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Elezioni 2013: Lgbtqi fermi al palo


italia-lgbtqi
Alle politiche e alle regionali (di Lombardia, Lazio e Molise) i candidati Lgbtqi hanno ottenuto risultati decisamente modesti e si impone, quindi, una profonda riflessione.





 

Le elezioni 2013 non sono state una vittoria per il movimento Lgbtqi, al contrario molti candidati non sono stati eletti, fra tutti spicca il nome di Anna Paola Concia che, come si dice in gergo, sicuramente è stata “trombata” perché poco gradita alle alte sfere del PD.

Noi vi proponiamo l’elenco dei candidati Lgbtqi alle elezioni politiche 2013 e alle regionali (di Lombardia, Lazio e Molise) 2013. Le tabelle sono tratte dal sito Wikipipink che propone il “voto gay” dal 1999.

Come si può vedere chiaramente nelle due tabelle i risultati sono davvero deludenti: alle politiche sono stati eletti solo: Sergio Lo Giudice, Ivan Scalfarotto e Alessandro Zan del PD e Nichi Vendola di SEL.
 

candidati-politiche-2013


Alle regionali nessuno dei setti candidati ha superato la prova, anche la fondatrice di Di'Gay Project e creatrice del Gay Village Imma Battaglia - inserita nella Lista Civica per Zingaretti- è riuscita a raccogliere solo 245 voti. Un numero di consensi davvero irrisorio.
 

candidati-regionali2013


C’è una ragione che giustifica, spiega, motiva… questi pessimi risultati?

In  alcuni casi la mancata elezione è perfettamente coerente con il risultato ottenuto dal Partito nel si sono presentati, ad esempio Sergio Rovasio candidato alle regionali del Lazio con Amnistia Giustizia e Libertà. In altri casi il flop si può imputare ai collegi e alle posizioni scelte dal Partito, vedi PD con Anna Paola Concia.

Ma io sono convinta che anche le scelte degli elettori abbiamo contribuito alla mancata elezione dei candidati Lgbtqi. E mi spiego meglio, credo che la Comunità Lgbtqi si sia stancata di vedere molti esponenti di spicco delle associazioni impegnati ad accusarsi vicendevolmente. Da molti anni raccolgo le lamentele di tante persone Lgbtqi che, oltre a non sentirsi rappresentate dalle associazioni, ritengono che spesso i leader delle associazioni hanno utilizzato la loro posizione per perseguire interessi personali. Le stesse persone mi hanno anche invitata a riflettere sul numero degli iscritti alle associazioni: decisamente pochi se confrontati con la popolazione Lgbtqi. E allora come possono queste associazioni parlare e prendere decisioni a nome della Comunità?

 

Insomma, nelle associazioni la situazione riprodurrebbe quella dei partiti politici: si agevolano solo gli amici e si ignorano le proposte di chi non fa parte della “corte”, indipendentemente dalla validità di idee e progetti. Si inseriscono in lista certuni che senza verifica alcuna sono considerati dei leader del popolo Lgbtqi, invece di altri che nella realtà di tutti i giorni operano in azioni di   supporto e volontariato.

 

Dopo tanti anni di “battaglie perse” penso che sia giunto il momento di rinnovare e ripensare il mondo associativo e il collegamento tra partiti politici e popolo Lgbtqi; in primo luogo mettendo da parte antipatie personali e lotte intestine, per concentrarsi sugli obiettivi, sui temi che stanno a cuore alle persone Lgbtqi, a problematiche che vanno ben oltre il solito refrain del “matrimonio gay”. Già perché in effetti quando si parla di esigenze di persone Lgbtqi, quello di cui si parla sempre è il tema del “matrimonio”, ma il resto? Quali sono gli obiettivi del Movimento Lgbtqi?
Marinella Zetti




Commenti   

 
#1 Giannantonio Colloredo 2013-03-04 18:06
Un tema, Marinella, Che richiederebbe Una lunga trattazione, articolata: Una sorta di Tesi di laurea. Cercherò di Essere sintetico nell'esporre l'dea Che mi son Fatto. Ritengo Che le Associazioni abbiano Bisogno di un'energica opera di Rinnovamento, Meglio, diciamolo schiettamente, di pulizia. Puzzano di Partito politico, le metodiche Sono le stesse: il Merito non viene considerato. Si verifica, quindi, Che Persone Valide, ma non Nelle grazie dei padreterni, rimangano un lontano da tappezzeria e SI mettano in gara More that have da solo il Merito di Essere apprezzate da chi detiene il Potere decisionale. Oppure, vedi Il caso Concia, le SI e penalizza Magari SI Versano poi lacrime di coccodrillo. Inoltre, vieni mai Pochi iscritti? Evidentemente Sono Associazioni Che rappresentano da solo se stesse e QUESTO, evidentemente, non va. Bel problemaccio: come cambiare? Bisogna farsi sentire, in Tutti i modi: politicamente Corretti, se Si Può, altrimenti, Senza Troppi scrupoli, politicamente scorretti, also scorrettissimi (ma forse io ho delle Nazioni Unite temperamento Un po 'Troppo tempestoso). Ma c'e ONU Altro Aspetto, Importante e Che Richiede ripensamenti serissimi. E 'indubbio Che, per la Maggior Parte degli elettori, le Richieste vengono sbrigativamente liquidare con delle Nazioni Unite: "Sempre la solita solfa del matrimonio", e non ci pensano Più, specie al Momento del voto. Bisogna Capire lontano, e qui ci vogliono Persone Capaci, Che Non è la solita solfa, non e Una tiritera, ma Una questione Fondamentale per Un Paese Che vuol definirsi civile. Purtroppo "Diritti Civili", per Troppi E un'espressione Priva di Senso o, al Più, di Scarsa importanza. C'E UN immenso Lavoro di Educazione Che bisogna Compiere e Che ha la particolarita di Essere Assolutamente Necessario. Lavoro Che, da solo, puo preparare ONU Terreno Elettorale Più favorevole. Se le Associazioni funzionassero ..... e ritorniamo al punto di PARTENZA. Avrei More glucosio in Mente, ma il pistolotto Che ho scritto, E indecentemente Lungo e, probabilmente squinternato, scusami e scusatemi ... Tutti l'Argomento mi ha coinvolto.
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