Coppie omosessuali, uno spiraglio di luce

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Persone Lgbt
Faschim - Fondo Nazionale di Assistenza Sanitaria per i lavoratori dell'industria chimica, chimico-farmaceutica- ha ammesso la richiesta di iscrizione al Fondo da parte di un dipendente per il convivente dello stesso sesso. 


 

Matteo Renzi promette che, se diverrà Premier, nei primi 100 giorni  presenterà il Civil Partnership Act su modello inglese; Pierluigi Bersani afferma che non è più tollerabile che le persone omosessuali non abbiamo gli stessi diritti degli altri cittadini e, senza precisare i tempi, assicura una legge simile a quella tedesca. 

Forse è la volta buona… 

Ma non facciamoci prendere dall’entusiasmo, siamo sempre in Italia.

La proposta dev’essere votata in Parlamento e in Senato, e abbiamo ben visto cos’è accaduto negli anni passati ai Dico e anche ai tentativi di allargamento della legge Mancino per i reati a sfondo omo/transfobico.

Insomma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, un mare di politici che dimostrano una preoccupante arretratezza culturale e sociale rispetto ai cittadini che hanno conferito loro mandato in Parlamento.

Nel frattempo negli ultimi 10 giorni a Roma un adolescente si è suicidato perché era sbeffeggiato per i suoi abiti colorati, una transessuale è stata selvaggiamente picchiata e a Vicenza un ragazzo non voleva più andare a scuola perché i compagni lo prendevano in giro per i suoi atteggiamenti effeminati. E questi sono i fatti noti, ma io sono sicura che ve ne sono almeno altrettanti ignoti che si consumeranno in silenzio, nella vergogna e nel dolore di altre persone.

 

Faschim iscrive anche il convivente
 

Per fortuna nel tunnel nero dei diritti Lgbt ogni tanto c’è uno spiraglio di luce…  

Faschim - Fondo Nazionale di Assistenza Sanitaria per i lavoratori dell'industria chimica, chimico-farmaceutica- durante la seduta del Cda del 15 novembre scorso ha deciso all’unanimità di ammettere la richiesta, da parte di un dipendente, di iscrizione del convivente dello stesso sesso al Fondo. A supporto della sua richiesta, il dipendente aveva portato la certificazione di iscrizione, sua e del compagno, al Registro delle unioni civili istituito presso il Comune di Milano, a cui lui e il suo compagno sono registrati.  

«Si tratta di una decisione importante: - sottolinea Paolo Pirani, Segretario Confederale della Uil - che nasce da una giusta interpretazione della previsione statutaria del Fondo in tema di convivenza “more uxorio”». Paolo Pirani

«La decisione – continua Pirani - fa seguito alla sentenza della Corte D’Appello che ha accolto il ricorso di un dipendente di una banca di Credito Cooperativo volto a ottenere l’iscrizione del proprio compagno convivente alla Cassa Mutua Nazionale per il Personale delle Banche di Credito Cooperativo. Ci auguriamo - in attesa di una normativa che dia sostanza al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale per il quale tutte le coppie hanno pari diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico - che, in questo senso, sempre più istanze dei lavoratori vengano riconosciute. Solo in questo modo si potrà continuare sulla strada aperta dalla sentenza n.41484 della Cassazione, depositata nel marzo scorso, la quale sostiene che le coppie conviventi dello stesso sesso, con una relazione stabile, hanno diritto al riconoscimento della loro “vita familiare” e quindi allo stesso trattamento garantito dalla legge ai coniugi etero. Anche qui si tratta di un primo passo di cui condividiamo la direzione: il riconoscimento di un diritto fondamentale, quale la volontà di rispetto e assistenza reciproci. A differenza di molti Paesi dell’Unione europea, come Germania e Inghilterra, dove assistenza sanitaria, eredità e reversibilità della pensione sono ormai una realtà acquisita, l’Italia su tali argomenti è in un ingiustificabile ritardo».  

Un primo passo, per l’appunto, ma siamo ancora ben lontani dalla meta di una parità di Diritti per le coppie omosessuali.
Marinella Zetti