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Quale idea d’Europa?

 

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Dopo i casi Ablyazov e Snowden, ma sono solo due esempi, possiamo affermare che gli attuali politicanti hanno tradito gli ideali dei padri fondatori.




 

Quando si verificano accadimenti come quelli che coinvolgono la famiglia del dissidente kazako Ablyazov –e mi riferisco sia all’estradizione di moglie e figlia messa in atto dall’Italia sia all’arresto di Mukhtar Ablyazov attuato dalla Francia- a me insorge una incontenibile nausea nei confronti dell’odierna Europa.
Mi viene in mente quella bella frase demagogica che definisce l’Europa “Gli Stati Uniti europei” e alla nausea si aggiunge un’insopprimibile rabbia. Così netta ed evidente è la sensazione di essere presa in giro, turlupinata da quattro (o quattromila) burocrati di scarso valore che, il gioco della politica ha destinato ad occupare gli scranni del Parlamento di Bruxelles.spinelli-a

 

L’Affair Ablyazov fa il paio con l’Affair Snowden e sono lì entrambi a dimostrarci, giorno dopo giorno, che non solo l’Europa non esiste, ma che il baraccone che in questi decenni si è edificato non ha alcuna aderenza alle idee dei padri fondatori, con quanto idealmente ipotizzavano persone, uno fra tutti ad esempio, come il nostro Altiero Spinelli

 

Nell’odierna Europa non vi sono né unità politica né unità culturale, vi è una specie di consorteria economica, un cartello al quale aderiscono le strategie finanziarie di alcuni Paesi, che vengono imposte e portate avanti secondo la Legge del più forte (cfr. la Germania di Angela Merkel).

 

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Ma riflettiamo… Com’è possibile accettare e condividere il rifiuto opposto alla richiesta di asilo politico avanzata a tutti i Paesi europei (compreso il “nostro”) da Edward Snowden?
È possibile anche solo concepire una corporazione del genere?
La cosiddetta culla della cultura occidentale può condividere e sottoscrivere una simile ignominia?

E nei confronti degli atti che hanno colpito la famiglia Ablyazov?
Viene da chiedersi se il clamore suscitato nelle scorse settimane in Italia sul caso dell’estradizione della moglie e della figlia del dissidente kazako non fosse altro che una strumentalizzazione usata ad arte per far cadere il traballante Governo Letta. Fallito il tentativo, la storia è finita ben presto nel dimenticatoio con buona pace di chi voleva ribellarsi a quell’atto. mukthar-ablyazov
E nei giorni scorsi la Francia, ignorando l’asilo politico concesso dalla Gran Bretagna a
Mukhtar Ablyazov, ha arrestato il dissidente e sottoporrà a giudizio la richiesta di estradizione fatta dal Kazakistan.

 

Certo, mi rendo conto, che in questi giorni l’attenzione di tutti viene convogliata sull’Affair Berlusconi, sporca vicenda tutta italiana, alla quale l’itaglietta provinciale quale è questo Paese è aggrappata da decenni.

Fino a pochi anni fa, il mio sentire, mi faceva rifiutare di iscrivere me stessa tra le file di quanti si sentivano onorati della cittadinanza italiana. Non sono mai riuscita a difendere il “nazionalismo” e ancor meno il “nazionalismo italiano”. Per me non vi è alcun titolo di merito nell’essere “casualmente” nati in un territorio anziché in un altro, e forse per questo mi sono sempre e solo considerata “cittadina del Pianeta Blu” e basta…
Ma guardavo, questo sì, con una certa simpatia all’idea di Europa. Mi illudevo che questa grande unione di Stati e Popoli ci avrebbe aiutati ad uscire dal provincialismo, dal settarismo delle Nazioni, dal leghismo istituzionalizzato, da clan e consorterie. Un primo passo verso l’idea di Pianeta quale solo e unico luogo di appartenenza per l’essere umano.

Ma già l’istituzione della moneta unica –l’Euro- come atto fondante di questa Europa mi lasciò senza parole. Perché iniziare proprio dalla moneta? Quali interessi sottintendeva questa scelta?

E negli anni successivi è apparso evidente –persino ai più distratti- qual era il disegno…
L’unione economica dell’Europa, fare di questo continente un cartello in grado di opporsi ai colossi USA e Cina. Punto e a capo.
Il resto -le radici culturali comuni (ma quali?), gli ideali socio-politici, ecc…- sono rimasti ad ammuffire in un canto.
Ne è dimostrazione la celebre questione del “matrimonio omosessuale” (tanto per citarne una) sulla quale il Consiglio europeo ha richiamato più volte l’Italia, senza che nulla invero accadesse…
Oppure vogliamo parlare delle violenze perpetrate contro persone transessuali e omosessuali?
Le decine di giovani violati e fatti martiri dalla violenza di animali che nulla hanno di umano?
E, quindi, di una legge che non riesce ad essere varata a modello europeo in questo “nostro” mediocre Stato?

 

Gli studiosi si interrogano da sempre sul significato del termine geografico Europa (attribuendone l’origine alla mitologia greca o ineuropa-grecia
alternativa alle lingue greca o semitica), ma oggi noi Europei dovremmo avere l’onestà di interrogarci sul senso di questa nostra unione.

Quale idea di Europa abbiamo e quale sarà quella che lasceremo in eredità ai nostri figli?
Mi spiace, ma io non credo sia possibile continuare in questa indifferenza, in questo lassez-faire che tutto amalgama e tritura.
Non possiamo lasciarci sovrastare dagli affari di un pregiudicato che ha frodato il fisco e perdere di vista ciò che è veramente importante per la nostra vita e per il futuro.
Essere cittadini italiani significa anche essere Europei, ma così come in questi anni abbiamo dovuto arrenderci all’evidenza che in realtà non c’è uno Stato Italiano… Allo stesso modo oggi dobbiamo prendere coscienza che neppure l’Idea di Europa esiste.

In modo più o meno ancora confuso in molti hanno iniziato a ribellarsi alle imposizioni che arrivano dalla UE, ma per parecchi di loro questa è una rivolta determinata da difficoltà economiche. Dobbiamo avere il coraggio, invece, di capire che l’idea di Europa è importante nella sua originalità e che dev’essere anch’essa rifondata.

I danni fatti a milioni di europei sono sotto gli occhi di chi non ha paura di vedere, ma suscitare la rivolta contro l’idea di Europa è un altro gioco sporco, alimentato da chi in questo momento detiene il Potere finanziario del Pianeta Blu.

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Quando ero ragazza apprendevo con dolore il dramma di molti dei Paesi dell’America del Sud, intere nazioni assassinate dalle dittature che gli Stati Uniti (e il Vaticano) sostenevano e quindi foraggiavano. Poi qualcosa si è spezzato e oggi sono quelle stesse nazioni ad essere d’esempio per la culla della cultura occidentale, per noi Europei… Mentre noi…
Mentre noi ci impegniamo a gestire scandali quotidiani che coinvolgono ora l’uno ora l’altro dei nostri rappresentanti politici –dall’itaglietta di mister B. alla Spagna di
Rajoy- e perdiamo di vista l’ideale sociale e politico che distingue una civiltà dalla barbarie.
Flaminia P. Mancinelli




 

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