Stanchezza: una condizione comune a Movimento LGBTQI e Sinistra italiana

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claraleonhard Friesenberg


Così come non vi è unità nel Movimento LGBTQI italiano, così non vi è unità nella Sinistra di questo nostro Paese. Le ragioni sono in parte differenti, ma il risultato è ugualmente nefasto per la nostra vita civile.

 

 

Più volte abbiamo segnalato la mancanza di coerenza da parte dei rappresentanti del PD con gli ideali classici della Sinistra, l’assoluta inadeguatezza delle scelte e del loro engagement più al servizio di classi di potere economico che non alla difesa dei più deboli… Non sono certo passate sotto silenzio – da parte di molti esponenti del Movimento LGBTQI – le infelici parole del Presidente Bindi sul “matrimonio ad esclusivo appannaggio degli eterosessuali”.

L’avventura del cosiddetto “Governo tecnico” al quale Bersani & co. sta dando il proprio appoggio conferma, ogni giorno, il miseunderstandig di fondo.
Ma forse bisognerebbe riuscire a dire che il PD non è un partito di Sinistra.
E’ un inciucio, ben diretto dai vertici del Vaticano.
Chiarito questo punto, forse, si potrebbe fare un passo avanti, un notevole passo avanti. 

Ma poi c’è il lato culturale, e quello della comunicazione – giornali, TV e Web.
E anche qui esistono molte, troppe, entità che pur definendosi di Sinistra, di questo modo di concepire la politica, il sociale e la cultura hanno ben poco, o nulla.
Penso, ad esempio, a La Repubblica, a L’Espresso, a molta parte di RAI 3 e alle migliaia di siti e blog che si vogliono identificare in posizioni di Sinistra ma che, come il PD, ben poco hanno in comune con quella splendida interpretazione della realtà.
Così come basta guardare alle posizioni assunte nelle ultime settimane dal PD nei confronti delle scelte del Governo Monti, così per questa “fetta di opinionisti” basterà guardare a quanto scritto da Eugenio Scalfari su L’Espresso online a proposito di Vendola: “Il Pd deve restare un partito liberal-socialista se vuole vincere. Ma nulla vieta che la quantità di latte e di caffè nella miscela possano cambiare. Per esempio, con l'ingresso di Vendola”
(cfr.: pagina online). Oppure si può guardare alle affermazioni di Lucia Annunziata che fanno degli omosessuali italiani una categoria per metafore di cattivo gusto, a cui porre rimedio con trasmissioni superficiali e appiccicaticce della cui utilità stiamo ancora cercando il senso.
E ancora oggi – ma l’elenco potrebbe occupare pagine e pagine ad infinitum – basterebbe guardare allo scritto, in prima pagina del quotidiano fondato da Scalfari – e rilanciato online – per capire come non solo questo Paese sia un Paese Malato (come nel Manifesto Roma Pride 2010, e pochi giorni fa Marcegaglia), ma anche la sedicente Sinistra non se la passi poi molto meglio.

Difatti Eugenio Scalfari si permette di scrivere:
«DITO medio per lo "spread" e dito medio per il mercato. Dito medio per le banche e dito medio per la Tav. E infine dito medio per la politica, i partiti, la casta. La Repubblica parlamentare deve scomparire e deputati e senatori insieme con lei. Il popolo sovrano non delega ma decide direttamente con lo strumento del referendum. L'amministrazione sarà gestita a turno dai cittadini. Se è vero che lo Stato siamo noi, applichiamo questa affermazione radicalmente: sei mesi a rotazione di servizio volontario dietro le scrivanie dei ministeri, a tutti i livelli territoriali e gerarchici previo esame di apposite commissioni di controllo scelte anch'esse dal popolo sovrano.
Vi assicuro che non sto inventando nulla, semplicemente sto descrivendo la visione della società futura auspicata da alcuni veggenti che riscuotono un discreto consenso, specie tra i giovani, ma non soltanto. Il movimento Cinque stelle di Beppe Grillo è orientato più o meno in questa direzione; i movimenti favorevoli ai "beni comuni" anche; le varie "piazze pulite" pure, Sabina Guzzanti compresa. Il grande partito dei non votanti e degli indecisi condivide e sceglie l'indifferenza, i fatti propri e non quelli degli altri.
Ma anche la falange dei corrotti e dei corruttori, anche le lobby che pullulano.
Le mafie vere e proprie no, loro sono un'altra cosa, le affiliazioni e le iniziazioni sono una cosa seria, le regole e i codici mafiosi sono fatti rispettare a colpi di lupara. I nemici però sono comuni: lo Stato, le istituzioni, la legalità. Istituzioni e Stato debbono essere occupati oppure smantellati. In realtà queste due operazioni procedono di pari passo; fino a tre mesi fa erano entrati nella fase decisiva. Ma poi, quasi all'improvviso, quella metà del Paese che aborre questo modo di pensare e di fare ha avuto un sussulto di resistenza ed è riuscita a invertire la tendenza.
Il processo è lungo e complicato, impone un grande senso di responsabilità, comporta sacrifici per tutti, può indurre in errori e in incidenti di percorso, ma l'obiettivo è di tale importanza da mobilitare tutti coloro che hanno in mente un altro destino per l'Italia e per l'Europa. Noi siamo con loro e speriamo di farcela. (copy La Repubblica)»

sinistradipotereGiorni fa ci eravamo permessi di citare, a proposito del tema “TAV-noTAV” (cfr. altra pagina di PQ) le tesi del costituzionalista Michele Ainis a proposito della cosiddetta “Democrazia partecipativa” che, se mi permettete, molto somiglia a quanto raccontato da Scalfari con ironia e voglia di sfottò: “(…) Il popolo sovrano non delega ma decide direttamente con lo strumento del referendum. L'amministrazione sarà gestita a turno dai cittadini. Se è vero che lo Stato siamo noi, applichiamo questa affermazione radicalmente.”

Lo stesso Scalfari che, qualche riga dopo, non esita a schierarsi con l’inciucio pro-Monti dichiarando: “Noi siamo con loro e speriamo di farcela.”.
Allora, cari compagni di Sinistra, forse è il caso, in questo tempo buio di iniziare a rimboccarci le maniche e smetterla – una volta per tutte – di usare il bollino Sinistra come un salvacondotto. Occorre ricominciare a spiegare e diffondere i “Fondamentali”, spiegare alle giovani generazioni che quando vengono catalogati e bollati come “antagonisti” forse questo non è un insulto, quando si definiscono alcuni “anarchici insurrezionalisti” forse non stiamo parlando della feccia della società.

E poi c’è la piccola appendice della “violenza”…

Le nostre generazioni (quelle che erano attive nel celebre ’68 e dintorni) e le vostre (quelle dei nati “troppo tardi”, a giochi già fatti) hanno poi vissuto direttamente o come eredità i cosiddetti “anni di piombo”, quelli che videro il tentativo di imporre (sia da parte di gruppi di Sinistra sia da parte di gruppi di Destra) con la violenza un nuovo assetto politico-sociale in Italia.
I morti per strage (i cui veri autori restano per la maggior parte nell’ombra) non possono avere nessuna giustificazione: non siamo più al tempo della Rivoluzione francese, ormai dovremmo disporre di metodi nonviolenti per ottenere diritti e giustizia… Forse.

Ma da qui a catalogare come “violente” tutte le manifestazioni che esulano da quanto previsto e giudicato giusto da chi siede al Governo…. Ce ne passa.

Certo è che noi tutti - popolo di Sinistra (intendendo con questa definizione chi ancora non è colluso con i Poteri economici e mediatici)- siamo veramente stanchi.

Stanchi di essere arringati da Cattivi Maestri (questi sì) che dall’alto delle loro posizioni scendono a patti con i capitalisti, i poteri economici e con chi fa crescere consumismo e desideri superflui.

Costoro ci usano e si auto-eleggono a nostri rappresentanti, acquistando valore e forza nel dialogo – nel do ut des – che quotidianamente hanno con i potenti del Palazzo.

Siamo stanchi di condividere gli ideali di Sinistra con i furbetti del quartierino (che vivono in quartieri cintati e si fanno favori tra Caste) e i compagni di merenda (che poi la merenda se la pappano da soli!), siamo stanchi di essere esiliati in un estremismo violento che non ci appartiene, siamo davvero stanchi di tutti e tutto. 


E proprio la Stanchezza è ciò che, secondo l’ancora poco noto sociologo coreano, Byung-Chul Han contraddistingue la condizioneByung-Chul-Han dell’uomo contemporaneo.
Dopo che Zygmunt Baumann ci aveva regalato l’appellativo di Società Liquida, lasciandoci ancora una speranza per il futuro, questo studioso orientale ci getta in una realtà senza appello.
Che fare?
Cosa segue alla stanchezza? Depressione, istinti suicidi, aggressività? 
Questa situazione accomuna gran parte delle persone LGBTQI in Italia e gran parte del popolo della Sinistra. 
Cosa opporre alla Stanchezza? Come trarre da essa una reazione vitale, in grado di sovvertire questo declino di civiltà?

Flaminia P.Mancinelli
(marzo 2012)