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L’utopia di un sogno

 

 
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Ma è davvero così difficile trasformare il sogno in realtà? E qual è il sogno di Darianna Saccomani?





 

Raramente esprimo qual è il mio sogno, perché quando lo faccio, generalmente, le persone mi guardano con quell'aria bonaria di chi ascolta una fantastica favola. Certo, siamo tutti e tutte di fronte alla necessità di “concretezza”. Bisogna fare, agire e, soprattutto, produrre. Il pragmatismo e la professionalità espressione di un sistema di produzione fine a se stesso, sembra essere l'unica dimensione ammissibile nella prospettiva di una persona.

La realtà, Darianna, la realtà è altro da fantasie e visioni utopiche! Con quelle non ci paghi bollette, affitti, rate e cibo! Oggi hai equitalia che ti insegue e ti persegue in ogni tua mossa, richiedendoti denari che tu non hai mai visto, lotti la tua quotidianità nell'immersione totale in un sistema ipocrita, dove tutti tendono a fregarti, a non pagarti, a salvarsi ai tuoi danni.

Slealtà, inganno, furbizia, maldicenza, sembrano essere le qualità più apprezzate socialmente, ed io, ingenua e sognante mi chiedo a cosa serva tutto questo.

Sì, sognare che ogni persona possa vivere serena ed in pace con se stessa e con gli altri, che possa impiegare il proprio tempo a fare ciò che le piace senza doversi guardare le spalle ogni momento, è veramente una utopia, per non dire una idiozia storicamente collaudata e sperimentata.

Il mito di Davide che affronta e vince Golia è chiaramente una presa in giro, una favola della stessa portata e significato di Cappuccetto Rosso.

Ma io non lo credo! Al contrario io credo che il mito di Davide che affronta e vince Golia sia effettivamente un programma politico, sia quel progetto storico che permette a chi è oppresso ed è scartato dalla società nella quale vive, di trovare le risorse essenziali per abbattere Golia.

Cinque stupide pietre rese tonde dallo scorrere dell'acqua ed una fionda, a fronte di spada di bronzo, giavellotto, armatura e scudiero, sembrano l'espressione di un paradosso ridicolo, ma ancora più paradossale e ridicolo è il fatto che sono sovrabbondanti, perché ne basta solo una.

Già, basta una sola pietra e la fionda per poter portare avanti un sogno che tutti definiscono utopico, che tutti hanno già liquidato come insufficiente ed inefficace.

È vero! La fionda, la pietra non sono sufficienti, ci vuole anche qualcosa di diverso, e questo qualcosa è un sogno da realizzare e da portare avanti, condito con quella logica così banale e stupida da far rabbrividire, la logica di volerci un po' di bene.

No, non è quell'idea piuttosto sommaria di un generico amore di cui non si sa bene cosa significhi, ma la logica di volerci un po' di bene è qualcosa di molto diverso dall'espressione di un sentimento.vlasta-di-mikolas-ales

Volere un po' di bene all'altro significa, semplicemente, volere un po' di bene per l'altro da noi, che l'altra persona sia persona fino in fondo affinché possa avere del bene, anche un po', ma quel po' di bene noi bisogna volerlo per l'altra persona da noi. Altra, non uguale! Altra da noi! Diversa da noi!

Con le sue fragilità e con le sue intemperanze che non sono le nostre, che fastidiosamente ci mettono di fronte tutte le nostre intemperanze e le nostre fragilità. La persona altra da noi non è il nostro specchio nel quale possiamo pensare di riflettere la nostra immagine. La persona altra da noi è proprio altro e non ci assomiglia, non ci corrisponde e non riusciamo a trovare in lei alcuna somiglianza o punti in comune. La persona altra da noi non ci riflette, piuttosto ci chiede di rifletterci bene su noi stessi e su noi stesse! Sì, bene, che non è il contrario di male! Bene significa approfondire, non essere superficiali, significa godere fino in fondo il piacere di qualcosa e per qualcosa, significa godere fino in fondo il piacere di qualcuno per qualcuno.

Se io rifletto me su me stessa, mi capisco, quindi capisco, quindi mi apro anche a chi è totalmente altro da me, ovvero ogni persona che si pone di fronte a me è totalmente altro da me, ma io lo posso cogliere solo se io rifletto me su me stessa, se io veramente mi scelgo fino in fondo tanto da poter anche scegliere chi è altro da me.

Quando io scelgo pienamente me stessa, allora ho anche scelto chi è altro totalmente da me, posso volere bene per questa persona, per ogni altra persona altro da me.
Darianna

 

 

 

 

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