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Omofobia e transfobia: basta parole, vogliamo fatti concreti
Siamo di nuovo al 17 maggio, la giornata internazionale contro omofobia e transfobia. Dopo anno nulla di fatto: in Italia non c’è ancora la legge ma aumentano le aggressioni fisiche e verbali.
Un altro anno è passato, è arrivato il 17 maggio la giornata internazionale contro omofobia e transfobia. E in Italia siamo ancora senza una legge. Ma non ci facciamo mancare aggressioni fisiche e verbali contro le persone Lgbt. Elencarle tutte è impossibile, mi limiterò a ricordare quelle che più mi hanno colpita.
Nella lista degli omofobi ci sta bene anche Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che parlando di squadre di calcio femminili ha detto: «Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche». Ne hanno parlato persino i Tg. Per rincuorarvi potete leggere il commento di Patrizio Gonnella su L’Espresso. E concludo, ma l’elenco potrebbe continuare per molte pagine, con la presa di posizione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, su una veglia di preghiera in ricordo delle vittime della violenza dell'omofobia e di tutte le discriminazioni. Il Monsignore non ha dato il permesso alla Parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Genova di ospitare la veglia di preghiera. Un bell'esempio di carità cristiana. Cosa aspettano i nostri politicanti ad approvare la legge? Non lo so, sicuramente per loro non è una priorità. Cosa importa a loro se da un’indagine presentata nel corso del convegno organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, è emerso che oltre il 30% degli studenti intervistati ha dichiarato di aver subito aggressioni omofobe verbali o comportamentali, e più del 10% di aver compiuto atti omofobi? E ancora, cosa importa ai nostri politicanti se dal Report pubblicato lo scorso 10 maggio da ILGA-Europe per le libertà e i diritti delle persone Lgbt in Europa, risulta che la posizione dell’Italia è peggiorata ulteriormente, e adesso il nostro Paese si posiziona come fanalino di coda dietro a Paesi quali Grecia, Bulgaria, Romania, Serbia e Polonia? Tutto questo non li smuove di un millimetro. E noi continuiamo a chiedere leggi senza ottenere nulla.
Purtroppo temo che tra un anno mi ritroverò a scrivere l’ennesimo articolo sulla mancata approvazione della legge contro omofobia e transfobia e, anche sull’ennesimo rinvio del DDL sulle unioni civili. Come sempre avranno vinto i fondamentalisti cattolici e noi resteremo con un pugno di mosche, pardon, con le belle e inutili promesse di Matteo Renzi. |
Martedi, 23 Aprile 2024 14:38:19 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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