Nazioni Unite nell'occhio del ciclone

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Con una Risoluzione l’Onu si schiera a fianco della “famiglia tradizionale”.
E le famiglie omosessuali?
Forse c'è qualcosa di cui preoccuparsi.






Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha appena votato una risoluzione che gli analisti ritengono minacciosa perché potrebbe minare i diritti delle persone LGBT. Un sintomo della nuova presenza anti-gay, ci dobbiamo preoccupare?

In apparenza, la risoluzione sembra abbastanza innocua. Le Nazioni Unite si impegnano a riconoscere "la famiglia" come "nucleo naturale e fondamentale della società "che ha diritto ad essere protetta dalla comunità e dallo Stato" così come è stato discusso, ed ogni Stato membro è tenuto alla sua protezione.

Ecco come è iniziata e i Paesi che hanno sostenuto la risoluzione.

Scritta da Egitto e da Sierra Leone e in seguito sostenuta dall'Uganda e dalla predominante Russia, la risoluzione è stata accolta dai conservatori religiosi di tutto il mondo, come una misura che impegna le Nazioni Unite a combattere per la "famiglia tradizionale".

Questa risoluzione crea nuovi allarmismi sociali ponendo in discussione il problema dell'avvento delle "nuove famiglie" che per molti Paesi restano una potenziale minaccia, anche se questo pare non sia dichiarato esplicitamente né dai proponenti né dalle stesse Nazioni Unite.

Austin Rose dell'Istituto famiglia cattolica per i diritti umani ha dichiarato: «La sconfitta di varie forme di famiglia united-nations-logo
dimostra che l'ONU è stanco di combattere per questi dibattiti, la maggior parte degli Stati membri vorrebbero passare a questioni che riguardano il mondo intero e non solo all'élite del Nord».

La delibera invita inoltre l'ONU a fare "azioni concrete" che includano il rafforzamento della famiglia come parte di approccio per i diritti umani.

Questa risoluzione pone una domanda altamente discutibile, la famiglia è "l'ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei bambini" ? Come abbiamo visto questa forma di linguaggio è utilizzata spesso, soprattutto negli Stati Uniti dove gruppi anti-gay offrono l'idea che solo l'omogeneità eterosessuale possa essere il posto giusto e "ottimale" in cui far crescere un bambino”, un’affermazione ovviamente fittizia. Mentre la delibera da come è stata scritta non escluderebbe specificatamente le persone LGBT, questo particolare è stato precisato solo durante la votazione da alcuni autori della risoluzione, che avevano in mente solo gli eterosessuali.

In questo caso le ostilità sono nate nel tentativo di aprire la definizione di "famiglia" per includere le coppie LGBT nonché per il riconoscimento delle famiglie monoparentali. Uruguay, Cile, Irlanda e Francia hanno proposto unfamiglia-omosessuale
emendamento per riconoscere che "esistono varie forme di famiglia", ma la Russia è stata in grado di bloccare tale modifica, tramite un "movimento oscuro", e non c’è stata lacuna discussione.

Le nazioni che hanno votato per l'emendamento, non sono tuttavia una sorpresa, Cina, Pakistan ed India, ma anche il Sud Africa un Paese la cui Costituzione vieta espressivamente la discriminazione delle persone LGBT. Il voto è stato dunque una delusione.

Ricordiamo che nonostante le incessanti discriminazioni che avvengono in Africa, circa 35 Stati su un totale di 50 hanno aderito alla Carta africana per i diritti dell'uomo e dei popoli, una convenzione adottata a Nairobi il 28 giugno 1981 dall'Unione Africana, durante la Conferenza dei Capi di Stato e di Governo.

La risoluzione potrebbe anche non essere del tutto lesiva per le persone LGBT, ma al momento dobbiamo evidenziare che i conservatori religiosi e i gruppi pro-life hanno applaudito il suo passaggio, ed anche la Protection of the Unborn of the UK (associazione che promuove e difende il valore della vita umana dal momento del concepimento alla nascita e difende e protegge la vita umana in genere) l’ha accolta con soddisfazione. Ricordiamo che le Nazioni Unite nella Dichiarazione dei diritti del fanciullo sottolineano la "necessita di protezione e cure particolari, da parte del bambino, compresa una protezione legale ,sia prima che dopo la nascita" ed annunciano in un comunicato che questa risoluzione è veramente storica, non ci sarebbe motivo quindi di pensare che possa essere una base per promuovere una legge di opposizione ai diritti universali.


E gli analisti sostengono che…

 

Ma vediamo come la risoluzione potrebbe essere utilizzata impropriamente.

Gli analisti ritengono che il riconoscimento della "famiglia" da parte delle Nazioni Unite, come entità, potrebbe in futuro permettere agli Stati membri di iniziare a negare i diritti individuali, ad esempio alle donne in cerca di autonomia, ai gay quando si tratta della loro salute, così da "proteggere i diritti della famiglia", come stato è definito, o per meglio dire, come non è stato "definito", sotto la corrente risoluzione.

In questa visione, il pericolo è di certo più evidente.

«Crediamo sia una farsa per l'ONU ignorare la realtà, - dice Julie de Rivero direttore advocacy di Human Right Watch, - insinuare che diversi tipi di famiglia non esistono non può che nuocere a bambini e ad adulti di tutto il mondo che si troveranno a vivere quelle realtà».

Però ci sono alcuni punti luminosi nella delibera che meritano di essere citati.

L'Arabia Saudita voleva un provvedimento per definire il matrimonio come unico legame fra "l'uomo e la donna", questo non è riuscito a guadagnare consensi. In secondo luogo, l'America Latina è sempre più orientata ad includere nel suo nucleo sociale i diritti umani, proprio come la Corea del Sud ed ha votato per la pro-ugaglianza delle persone LGBT; sono diventati un corpo formidabile alle Nazioni Unite, potendo così resistere alla Russia e ai tentativi di far confluire tutti in un movimento anti-uguaglianza.

Si potrebbe far perdere valore alla risoluzione, facendola passare come un passo falso, purtroppo però all’inizio di luglio sam-kutesa
l’ONU ha compiuto una mossa contro le persone LGBT, votando come presidente della camera per la sessione 69a il ministro degli esteri Sam Kuseta (vedi l’articolo dedicato a Kuseta) che inizierà la sua carica a settembre. Kuseta è un ardente sostenitore della legge Anti-homosexuality Bill in Uganda e ritiene che qualsiasi mossa per riconoscere i diritti dei gay favorisca comportamenti peccaminosi.

Mentre il ruolo del presidente è in gran parte cerimoniale e ruota fra le varie nazioni vi è una certa quantità di prestigio che viene fornito con il titolo in questione. Kuseta ha una storia politica travagliata, qualcuno potrebbe restare sorpreso nel sapere dei legami stretti con la presidenza di Yoweri Museveni, che comprende anche le accuse di corruzione ed abuso di potere.


Come può l'ONU permettere realmente che questa persona li rappresenti agli eventi ufficiali?

Dovremmo essere preoccupati per ciò che sta per accadere alle Nazioni Unite?

Potrebbe essere un segnale di pericolo?

Il voto sembra non essere troppo significativo e pregiudicante. Per fortuna ci sono altre garanzie su cui avvalersi per fare chiarezza sulle tematiche dei diritti LGBT. Eppure questo sembra un chiaro tentativo di erodere, e cambiare la definizione di famiglia per soddisfare un ristretto ordine del giorno. Anche se non può minacciare i diritti umani, delle donne e della comunità omosessuale, potrebbe essere il campanello di allarme di un cambiamento in atto.
Tobias Pelliciari