrick Tumwebaze, direttore esecutivo di Uganda Debt Network - Se il Presidente Museveni dovesse approvare il progetto di legge, sarebbe come attuare un deprimente passo indietro rispetto ai progressi degli ultimi anni e venire meno agli obblighi verso le Organizzazioni internazionali che vengono assunti ogni anno».


Un'altra area fortemente colpita è la libertà dei media. Dal 2010 sono stati assassinati quattro giornalisti. Fra i casi più recenti vi è quello di Thomas Pere il cui corpo è stato rinvenuto fuori Kampala il 17 giugno 2013. Le autorità hanno diffuso la notizia di un presunto complotto per assassinare politici del governo di opposizione, ovviamente senza alcun fondamento. Il 20 maggio sono state chiusi per 10 giorni due giornali indipendenti e due stazioni radio sorelle. Le proteste contro la chiusura del giornale The Monitor hanno portato all'arresto di cinque attivisti per i diritti umani, che sono stati picchiati dalla polizia durante la manifestazione.


Attivisti per i diritti dei gay ed il personale delle organizzazioni della società civile sostengono di essere sotto forti pressioni a causa della legge contro l'omosessualità che ancora deve essere approvata. Molti attivisti sono stati oggetti di attacchi fisici, governativi e politici.

Lo scorso 7 gennaio sono anche stati arrestati due attivisti mentre distribuivano il loro giornale The Black Monday movement e sono stati accusanti di corruzione su vasta scala.

Un ringraziamento speciale va a Patrick Leuben Mukajanga di SPAVOC-UGANDA (St. Paul's voice center of Uganda) per le informazioni e la preziosa collaborazione.
Tobias Pellicciari

 

 

tobias-pellicciari
Chi è Tobias Pellicciari

Fotografo free-lance da 5 anni, la sua prima esposizione fotografica è stata in Italia nel 2010. Si occupa attivamente di diritti LGBTQI. Ha vissuto a Parigi, Milano, Berlino; da tre anni, vive e lavora a Bruxelles. Ha collaborato con Pianeta Gay, un giornale di informazione Lgbt. Parla francese, inglese e spagnolo. Si interessa di politica, arte, letteratura e cultura.
Viaggia spesso e si occupa di tematiche internazionali. 





 

 

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