Primo Dicembre: Le Coperte dei Nomi

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AIDS Ribbon



Saranno esposte
a Milanosabato 1° dicembre in galleria del Corso- per ricordare le persone morte di Aids. Vi voglio raccontare la loro storia.






 

Quest’anno voglio celebrare il Primo Dicembre -Giornata mondiale per la lotta all’Aids- in modo diverso, voglio raccontarvi la storia delle Coperte dei Nomi o The Names Project Foundantion.Coperta Africa

 

Per una volta voglio evitare la retorica sulla prevenzione e sul fatto che in Italia non si pronuncia la parola “preservativo” perché è brutta e cattiva, e soprattutto dà fastidio a Benedetto XVI e ai suoi accoliti. Allo stesso modo non ripeterò che i nostri politici sono silenti sull’argomento HIV e malattie sessualmente trasmissibili come, del resto,  su tanti problemi che affliggono i cittadini. Per comprendere meglio la situazione italiana vi invito a leggere l’intervista allo psicologo Alberto Vito.

 

In tutta Italia il Primo Dicembre si terranno manifestazioni e incontri organizzati da associazioni, i social network propongono e rilanciano gli eventi. Coperta Orsetto

Ai milanesi e a quelli che si trovano a Milano il prossimo week-end, suggerisco di andare sabato Primo Dicembre in Galleria del Corso dalle 11 alle 19 dove ASA-Associazione Solidarietà AIDS, in partnership con il Network Milanocontrolaids esporrà le Coperte dei Nomi.
Durante la giornata verrà data lettura dei nomi degli uomini e delle donne colpiti dal virus con un breve ricordo delle stesse. Nel corso della manifestazione, inoltre, i volontari dell’Associazione distribuiranno materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza alla prevenzione dal contagio e risponderanno ad ogni domanda sull’HIV (diagnosi,terapie, qualità della vita...).

 

Per me le Coperte dei Nomi hanno un significato profondo, io stessa ho contribuito alla realizzazione di alcune Coperte in ricordo Coperta Stefano Marcoaldidi amici morti di Aids e ho partecipato a tante edizioni della manifestazione: ho aperto, steso, ripiegato le Coperte, ho letto i nomi delle persone e vi assicuro che, ancora oggi, il ricordo è intenso e ben radicato nel mio cuore e nella mia mente.

 

Ogni Coperta rappresenta una persona, a volte è un semplice pannello di stoffa con tante firme o con una semplice frase; in alcuni casi però amici e parenti hanno cercato di raffigurare nella Coperta le cose più amate dal loro congiunto. Vi sono Coperte con disegni bellissimi, altre che sono dei veri puzzle, altre ancora che sono talmente ricche e decorate da rendere difficile l’operazione di ripiegamento. In ogni caso toccare o anche solo guardare tali Coperte provoca un’emozione indelebile.



Coperta corale  00 Coperta Lila Coperta Giuseppe 
 
 

 

 


Cosa sono le Coperte dei Nomi 


Coperte varie

Le "Coperte” sono pannelli di stoffa che amici o parenti delle vittime dell’Aids preparano affinché il ricordo dei loro cari non vada perduto. ASA -referente dall'organizzazione americana The Names Project Foundation- le raccoglie e le conserva dal 1987 e ad oggi sono più di duemila.


L’idea è venuta all’attivista gay Cleve Jones nel 1985, durante l’organizzazione della marcia annuale per ricordare le persone vittime di omofobia. Quell’anno a San Francisco oltre mille persone erano morte di Aids, così Cleve chiese ai partecipanti alla marcia di scrivere su fogli i nomi di parenti e amici morti di HIV.Coperta The Names Project

Alla fine della marcia, Jones e altri appoggiarono i cartelli alle pareti del San Francisco Federal Building. Il muro di nomi sembrava una trapunta patchwork. Così i cartelli vennero trasformati in pannelli di stoffa. Nel 1986 Cleve Jones realizò il primo Memorial Quilt AIDS in memoria del suo amico Marvin Feldman. E tante altre persone, come lui, confezionarono molte Memorial Quilt AIDS  (in italiano Coperte) per ricordare parenti o amici morti di Aids.

 

Nel giugno del 1987, Jones in collaborazione con Mike Smith e molti altri diedero vita a The NAMES Project Foundation. Le coperte continuavano ad arrivare da tutte le città americane.
The Quilt negli Usa
L'11 ottobre 1987, The Quilt (un grande insieme di pannelli di coperte) è stato esposto per la prima volta sul National Mall di Washington-DC, durante la Marcia nazionale per i diritti
di gay e lesbiche. The Quilt comprendeva 1920 pannelli ed era grande quanto un campo di calcio. Durante il week end oltre mezzo milione di persone visitarono l’esposizione.

 

Ancora oggi, la missione di The NAMES Project Foundation è di preservare le immagini e le storie contenute in The Quilt e, contestualmente, di ampliare la consapevolezza nei confronti dell’AIDS attraverso iniziative di informazione e prevenzione.
Ad oggi tutti i 48mila pannelli che compongono The Quilt sono stati fotografati per dar vita  a una “memoria visiva” dellaVolontaria americana
pandemia dell'AIDS. Inoltre, queste immagini sono state digitalizzate e rese disponibili sul sito della Fondazione.

Raccolta e catalogazione continuano e rimarranno in costante aggiornamento fino a quando nuovi pannelli verranno consegnati e nuovi blocchi saranno cuciti insieme a formare The Quilt.
Coperta Roby
Anche l’ASA continua a raccogliere le Coperte dei Nomi e a organizzare iniziative di informazione e prevenzione su AIDS e sieropositività.
Marinella Zetti