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Caccia all’Omo. Viaggio nel paese dell’omofobia

 

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Leggendo il saggio di Simone Alliva si passa dal dolore alla rabbia. Si resta allibiti nel vedere quanto odio c’è in Italia nei confronti delle persone LGBT. Dove nasce questo odio? E perché?










 

“L’omofobia in Italia non è un’emergenza, è la normalità”, ne è convinto Simone Alliva, autore di “Caccia all’Omo. Viaggio nel paese dell’omofobia”.
Torino. Bologna. Milano. Cagliari. Lecce. Da nord a sud è caccia al gay alla lesbica alla transessuale.
Simone Alliva ci conduce in questo viaggio di violenza fisica e psicologica che colpisce senza esclusione di colpi.


Le persone Lgbt non vengono solo insultate, picchiate, uccise. C’è anche chi tenta di “ripararle” con le terapie riparative che causano solo gravi danni e possono portare al suicidio.
A Domodossola, una ragazza di 15 anni è stata obbligata ad avviare un percorso di teorie riparative: è lesbica dunque malata, per i genitori va curata. Ed è solo uno delle tante persone Lgbt sottoposta al trattamento contro la sua volontà.
Lesbica in Italia è una parolaccia. I media fanno fatica ad usarla e pronunciarla. Così lo stigma diventa doppio perché sono omosessuali e donne. Gli stupri nei confronti delle donne omosessuali sono considerati curativi. A Palermo un padre ha violentato la figlia dopo aver scoperto che era omosessuale. Il patriarcato non perdona e non accetta, sono semplicemente donne che “non hanno ancora incontrato l’uomo giusto”. L’affettività lesbica viene ignorata e cancellata, qualcosa è cambiato con le rivendicazioni delle famiglie omogenitoriali che hanno fatto emergere la visibilità delle coppie lesbiche. Del resto sono poche le donne omosessuali a fare coming out, anche tra le celebrità si contano sulle dita di una mano.


In questi ultimi anni l’odio si è gonfiato e ha raggiunto livelli impensabili fino a qualche anno fa.
Ma da dove arriva tutto questo odio?
Sicuramente le campagne contro le persone LGBT e a favore della famiglia tradizionale hanno contribuito a creare il clima attuale. Un esempio, ma ne potrei fare tanti altri che trovate nelle pagine del saggio, è il sindaco di Verona che non prende posizione contro le continue aggressioni avvenuti nelle sua città ad Angelo e Andrea e il tentato omicidio di quest’ultimo, ma continua a ribadire che il modello da seguire è solo la famiglia naturale. Per difendersi la coppia ha costruito un muro attorno alla casa, che è diventata una prigione.



E soprattutto perché ci odiano?
Simone Alliva si spinge oltre, non si limita a documentare e denunciare gli episodi di violenza, vuole anche capire le motivazioni che portano a odiare le persone LGBT. E percaccia all omo farlo incontra dei professionisti della mente: Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, professore ordinario di psicologia dinamica presso la Sapienza Università di Roma e Guido Giovanardi, psicologo e psicoterapeuta in formazione presso Aipa-Associazione Italiana di Psicologia Analitica.
Nel saggio vengono riportate le interessante riflessioni dei due medici della mente che spaziano da Freud a Judith Butler, dalla logica binaria al significato della parola “omofobia”, ma in estrema sintesi, possiamo affermare che alla base vi è la non accettazione del “diverso”, di individui che non corrispondono alla rassicuranti aspettative sociali.
Le destre ci vorrebbero mettere nuovamente nell’armadio. Vorrebbero tornare al: si fa ma non si dice. A chi ha dei dubbi, consiglio di leggere il capitolo dedicato alle scelte elettorali della Comunità Lgbt, vi assicuro che resterete allibiti. I gay di destra sono numerosi, li trovate anche su Facebook, si chiamano Gli arcobaleni non conformi.
Alliva ha tentato anche di intervistare i dirigenti di CasaPound, ma loro non hanno mai risposto.



Continuando a leggere e a riflettere ci accorgiamo che è sempre un fattore culturale e quindi dobbiamo educare, non solo punire.

Per capire quanta ignoranza soffoca l’Italia, basterebbe leggere il capitolo sull’informazione e sulle bestialità che i miei colleghi giornalisti riescono a scrivere su omosessualità e identità di genere, spesso usando il maschile per descrivere una donna trans, negandone così l’esistenza. Ma anche le interviste a Franco Grillini e a Nichi Vendola aiutano a comprendere quanto lavoro c’è ancora da fare per far uscire l’Italia dal Medioevo in cui sta precipitando.
Anche sul fronte HIV c’è ancora tanta ignoranza e conformismo, ne parleremo durante la presentazione del saggio.

Un capitolo è dedicato all’odio sui social dove si possono trovare insulti di ogni tipo puntualmente mappati da Vox, l’Osservatorio italiano sui diritti. I social media sono diventato il megafono degli odiatori. Ogni giorno le procure italiane vengono inondate di denunce sul web, ma il deserto normativo non facilita il lavoro di forze dell’ordine e magistratura. La Germania dal 2018 si è dotata di una legge specifica contro l’odio in rete, mentre in Italia da 23 anni attendiamo che venga approvata la legge contro omo e transfobia. Legge che viene contrastata dalla destra e dai cattolici fondamentalisti.


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Da settembre la discussione in Parlamento è slittata a ottobre, nel frattempo continuano le aggressioni e a noi non resta che sperare. E non mollare perché la rivoluzione iniziata a New York il 28 giugno 1969 non si ferma.

Il mio sogno è che “Caccia all’Omo Un viaggio nel paese dell’omofobia” venga letto nelle scuole, in attesa che questo sogno diventi realtà, lo presenteremo con una diretta sulle pagine ASA Facebook e Instagram @asaonlus

Martedì 15 settembre alle 18:30 abbiamo presentato il saggio con Massimo Cernuschi per sentire da Simone Alliva i racconti del suo viaggio nel paese dell’omofobia.
Trovate la presentazione sulla Pagina Facebook di ASA.
(M.Z.)


 


 

 

simone-allivaChi è Simone Alliva
Giornalista professionista, è nato in Calabria dove ha mossi i primi passi nei giornali locali. Vive a Roma scrivendo di cronaca politica e diritti civili. Autore per L’Espresso di diverse inchieste tra le quali Caccia all’Omo. Viaggio nel paese dell’omofobia. Nel 2017, per HuffPost Italia ha raccontato per primo in Italia gli orrori delle persecuzione degli omosessuali in Cecenia. Oggi collabora con L’Espresso ed Esquire Italia.








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