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Benedetto XVI confonde gender con sessualità

 

Benedetto XVI e la curia romana
Con un unico intervento il Papa ha condannato Secondo Sesso di Simone De Beauvoir e generato ulteriore confusione tra identità di genere e identità sessuale. E’ iniziata
la Guerra Santa in vista delle elezioni




Venerdì 21 dicembre, in occasione del tradizionale discorso di fine anno alla curia romana, Benedetto XVI ha iniziato la Guerra Santa propedeutica alle prossime elezioni politiche. Le avvisaglie c’erano già state nei giorni scorsi con gli attacchi alle persone omosessuali considerate “un pericolo per la pace”, questa volta però l’assalto è stato più sottile: anziché inveire semplicemente su matrimonio e persone omosex, Benedetto XVI si è lanciato in un duro intervento sull’identità di genere, confondendola con l’identità sessuale.

Ignoranza del Papa? Sono certa che il Papa non ignora, al contrario è colto e preparato e sceglie sempre con cura le parole da utilizzare nei suoi discorsi.

Dedicare parte del suo discorso al “genere” coinvolgendo anche il saggio Secondo Sesso di Simone De Beauvoir è indubbiamente una scelta ben ponderata, come lo è quella di confondere identità di genere con identità sessuale in modo da ampliare la confusione già esistente su questo argomento.Chiesa e Stato


Nel suo intervento Benedetto XVI ha fatto riferimento a “maschio” e femmina” affermando che oggi le persone non si accontentano più di questa differenza stabilita da Dio all’atto della creazione ma vogliono cambiare e scegliere il “genere”. Utilizzando espressamente la parola “genere” ma riferendosi all’identità sessuale legata al codice binario “maschio” – “femmina”.

Per evitare malintesi vi invito a leggere il discorso integrale del Papa.


Avrei tante domande da porre al Papa, ma mi limito a chiedere a Benedetto XVI come si pone nei confronti delle persone intersessuali, persone che nascono con cromosomi sessuali, apparato genitale e/o caratteri sessuali secondari che variano rispetto a ciò che è tradizionalmente considerato come femminile e maschile. E soprattutto cosa pensa della “normalizzazione forzata” che viene effettuata su queste persone per ricondurle al codice binario “maschio” e “femmina”. Posso immaginare la risposta del Papa, perfettamente in linea con le sue affermazioni sulla Creazione….


Identità di genere e identità sessuale sono differenti e non vanno confuse, inoltre, sotto molti aspetti, l’identità di genere è ancora più importante e determinante per
la persona. La scienza è arrivata finalmente a convalidare quanto le persone transgender avevano capito da tempo perché sperimento sul proprio corpo e sulla propria mente.

Le affermazioni di Benedetto XVI sono state condannate dalle associazioni Lgbtqi, mentre sono state accolte con un silenzio assordante da parte dei vari politici, dei personaggi del mondo della cultura e della società civile. In Italia schierarsi apertamente contro la Chiesa di Roma è sempre pericoloso, soprattutto a Natale, meglio tergiversare e passare oltre…

Se mi sono sbagliata e mi sono sfuggite dichiarazioni farò ammenda e le pubblicherò immediatamente con il dovuto risalto.
 

Oltre-le-gabbie-dei-generi
Ma per tornare all’argomento dal quale siamo partiti, ovvero identità di genere, io suggerisco a tutti la lettura del saggio Oltre le gabbie - Manifesto pangender di Mirella Izzo, edito dal Gruppo Abele.

Un testo che Flaminia P. Mancinelli nella sua recensione definisce «… un libro ricco, una sintesi che palesa anni
di studio, e attenzione per le problematiche umane» e auspica venga adottato come testo nelle scuole italiane perché, tra l’altro, insegna la differenza al posto della diversità.


Se siete curiosi e volete saperne di più sul saggio di Mirella Izzo, vi consiglio di leggere le recensioni pubblicate su Leggere
OnLine News e su Pianeta Queer.
Marinella Zetti

 

 

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