Registro delle Unioni Civili al Municipio Roma XI

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E bravo Andrea Catarci! So che la mia espressione farà arrabbiare molti militanti “duri e puri”, ma a me è venuta spontanea.(...)



Sono cosciente che l’istituzione del Registro delle Unioni civili nel Municipio Roma XI è un gesto formale e che non ha alcun reale valore giuridico, però immaginate se in tutti i Municipi romani e in tutti i Comuni d’Italia venissero istituiti i Registri… Forse chi ci governa dovrebbe iniziare a valutare seriamente una legge per chi tuttora “non esiste”.

 

UN ATTO CONCRETO
L’istituzione del Registro delle Unioni civili nel Municipio Roma XI, che si aggiunge a quello analogo già in funzione nel Municipio X, ha suscitato varie reazioni scomposte. Secondo Andrea Catarci Presidente del Municipio Roma XI, incomprensibili, se non per la distanza dalla realtà e per un approccio ipocritamente intransigente, che criminalizzando le diversità sfiora il fondamentalismo e presta il fianco agli istinti intolleranti. 
«A tutt'oggi il Codice civile non equipara la famiglia tradizionale a quella di fatto, una legge nazionale ancora non c’è. – ha affermato Catarci - Per il riconoscimento di ogni forma di relazione, di solidarietà e di mutua assistenza tra persone conviventi il Municipio Roma XI ha inteso fare un atto concreto, il Registro, e stimolare chi di dovere a legiferare. Perché siamo convinti che l’impegno nei territori debba servire pure ad allargare la sfera dei diritti civili e delle libertà personali, per invertire la china di una regressione culturale che è andata di pari passo con il declassamento sociale ed economico del Paese». 

QUALCHE NUMEROAndreaCatarci
Andrea Cartarci ha anche fornito qualche numero.
Secondo l’Istat le Unioni libere, ovvero esterne al matrimonio, sono passate da 343mila nel 1998 a 533mila nel 2003, per diventare 897mila nel 2009 vale a dire il 5,9% delle coppie. Crescono all’interno delle nuove forme familiari, con i single non vedovi, i monogenitori non vedovi e le famiglie ricostituite coniugate: un totale di 6.866.000 nuclei in cui vivono circa 12 milioni di persone, cioè il 20% della popolazione, un dato quasi raddoppiato rispetto al 1998.
«La famiglia, - ha sottolineato Catarci - il più sostanziale ed efficiente degli ammortizzatori, il luogo del risparmio, della solidarietà intergenerazionale e della cura di soggetti non autosufficienti, si declina sempre più al plurale, in una varietà di legami sconosciuta fino ad oggi. Forse chi grida all’attentato alla famiglia tradizionale non sa davvero quanto siano in aumento le coppie di fatto in Italia e in Europa e quanto l’atteggiamento pregiudizialmente ostile suoni odioso e antistorico per tantissimi, pure per molti credenti». 


BOLOGNA: CONSULTA NELLA BUFERA
Mentre a Roma si discute sui Registri delle Unioni Civili, a Bologna lo scorso 7 dicembre, le associazioni cattoliche hanno abbandonato la prima riunione della Consulta per protestare contro la decisione presa dal Comune di ammettere Agedo e Famiglie Arcobaleno all’organismo.
Il comunicato letto da Fabio Battisti del Club Giovani comprendeva ben 12 sigle che potrebbero arrivare a dar vita a una contro-consulta del mondo cattolico.
BolognaIndubbiamente l’articolo del Cardinal Carlo Caraffa su Avvenire ha forti responsabilità nelle scelte delle associazioni cattoliche, ma noi ben sappiamo cosa Santa Madre Chiesa pensi dell’omosessualità e cosa suggerisca per gay/lesbiche/trans…
C’era stato anche un tentativo di mediazione, con la soluzione accettata dai cattolici: l’ingresso di Agedo, associazione di coppie etero con figli omosessuali, e l’esclusione di Famiglie Arcobaleno.
Ora non c’è più spazio per le trattative, i cattolici, con il fondamentalismo che li contraddistingue da sempre, hanno posto la parola fine a questo atto di civiltà e fatto ricadere la Consulta nel Medioevo.  
Marinella Zetti
(novembre 2011)