Grazie Francesca, ma l'Italia è ancora troppo “bigotta”

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 Francesca Vecchioni Copy Oggi


Francesca Vecchioni racconta al settimanale Oggi la sua storia d'amore con Alessandra e la nascita delle gemelle, mentre monsignor Rino Fisichella condanna le due mamme lesbiche e Matteo Renzi spiega come vorrebbe regolamentare le coppie omosex. Intanto a Milano le coppie sposate simbolicamente 20 anni fa mettono lucchetti in Piazza Scala.




Grazie Francesca, ma i
n Italia c'è ancora molto da fare per arrivare ad essere uno Stato laico dove i cittadini hanno eguali diritti e doveri.

Francesca Vecchioni, sì la figlia del cantautore Roberto, ha scelto di raccontare al settimanale Oggi la storia del suo amore per Alessandra e la decisione di coronare questa unione con un figlio.
E lo ha fatto con parole forti e chiare: «Voglio rendere pubblica la mia storia per dimostrare che la famiglia nasce da un’unione sentimentale onesta e profonda che prescinde dal sesso dei suoi componenti. Mi sembra superfluo sottolineare che l’omosessualità non è una malattia, né un devianza».
Due mesi fa Francesca ha dato alla luce due gemelle -Nina e Cleo-, le ha concepite in Olanda con la fecondazione eterologa, quella che in Italia -manco a dirlo- è vietata. Nel Paese dei tulipani la donazione di seme è considerata un servizio sociale, non viene fatta in anonimato ed è gratuita.
Ed ora per la legge italiana queste due bambine non hanno alcuna forma di tutela, come viene costantemente sottolineato dai rappresentati dell'associazione Famiglie Arcobaleno, e come spiega anche Francesca: «Io e la mia compagna Alessandra ci amiamo, abbiamo due figlie e vorremmo che fossero tutelate attraverso l’affermazione dei nostri diritti. È assurdo che, per esempio, nel caso io venissi a mancare la mia compagna per la legge italiana sarebbe una perfetta estranea rispetto alle bambine, le quali sarebbero le prime vittime di una situazione ingiusta».

 

Ma per Monsignor Fisichella...
Per correttezza, Oggi, settimanale della famiglia italiana, ha chiamato in causa anche monsignor Rino Fisichella che ovviamente, pur augurando ogni bene alle due gemelle, non è riuscito a trattenersi e, quindi, a condannare le mamme lesbiche: «Un figlio non puòMonsignor Rino Fisichella essere solo la conseguenza del desiderio irrefrenabile di una persona adulta, ma frutto di un amore che, nella complementarità, permette la crescita e lo sviluppo armonico dei figli. Ciò che si ritiene un diritto per sé, non sempre è rispettoso del diritto del figlio che vorrebbe avere anche un padre!».
Caro Monsignor Fisichella concordo con lei che un figlio deve essere il frutto dell'amore e credo che le gemelle siano proprio questo: il frutto di un amore profondo che non ha nulla a che vedere con l'egoismo ma nasce dalla scelta e da desiderio di dare la vita e costruire una famiglia e che va ben al di là di una bella “scopata” senza anticoncezionali.

 

Per quanto riguarda la necessità del padre, caro Monsignor Fisichella, le consiglio di leggere i recenti studi in merito. Le ricerche in campo medico/psicologico hanno infatti e dimostrato che la preferenza sessuale dei genitori non ha effetti negativi sullo sviluppo dell’identità sessuale del bambino, non interferisce nel suo sviluppo psichico e sociale e nemmeno nella qualità della relazione genitore-figlio.
Lo sostiene anche la Pontificia Universidad Javeriana di Bogotá diretta da padri gesuiti: «non c’è nessun elemento che indichi che l’orientamento sessuale dei genitori incide sull’adeguato sviluppo dei bambini».

 

I diritti secondo Matteo Renzi
Ma Francesca, Alessandra e le due gemelle dovranno aspettare ancora parecchio per veder affermati i loro diritti di famiglia in Italia.
Purtroppo nel nostro Paese la laicità è solo una parola di moda che non viene mai concretizzata nei fatti. Un esempio di quanto scrivo e affermo da tempo è nell'intervista rilasciata da Matteo Renzi a Gay.it.
Matteo RenziQuando il giornalista di Gay.it fa notare al sindaco di Firenze che nel punto 89 del Wiki-PD, il suo programma per cambiare il Partito Democratico, dedicato alle unioni civili non si citano le coppie gay, il giovane illuminato leader dichiara: «Non scherziamo. È evidente che le unioni civili nascono per dare risposte innanzitutto alle coppie dello stesso sesso».
E cita i “Civil Partnership” di Tony Blair che i laburisti hanno approvato in Gran Bretagna 15 anni fa. In altre parole, il PD di Matteo Renzi propone una legge che gli altri Paesi considerano superata e si apprestano a “rottamare”.
Ovviamente il Sindaco di Firenze spezza una lancia anche a favore della legge contro l'omofobia.
Ma per calmare gli animi “moderati” Matteo Renzi afferma chiaramente di essere contrario all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso e aggiunge: «Iniziamo piuttosto dal semplificare le regole del gioco: ancora adesso una famiglia eterosessuale che vuole adottare un figlio deve sottoporsi ad un iter burocratico controverso ed assurdo».
Ma da vero politico quale ci sembra essere, Renzi dà poi un colpo anche alla botte: «Un punto è chiaro, indiscutibile: i bambini sono tutti uguali. E certo vanno tutelati. Mettere in discussione questo principio significa mettere in discussione la civiltà di una comunità. Le famiglie Arcobaleno – ad esempio - sono una realtà presente ormai in tutte le città. Tutto il resto è molto complesso ed interpella in profondità i cambiamenti della società».
Giuseppina La Delfa, presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, da Facebook, ha immediatamente risposto a Matteo Renzi: «Signor Renzi, vogliamo parità di diritti e di doveri su qualsiasi questione: matrimonio civile, adozione, tutele dei figli. Come Inghilterra e Francia si apprestano a fare e è già realtà in Spagna, Belgio, Danimarca, ecc... ».

 

A Milano, lucchetti in Piazza Scala
Per ricordare il matrimonio simbolico celebrato il 27 giugno 1992 dall'allora consigliere Paolo Hutter in Piazza della Scala, il Coordinamento Arcobaleno ha organizzato una manifestazione a Milano.Manifestazione in Piazza Scala

Il 27 giugno il Piazza della Scala i manifestanti, tra loro c'erano anche alcune coppie presenti vent'anni orsono, hanno attaccato una catena di lucchetti che verranno tolti quando verrà approvata una legge per le unioni civili LGBT.
Alla manifestazione è intervenuto il Sindaco Giuliano Pisapia che ha ribadito la sua volontà ad attivare il Registro delle Unioni Civili e ha aggiunto: «Il mio impegno è non togliere ma aprire questi lucchetti, perché quando si aprono, vuol dire che si è aperto uno spazio di libertà».

 

Francesca e Alessandra si vogliono sposare
Ma torniamo a Francesca e Alessandra e alle loro due bimbe. Come accade spesso tra due persone che si amano, la coppia vorrebbe Francesca e Alessandra con le gemelleconvolare a nozze: «Spero tanto che un giorno potremo sposarci. Potremmo farlo subito, a New York o a Oslo, dove il matrimonio omosessuale è consentito anche alle coppie non residenti. Ma io e Alessandra vogliamo sposarci in Italia. Ormai di famiglie come la nostra ce ne sono tante e non possono essere ignorate».
Concordo pienamente con Francesca, anch'io sto aspettando di poter sposare Flaminia, la mia compagna da 14 anni, e anch'io lo voglio fare nel mio Paese. Esigo che l'Italia approvi una legge che renda la mia coppia uguale a quelle etero, con gli stessi diritti, senza privilegi, semplicemente una coppia riconosciuta dallo Stato.

 

Marinella Zetti