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In Italia le coppie omosessuali non esistono, lo Stato è sordo a tutte le sollecitazioni, fortunatamente i Tribunali emettono sentenze per bilanciare la mancanze di diritti; e l’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea lancia il primo sondaggio on-line per avere un quadro dettagliato della vita delle persone Lgbt nei 27 Stati membri dell’UE.

 

 

Anche noi siamo famiglie eppure lo Stato non se accorge o finge di non saperlo, di non vederlo. E lo Stato, contrariamente a quanto avviene per l'Articolo18, non ascolta l'Europa quando chiede di non porre vincoli restrittive alla famiglia e non tiene in alcun conto la Cassazione quanto ribadisce che le coppie omosessuali hanno diritto a una vita familiare.
E ovviamente nonMappa Europa-Copy Espresso n14-2012 accoglie le richieste del Movimento Lgbtqi.

Lo Stato italiano è sordo, cieco e muto. E milioni di persone che pagano le tasse vengono di fatto trasformate in cittadini di serie B.

La situazione italiana è stata ben fotografata da L'Espresso del 5 aprile che, oltre a dedicare la copertina alla realtà delle “coppie di fatto”, pubblica un articolo con dati e storie completato da cartine, mappe e grafici molto esplicativi. 

In particolare colpisce la mappa dell'Europa – che vi proponiamo – con le diverse soluzioni previste per le coppie omosessuali: appare evidente che solo Grecia e Italia non hanno ancora una legislazione che garantisca e tuteli i diritti delle coppie Lgbtqi.

QUALCOSA SI MUOVE 
Ebbene nonostante l'assordante silenzio dello Stato Italiano qualcosa si muove: i giudici emettono sentenze che in qualche modo danno risposte concrete alla situazione delle persone omosessuali. Dopo la Corte di Cassazione, infatti, lo scorso marzo il tribunale di Reggio Emilia ha concesso il permesso di soggiorno a un cittadino uruguaiano sposato in Spagna con un italiano e il Tribunale di Milano ha dato ragione a Marco, un bancario milanese, che chiedeva alla Cassa Mutua dell'Istituto di credito di riconoscere il diritto a ricevere lo status di convivente more uxorio al suo compagno Erminio. La Corte d'Appello ha rigettato anche il ricorso della Banca ed ora la Cassa Mutua dovrà pagare i benefit previsti per i lavoratori dell’istituto di credito e per i relativi “conviventi more uxorio”.

Due sentenze importanti che stabiliscono uguali diritti per le coppie omosessuali. Purtroppo tutto ciò avviene solo nelle aule di tribunale. Così il cittadino omosessuale per avere riconosciuti i propri diritti, che in altri Paese sono sanciti da leggi, in Italia è costretto a impiegare tempo e denaro. 

Mentre il nostro Parlamento pare non abbia proprio intenzione di legiferare, molti “onorevoli” non perdono occasione per insultare e offendere le persone Lgbtqi. Oltre al danno la beffa.

I COMUNI VIRTUOSI
Fortunatamente non sono solo i giudici a muoversi, anche alcuni Comuni virtuosi cercano di ristabilire i diritti negati alle coppie omosessuali istituendo il Registro delle Unioni civili.
La mappa completa è pubblicata in Enciclopegaya un'enciclopedia derivata dal modello di Wikipedia, curata dall'associazione Culturagay.it ed interamente dedicata alle tematiche gay, lesbiche, bisessuali e transgender.

La pagina dedicata al registro delle Unioni civili è molto accurata e propone l'elenco dei Comuni che hanno approvato il registro, quello dei Comuni che rilasciano alle coppie omosessuali anche l'attestazione di Famiglia anagrafica, quello dei Comuni che hanno prima approvato e poi cancellato il Registro. Per completezza d'informazione Enciclopegaya evidenzia anche i Consigli di quartiere e i Municipi che hanno approvato i Registri: uno a Bari e Napoli e tre a Roma. Vale la pena ricordare che l'Associazione Certi Diritti in collaborazione con molte associazioni Lgbtqi hanno iniziato una raccolta firma per chiedere ai Comuni di Milano e di Roma di istituire il registro delle Unioni Civili.

IL SONDAGGIO EUROPEO LANCIATO DALLA FRA 
In Europa esistono pochissimi dati comparabili sulle esperienze quotidiane delle persone Lgbt in merito alla discriminazione, sono disponibili solo notizie occasionali. Per questo l’Agenzia per i Diritti Fondamentali (FRA) dell’Unione Europea ha lanciato il primo sondaggio online a livello UE per avere un quadro dettagliato della vita delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans (maggiorenni). Il sondaggio riguarda i 27 Stati membri dell’Unione Europea comprese Italia e Croazia.

L'Agenzia ha grandi aspettative, infatti, i risultati del sondaggio contribuiranno a sostenere lo sviluppo delle politiche relative alla parità di trattamento per le persone Lgbt nell’Unione Europea e a determinare il programma per gli anni a venire.

Banner Lgbt surveyIn base ai dati raccolti, i responsabili delle decisioni prese a livello nazionale ed europeo, nonché le organizzazioni non governative saranno in grado di orientare meglio le loro strategie ed attività di difesa e sostegno delle comunità Lgbt per vivere ed esprimersi liberamente in un ambiente non discriminatorio.
Realizzato dalla società specializzata Gallup, il sondaggio è completamente anonimo: nessun dato sui partecipanti e le loro sessioni sono accessibili in alcun modo.
Al fine di dare peso ai risultati, al sondaggio europeo Lgbt dovrebbe partecipare un ampio e vario gruppo di persone lesbiche, gay, bisessuali e trans in ogni Paese.

Quindi popolo Lgbt, fate sentire la vostra voce e partecipate al sondaggio. Non solo diffondetelo in tutti i modi tra amici e sui social netkork.
Partecipare è molto semplice basta andare al sito della FRA e seguire le istruzioni pubblicate nella pagina in italiano.
Marinella Zetti




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