Omofobia: Rete Lenford vince, Taormina condannato

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Il Tribunale di Bergamo ha riconosciuto il carattere discriminatorio delle affermazioni di Carlo Taormina nei confronti delle persone omosessuali.





 

 

 

Straordinario esito del procedimento promosso da Rete Lenford nei confronti dell’avvocato Carlo Taormina che, nel corso di una nota trasmissione radiofonica, aveva più volte dichiarato che non avrebbe mai assunto collaboratori omosessuali.

Il Tribunale di Bergamo ha riconosciuto il carattere discriminatorio delle sue affermazioni e condannato l’avvocato Taormina al pagamento di un risarcimento del danno a favore di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, nonché alla pubblicazione della sentenza sul quotidiano Il Corriere della Sera. Peraltro, in caso di inottemperanza, l’associazione che ha promosso la causa potrà provvedere a proprie spese alla pubblicazione della sentenza, con diritto di rivalsa verso l'avvocato Taormina.

Il successo ottenuto dall’Associazione rappresenta un punto di svolta in materia di contrasto alle discriminazioni. E' il primo caso in Italia di condanna per discriminazione in ambito lavorativo verso le persone omosessuali. Inoltre, è da sottolineare il riconoscimento di un risarcimento del danno a un'associazione che si batte a tutela dei diritti delle persone Lgbtqi.


Come ricorda il presidente dell’associazione Antonio Rotelli: «Questa sentenza si pone anche come monito verso le future affermazioni a carattere discriminatorio, in quanto riconosce che non ogni opinione è legittima; dichiarareretelenford.pg pubblicamente di non voler assumere collaboratori sulla base del loro orientamento sessuale è una discriminazione punita dalla legge».

La co-presidente Maria Grazia Sangalli ci tiene a puntualizzare che «l’intero risarcimento riconosciuto all’associazione, pari a 10.000 euro, sarà impegnato in attività informative sui temi delle discriminazioni e di promozione di una cultura della diversità».

In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, i componenti del collegio difensivo, gli avvocati Alberto Guariso e Caterina Caput, si dichiarano soddisfatti per il successo ottenuto.