Stop al bullismo, riparte "Bulli e pupe”

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Riprende il progetto di intervento nelle scuole del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. Intervista con Massimo Farinella, responsabile servizi dell’associazione romana.





Si chiama Bulli e pupe, ragazzi che faticano a crescere, é il nuovo progetto di intervento nelle scuole del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli che, in collaborazione con la ASL Roma, e con il contributo dell’Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università della Regione Lazio, intende prevenire e contrastare ogni forma di bullismo, in particolare il cyberbullismo, e il bullismo omofobico e transfobico. Il progetto prevede incontri informativi e formativi rivolti a studenti, docenti, personale scolastico e famiglie.
Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande a Massimo Farinella, responsabile servizi del Mario Mieli.massimo-farinella


D. Quando e dove inizieranno i corsi?
R. Il progetto è partito questa settimana, al momento in tre Istituti Superiori di secondo grado di Roma, in alcuni di questi in collaborazione con la ASL RM/E consultori.

D. Avete dati aggiornati sul bullismo nelle scuole romane?
R. Non abbiamo dati scientifici. Riceviamo segnalazioni tramite la nostra RainbowLine 800110611, oppure direttamente dalle Scuole dove svolgiamo iniziative o progetti. Nel 2009 abbiamo condotto una ricerca su circa 1000 studenti dove emergeva che la violenza, la discriminazione, il bullismo colpiscono i ragazzi e le ragazze “diversi/e”: per etnia, perché gay o lesbiche, perché più timidi, oppure per una diversità fisica come, ad esempio, essere grassi.

D. Il vostro intervento punta a combattere tutto il bullismo, come  pensate di intervenire concretamente: corsi separati tra docenti, studenti e genitori o corsi omnicomprensivi?
R. Il progetto è articolato su azioni di prevenzione e azioni di contrasto.
Le azioni di prevenzione prevedono interventi formativi e seminari in classe, solo con gli studenti. Poi ci saranno incontri informativi con docenti, personale non docente, infine giornate di formazione con i docenti.
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Le azioni di contrasto prevedono invece anche dei momenti comuni, ad esempio un Osservatorio gestito da studenti e docenti, uno sportello di ascolto gestito da noi dove si possono rivolgere gli studenti vittime e bulli, anche con le loro famiglie e i loro docenti, per affrontare le situazioni più gravi e complesse.
Inoltre ci sarà un laboratorio specifico sul cyberbullismo dove studenti e docenti lavoreranno insieme per produrre materiale informativo e di contrasto al fenomeno.

D. Il progetto prevede l'intervento per un anno, non vi sembra poco per combattere un problema così grave e complesso?
R. Sì, un anno può essere poco, ma dipende da cosa viene realizzato. Il progetto non ha interventi spot (interventi che rimangono ad un livello superficiale) ma consente di seguire la scuola, i ragazzi e le ragazze per tutto l’anno e quindi si ha la possibilità di intervenire anche culturalmente. Certamente non si elimina il fenomeno, ma i vari interventi possono davvero arginare determinate situazioni, e far apprendere strumenti utili a tutti gli attori coinvolti.bullismo1

Inoltre, la durata è vincolata al Bando. Ricordo che questo è un progetto che ha vinto una gara pubblica, e  viene realizzato grazie al contributo della Regione Lazio- Assessorato alla Formazione, ricerca Università, e per una parte cofinanziato dalla nostra associazione. In ogni caso continueremo anche dopo la conclusione del progetto a proporre iniziative e azioni contro il bullismo, come Circolo Mario Mieli, infatti, siamo impegnati già da diversi anni su questo tema.
M.Z.