ArciLesbica Il Riparo di Padova… un “riparo” per tutte le donne!

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ap-palermopride 2012


L’associazione, oltre a condividere le battaglie femministe, dall’aborto alla lotta contro la violenza sulle donne, si impegna per promuovere i diritti delle persone Lgbtqi grazie al dialogo e alla collaborazione con persone gay, trans ed eterosessuali.




 

ArciLesbica Il Riparo Padova si è costituito nel 2012, ma in realtà è nato nel 2008 come Gruppo Donne del Circolo Tralaltro Arcigay di Padova. Affiliato ad ArciLesbica, ne condivide gli obiettivi e le campagne, inoltre il suo impegno per promuovere i diritti si rafforza anche grazie al dialogo e alla collaborazione con persone gay, trans e eterosessuali.

L’associazione è diventata un punto di riferimento per le donne impegnate nel percorso per la consapevolezza personale e il riconoscimento sociale dei propri diritti, e non solo. La filosofia Al Il Riparo è ben sintetizzata in una frase che si legge sul sito: “Non c’è direttivolibertà per le lesbiche se non c’è libertà per tutte le donne!”

Sembrerebbe riduttivo, ma a pensarci bene, non lo è affatto e lo si comprende scorrendo le varie attività realizzate nel corso degli anni. E poi si deve considerare che Padova non è certo un luogo facile per le battaglie Lgbtqi. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domande alle donne che compongono il Direttivo dell’associazione: Elisabetta Fiengo, Valentina Ramaroli, Roberta Rocco, Federica Giacchetto e Franca Chiarello.


D. Quando è nata Al Il Riparo Padova e perché?
R. AL Il Riparo Padova si è costituita nell’ottobre del 2012. Originariamente, nel lontano 2008, era il gruppo donne di Arcigay Padova, poi con il passare degli anni il gruppo ha acquisito una maggiore consapevolezza ed è nata spontaneamente l’esigenza di poter agire una maggiore visibilità delle lesbiche nel movimento Lbgtqi per poter rendere lo stesso più inclusivo della specificità femminile.


D. Quali attività proponente?
R. Cerchiamo di avere una proposta diversificata per non escludere nessuna donna. Proponiamo  iniziative ludico aggregative (cene, pizze, escursioni trekking e in bici, week end), altre di natura culturale e informativa (presentazioni libri, mostre d arte, incontri con gita-in-bici vicenzapride 2professioniste quali avvocate, psicologhe, ginecologhe, sessuologhe ecc) e altre di tipo politico (dibattiti, partecipazione a manifestazioni).


D. Chi si rivolge all’associazione?
R. Si avvicinano a noi sia donne che hanno la necessità di confrontarsi con altre donne lesbiche in uno spazio libero da pregiudizi, sia donne che desiderano impegnarsi nel percorso per il riconoscimento sociale dei propri diritti. 
Nell’ultimo periodo abbiamo riscontrato un aumento di donne che si rivolgono a noi per iniziare un percorso di consapevolezza, cosa che ci dimostra che stiamo lavorando bene perché sempre più veniamo riconosciute come punto di riferimento sul territorio.


D. Considerando il sindaco e la giunta di ispirazione leghista, qual è il vostro rapporto con le Istituzioni?
R. Abbiamo incontrato la Vice-Sindaca alla serata d’apertura del Padova Pride Village. Da allora non c’è ancora stato modo di avere altri contatti. Stiamo studiando dei progetti per il prossimo anno, ovviamente auspichiamo di poter avere un dialogo collaborativo con le istituzioni cittadine.


D. A Padova c’è anche una forte presenza delle Sentinelle in piedi, come avete risposto alle loro riunioni?
R. In occasione della prima manifestazione delle Sentinelle in Piedi ci siamo attivate per organizzare una contromanifestazione in collaborazione con le altre associazioni Lgbt padovane.  La presenza dei contro manifestanti è stata schiacciante rispetto alle Sentinelle.manifestazionecontrosentine
Dopo una serie di riflessioni siamo giunte alla conclusione che abbiamo dato loro molto più risalto di quanto ne avrebbero avuto se avessero fatto la loro manifestazione omofoba silente in solitudine. Di conseguenza, in occasione della seconda manifestazione, abbiamo deciso di ignorarle ed abbiamo organizzato una delle nostre attività aggregative. Siamo certe che possiamo ottenere risultati molto più importanti continuando a fare cultura, informazione ed organizzando eventi pro diritti Lgbt impegnando le nostre energie in azioni positive e propositive piuttosto che contro qualcosa di così stupido.


D. Qual è, a vostro avviso il miglior modo per combatte l’omo-trans fobia e le azioni di bullismo e discriminazione?
R. Bastano tre parole chiave : visibilità, cultura e informazione fin dalle scuole.


D. Cosa pensate della decisione di alcuni sindaci di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero: è solo un atto politico?
R. I sindaci sono il primo e il più diretto canale di dialogo tra istituzioni e cittadinanza. E’ indubbiamente un atto politico importante. Oltre a rispondere alle esigenze dei cittadini tutti è anche una forte spinta perché il Governo legiferi su temi che non possono più aspettare.


padovapridevillage 2014
D. E infine, il premier Matteo Renzi ha nuovamente promesso che a gennaio porterà al Senato i civil partnership sul modello tedesco, lo ritenete un passo avanti o solo l’ennesima promessa?
R. Considerando come il premier si è espresso da inizio mandato, per ora è solo l’ennesima promessa.
Oltre ad esserci la necessità di legiferare in tempi stretti, non va persa di vista l’esigenza di contenuti che possano essere all’altezza dell’Europa.
M.Z.