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Un nuovo Format da Sabina Guzzanti
Sarà che l’attenzione dei critici televisivi – sia quelli pro sia quelli contro la Guzzanti – era concentrata sull’attrice controcorrente che tornava in tv dopo 9 anni di esilio forzato… Sarà che forse tutti costoro erano intenti a raccogliere prove che, a seconda dei punti di vista, dimostrassero o meno la sua tenuta… Fatto è che nella prima puntata del suo nuovo programma – Un due tre stella, trasmesso il 14 marzo da LA 7 – Sabina Guzzanti ha presentato al suo pubblico un FORMAT nuovo di zecca e nessuno tra i critici pro o tra i suoi detrattori sembra essersene reso conto. Ahimé!
Nessuno si è accorto della novità, il coacervo di splendide novità raccolte in poco più di due ore di trasmissione. Tutti, invece, con toni più o meno caustici hanno acceso i riflettori sulla qualità della recitazione di Sabina Guzzanti, sul ritmo della trasmissione, sull’impatto delle battute. Ok anche l’avvio della trasmissione è stato quantomeno “insolito”: Sabina Guzzanti ha iniziato il suo fuoco di fila satirico appollaiata sui rami di un albero. Posizione insolita che avrebbe dovuto allertare anche i più distratti. Certo sia da quell’intreccio di rami sia, poco dopo, dal centro del palcoscenico la sua “recitazione” denunciava la trepidazione che di certo era in lei, l’ansia che 9 anni di esilio avrebbero suscitato persino in Gassman. Difatti man mano che il programma è andato avanti le incertezze e le impuntature sono diminuite, sino a scomparire del tutto. La satira c’era, e graffiante e a 360°: Sabina non ha paura di farsi nemici – altri nemici -, ha le spalle forti, per sua e per nostra fortuna. Così la sua ironia, prendendo spunto dalla cronaca giudiziaria recente, ha spaziato dalla mafia agli appartamenti con vista Colosseo, colpendo (e affondando a destra come a sinistra), e la risata ma soprattutto i sorrisi che accoglievano i suoi puntuali strali erano splendidamente liberatori. Ne avevamo davvero bisogno, e forse era dai tempi di Pasquino che ne eravamo privi. Ormai sottoposti a una satira asservita al regime, che cammina in punta di piedi e che pur di mantenere l’ingaggio in prima serata ricorre a innocue e prevedibili battute sul sesso o su personaggi di poco conto. Per inciso, perché dovrei divertirmi delle manchevolezze del Fabio Fazio di turno? Lui è solo uno dei soliti yes-man che la tv di Stato mi propina, che si ammanta di rivoluzioni immaginarie mentre ospita gli autori che la Mondadori commercializza (vi ricordate i due interventi di presentazione del libro di Christian De Sica in occasione delle feste natalizie? Beh, io sì. Forse il primo non aveva alzato le vendite e dopo qualche settimana la presentazione fu replicata…). Ma certo è meno rischioso ironizzare sulle dimensioni del corredo genitale di costui che non puntare l’artiglio della satira su connivenze e corruzioni. Anche perché, è anche vero, che ormai su queste… non ci resta che piangere.
Non starò qui a farvi il riassunto di tutta la puntata - se l’avete persa, se vi avete rinunciato preferendole l’ennesima sconfitta dei nostri in una delle coppe o per gustarvi la 32ma replica di un C.S.I d’annata… fatti vostri! -, ma vi dirò giusto un paio di cosette che forse vi spingeranno, mercoledì prossimo, a seguire LA 7 invece di altro. Un altro sketch, un po’ di musica e l’intervento, tutt’altro che a gamba tesa, di un avvocato che - non uno qualsiasi, non uno di quelli che il lunedì dibatte al Tribunale di Milano le cause di un certo ex-premier e il martedì siede nei banchi del nostro Parlamento – si è battuto per la raccolta delle firme sui referendum che poi la Corte costituzionale ha rigettato. E costui, certo Ugo Mattei, carte alla mano ha esposto tesi eretiche non solo per il Governo dei tecnici-di-destra, ma anche per uno di quelli della Sinistra del PD. Un certo Fassina. Beh a sentirlo parlare della TAV, questo rappresentante della Sinistra del PD, ricordava più la nomenclatura dell’ex CCCP, ma lasciamo correre, si sa dai tempi di D’Alema e Veltroni che quelli (quelli che prima erano PC, poi convertiti alla Quercia e infine al PD) le cose di Sinistra non riescono proprio a dirle. Un’altra cosa da sottolineare è la bravura e la freschezza dimostrata dai giovani buttati allo sbaraglio dalla Guzzanti, tutti dotati di un buon livello di padronanza del palcoscenico e, come la loro talent-scout, di una buona dose di satira graffiante. Insomma, perfettibile ma interessante/stimolante/nuovo. Finalmente un programma che “intrattiene” in modo diverso, furbo o intelligente lo diranno i posteri, ma… Anche ai coordinatori de La 7 i miei complimenti: avete colto l’aria che tira, che poi lo facciate per soldi, almeno noi la Guzzanti abbiamo potuto godercela e… a gratis!
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Venerdi, 29 Marzo 2024 03:03:14 CercaThis Web Site can be translated to your language:
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