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Kespazio

QIY

 

Intervista collettiva al gruppo che ha dato vita all'associazione Kespazio

 

 

 

 

 

Kespazio è tra le associazioni che hanno dato vita al Caffè Letterario della Casa Internazionale delle Donne, ma soprattutto è gruppo di ricercatrici, studiose e attiviste che riflettono su migrazioni, sessismo, razzismo e pratiche femministe in una prospettiva queer e postcoloniale. 

Come, ce lo spiegano in questa intervista collettiva.


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D. Come è nata l'idea di Kespazio?
R. Molte di noi avevano cominciato a incontrarsi per riflettere insieme sui temi di sessismo e razzismo e sulle pratiche dei femminismi all’interno di una prospettiva queer e postcoloniale. Quando la Casa Internazionale delle Donne ci ha coinvolte nella creazione di un nuovo spazio, il Caffé Letterario, a cui partecipano diverse realtà, ci è sembrata un’ottima occasione per portare avanti il nostro lavoro di riflessione e condividerlo con altre.

 

D. Chi partecipa a questa iniziativa?
R. Noi di Kespazio siamo tutte ricercatrici, studiose e attiviste, che si interessano di migrazioni, razzismo, femminismi, globalizzazione e studi postcoloniali a partire da percorsi e approcci diversi. Tutte abbiamo fatto o facciamo politica femminista e/o queer. Lo spazio è aperto a chiunque abbia voglia di partecipare e condividere il nostro progetto.
Chi lo desidera, può venirci a trovare ogni venerdì pomeriggio dalle 14.00 alle 20.00. E’ possibile anche dare un’occhiata alla nostra pagina Facebook per essere aggiornati sulle iniziative che stiamo organizzando!


D. Come si caratterizza Kespazio e quali obiettivi si pone?
R. Kespazio è un luogo di discussione, di ricerca e di confronto che mette a disposizione libri da consultare, indicazioni bibliografiche e supporto teorico per chi vuole approfondire, conoscere o anche solo annusare il queer e gli studi postcoloniali. E poi è uno spazio in cui si organizzano presentazioni, proiezioni, seminari, performance e dibattiti su questi temi, accogliendo anche le proposte che vengono dall’esterno.

kespazio3D. Perchè avete scelto di aderire al Caffè Letterario?
R. Siamo molto contente che la Casa Internazionale delle Donne ci abbia offerto questa opportunità consentendoci di avere una sede aperta al pubblico, per di più in un posto bellissimo e carico di significato politico. Ora vorremmo poter rendere nostro questo spazio, mettendolo a disposizione di tutte coloro che si agitano attorno ai nostri temi. Al tempo stesso il fatto di essere alla CIdD è un’occasione importante per confrontarci con esperienze politiche e realtà culturali diverse dalla nostra.

D.Quali iniziative intendete proporre al Caffè Letterario?
R. Lo spazio è stato inaugurato poco tempo fa.
Lo scorso 2 dicembre abbiamo organizzato un incontro insieme a Bruta&thefemcom, su femminismi e beni comuni.
Il 9 dicembre, invece, abbiamo tenuto la presentazione di Le ragazze di Asmara, il libro di Sabrina Marchetti, pubblicato da Ediesse nella collana Sessismoerazzismo. Sabrina Marchetti fa parte di Kespazio.
Il 5 dicembre è iniziata una serie di seminari dedicati al queer, intitolata Queer it yourself, che andrà avanti fino a maggio con incontri mensili.


D. Quale significato sociale e politico attribuite alla parola queer?kespazio2
R. Al di là del posizionamento di ognuna, per noi la parola queer significa riconoscere la dimensione performativa dei generi e la spazialità della sessualità; significa porre l'accento su tutte quelle azioni, narrazioni e rappresentazioni che disarticolano i binarismi uomo/donna ed eterosessuale/omosessuale disallineando la relazione tra generi, sessualità e pratiche del desiderio. Oltre ad essere un termine che ci ricollega alle rivendicazioni più radicali dei movimenti femministi ed LGBTQI transnazionali, il queer è anche una pratica di ricerca attraverso cui disfare e disarticolare di volta in volta le categorie con cui lavoriamo.
La performatività dei generi e la costruzione sociale della sessualità vanno lette nella loro intersezione con la performatività della razza e i rapporti di classe, e dunque vanno contestualizzate nel quadro delle forme di dominazione coloniale e postcoloniale che regolano la contemporaneità. Per queste ragioni per noi di Kespazio la ricerca queer e quella postcoloniale si incontrano. 
M.Z. 
(gennaio 2012) 

 

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