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Il sesso di Dio

D-Saccomani



Proponiamo un'interessante riflessione di Darianna Saccomani su "Dio padre" e "Dea Madre"




Alla domanda, titolo di questo pensiero (Il sesso di Dio, ma c'è Dio padre o la Dea madre?), c'è una domanda che precede: quando si parla di “dio” di chi o di che cosa si parla? 

Quello che stupisce è il fatto che tutte le persone, indipendentemente dal loro livello di cultura, quando parlano di dio danno per scontato un sacco di cose, prima fra tutte che necessariamente ci sia uno stesso senso ed uno stesso significato dato a questo termine.


cappellasistina giudizioIndubbiamente nella cultura media italiana, quando si dice “dio”, si ritiene che l'unico dio di cui si possa parlare e che sia l'unico possibile sia in senso positivo che negativo, è quello rappresentato dalla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, così come tutto il cristianesimo viene chiaramente identificato in quella sfera ecclesiale.

Fondamentalmente, in Italia, quando si parla di cristianesimo non si pensa che c'è una così ampia gamma di diversità, le quali esprimono concetti e linee teologiche ben diverse e spesso ben lontane da quello che una certa informazione ed una certa propaganda vuole far passare come pensiero unico. Ma si sa, nell'ambito della teologia tutte e tutti si sentono in diritto di dire e di affermare le loro opinioni, senza tener conto che anche la persona più esperta è comunque profondamente ignorante e la cui sfera di conoscenza è estremamente limitata in relazione al vasto campo della teologia.

C'è un variegato mondo che va dalle molteplici e variegate posizioni ortodosse, a quelle altrettanto variegate e molteplici posizioni eretiche, alle molte e variegate – ma spesso sconosciute – posizioni eterodosse. Allora, in una dimensione così vasta, di quale dio si sta parlando? Poi, ma siamo proprio sicure e sicuri che quando si scrive il termine “dio” lo si debba scrivere con la “d” maiuscola? In effetti, almeno in italiano, quando si scrive un nome proprio si usa generalmente il maiuscolo, mentre quando si usa un nome comune si usa il minuscolo.
Dio è un nome proprio? Indica una persona? Forse che nel testo biblico si trova da qualche parte il termine “dio” scritto con la maiuscola? E come mai, proprio nel testo biblico, il termine dio non è mai scritto con la maiuscola, mentre il nome Paolo, o Giovanni o qualsiasi altro nome, viene scritto con la maiuscola? Certo, non sto parlando delle molte traduzioni che soffrono di una chiara impostazione culturale omogenizzante, ma sto parlando dei testi in greco ed in ebraico.
Allora chiariamo?

Intanto il termine “dio” può variamente indicare o l'assoluto, o il riferimento normativo, o la dimensione ideale ed ideologica verso la quale la persona (o un gruppo di persone) fa riferimento come fondativo per la propria esistenza.
Il marxismo, ad esempio, quando assume i caratteri di ideologia assoluta o riferimento normativo e fondativo può essere indicato con il termine “dio”. Quindi, di quale dio si sta parlando? Qual è il dio che potrebbe avere un sesso, quale dio potrebbe essere padre o madre? Anche se si volesse dire o richiamare la domanda in riferimento al “dio” cristiano, la questione non cambierebbe poi così tanto orizzonte, poiché ho serie difficoltà a ritenere che il dio dei vertici vaticani sia lo stesso dio a cui io faccio riferimento, oppure di cui parlano molti altri teologi e teologhe. 

La questione è, come appare chiaro, un po' più complessa, e non può più essere tradotta in questi termini, soprattutto non è più
legittimo continuare a ritenere un solo elemento come costitutivo di una argomentazione che ha quale rilievo – forse – un po' più importante di quello che gli si vuole dare.

Il “dio” che ha mosso le idee e le azioni di un Martin Luther King jr., aveva un sesso? Era padre o madre? A qualcuno puòmarthinlutherking importare qualcosa tutto questo? Oppure ciò che risulta fondamentale nel quadro della storia è che da quell'idea di dio, da quello sviluppo teologico, ha preso le mosse uno dei più grandi e significativi movimenti per il diritto civile delle persone? Non è forse più interessante interrogarsi come mai da un concetto teologico quale quello che ha mosso un Martin Luther King, si sono poi generati tutti i movimenti di liberazione e tutte le teologie della liberazione? Stiamo molto attente ed attenti in merito, e non cadiamo nel giochino anticlericale, il dio del Cardinal Romeo non era lo stesso dio di papa Giovani Paolo II (Karol Józef Wojtyla), e forse anche in merito a questo sarebbe importante fare una chiara riflessione, smettendola di avere una visione meramente morale ed etica delle cose.


Come teologa mi chiedo: a cosa ed a chi serve un “dio” con un sesso? A cosa ed a chi serve un “dio” padre o una “dea” madre? Serve per poter dare una connotazione antropologica ed un riferimento ideologico più “vicino” ad una nostra presunta umanità? E tale concetto non è in sé un concetto che porta ad un tentativo deadi omologazione? A chi serve il proporre ed il porre omologazioni differenziate, ma pur sempre omologazioni?

La teologia si occupa di riflettere sui tanti diversi possibili pensieri su dio, sugli dei, sulla dea o sulle dee, riflette sugli olimpi di ogni tempo e sulla logica di questa necessità di avere deità organizzatrici del pensare umano e dell'agire umano. Infatti la teologia studia questo e lo sistematizza, lo rende strumento perché chi attua sistemi possa usarlo al fine di gestire, guidare e determinare il pensiero della gente.

Ma c'è anche altra teologia, le teologie che si pongono fuori da tali concezioni, che ipotizzano e pongono come opportuno agire, pensare e vivere come se “dio” non ci fosse! C'è chi pone con chiarezza che il pensiero cristiano è un pensiero ateo, che il pensiero biblico esprime sempre un pensiero che dice “cosa dio non è”; c'è un pensiero teologico positivo che si sviluppa proprio a partire dal concetto della morte di dio. Sì, ogni singola persona sarà effettivamente libera solo quando ogni suo dio sarà morto! Utopia? Sì, pensiero, ed in quanto tale seme, stimolo, concetto sul quale riflettere, proposta di emancipazione e di liberazione! Per chi? Per i molti ai quali questo pensiero è rivolto, ma che solo quei pochi coglieranno nella valutazione che quel caro prezzo che c'è da pagare per questo tipo di emancipazione è espressione di una totale gratuità della stessa!


simbolo ateismoTertulliano, l'eretico che più ha avuto peso nella costruzione del pensiero ortodosso, è quello che pone il concetto di “persona”, ed ancora oggi ci si trova a fare i conti con Tertulliano! Ma cosa voleva dire “persona”? In teologia e nelle argomentazioni teologiche il significato dei termini hanno grande peso! 

Ma forse, la questione da affrontare era più calata nell'ambito della diatriba anti cattolica romana, anti vaticana, anti cristiana per quello che la generale cultura italiana conosce. Forse io non rispondo alla domanda posta, ma non posso rispondervi, perché io sono altrove.
Darianna Saccomani
Vice Presidente dell'Associazione Trans Genere

 




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