Spieghiamo a Ivan Scalfarotto cos'è l'essere umano

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queer
... E per farlo ci bastano davvero poche righe...




 

 

Tutto ha inizio da un dibattito che si trascina da anni, che è costato il posto in Parlamento all'on. Paola Concia e che fa dell'Italia una Repubblica delle banane... Mi riferisco alla richiesta di una legge contro l'omo/transfobia.
Concia
Chiunque può leggerne i resoconti e le posizioni che in merito hanno assunto i nostri politici, ma non solo... Diverse proposte di legge si sono alternate e ancora oggi non sappiamo se venrdì mattina il Parlamento italiano riuscirà a varare una normativa che punisca chi compie atti contro le persone omosex o trans, o se ancora una volta una grigia Ragion di Stato ne impedirà il varo.

Ma questo è l'antefatto. 

Ciò che mi spinge a scriverne non è la necessità di perorare la causa di una legge necessaria, no. Ciò che mi spinge è un profondo senso di scoramento, quello suscitatomi dall'ascoltare le dichiarazioni dell'on. Ivan Scalfarotto, vicepresidente del PD, e quindi non "uno qualsiasi", e uno poi che da anni ha raccontato al mondo la propria omosessualità.

Ma forse sono proprio queste due componenti -l'essere un politico PD e l'essere gay- che per alcuni cattivi commentatori renderebbe scontata la portata del suo intervento... Non è il mio caso. Ma scendiamo nei particolari della notizia.

Stamani, nell'edizione delle otto del telegiornale di RaiNews24, per commentare l'iter della legge contro omo/transfobia negli studi della RAI è stato convocato, per l'appunto, l'on. Scalfarotto. A un certo punto, rispondendo alle domande del giornalista che puntavano ad analizzare le differenze tra il testo di legge proposto e quello che si andrà a discutere il 26 luglio, il leader PD ha creduto opportuno spiegare perché era inaccettabile il muro eretto da alcuni politici di "area cattolica" in merito all'identità discalfarotto
genere
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Citiamo a tal proposito dagli Atti della Camera dei deputati il seguente passaggio:
"(...) 
l’articolo 1 definisce ai fini della legge penale l’identità sessuale e le sue componenti, in modo che la norma penale rispetti i princìpi di tassatività e determinatezza. Nella definizione delle componenti dell’identità sessuale sono ricompresi l’identità o i ruoli di genere, nonché i diversi orientamenti sessuali (omosessuale, eterosessuale o bisessuale) così come pacificamente riconosciuti dalla legislazione e dalle scienze psico-sociali, che nulla hanno in comune con comportamenti genericamente afferenti alla sfera sessuale, siano essi leciti o illeciti."

Nel momento in cui scriviamo, non abbiamo ancora certezza di quale testo definitivo sarà sottoposto al dibattito parlamentare di venerdì, ma abbiamo ben chiara la posizione dell'on. Scalfarotto che, cercando di spiegare al giornalista qual era il tema del contendere -e cioè l'inserimento o meno nel testo dell'identità di genere-, se n'è uscito con affermazioni e definizioni che mi hanno generato un profondo senso di avvilimento, una sensazione di sconfitta e vacuità. Dopo averlo ascoltato c'è, infatti, da domandarsi: ma tutti questi anni di rivendicazione e di lotte per il Diritto di Omo e trans, per Bisex e Intersessuali, in una parola, di Queer... a cosa sono serviti se un uomo gay del PD sostiene simili tesi?

E scendo nel particolare: per spiegare l'identità di genere e il transgenderismo l'on. Scalfarotto è ricorso alla citazione del celebre DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), una pubblicazione scientifica americana riconosciuta a livello mondiale che considera la persona transgender alla stregua di un malato di mente, attribuendogli la cosiddetta Disforia di genere. In parole povere la persona trans soffre di un "disturbo dell'umore" in quanto non si riconosce nel genere che le è attribuito biologicamente dalla nascita. E la cura è la normalizzazione cioè operare psicologicamente e chirurgicamente per riattribuirgli connotati sessuali consoni al suo sentire. Quello che in Italia è l'RCS, la Riattribuzione Chirurgica del Sesso.


Preciso per i non addentro a queste tematiche che, sarebbe istruttivo e interessante, descrivere l'iter medico e burocratico cui una persona trans deve sottoporsi in Italia per ottenere la cosiddetta transizione, e gli esiti incerti e/o parziali che questi interventi conseguono, ma questo esula dal nostro compito odierno. Basterà accennare al fatto che sono mosche bianche le persone FtoM (e cioè le persone nate biologicamente donne che chiedono la transizione al genere maschile) che alla fine del trattamento possono esibire caratteri sessuali secondari adeguati; per i più ci si limita all'asportazione chirurgica di seno, ovaie e vagina...


Ma torniamo a Scalfarotto... Tu quoque, Brute, fili mi!... mi verrebbe da dire all'onorevole del Pd...
Già perché se uno come lui, una persona omosessuale, cade in una simile contraddizione, allora tutto è stato vano.
Se Ivan Scalfarotto per definire l'identità di genere crede opportuno citare il DSM, e avallare la teoria secondo la quale è necessario far transizionare le persone transgender o verso un sesso o verso l'altro, secondo una cieca e rigida visione normalizzatrice che contempla l'essere umano solo come uomo o come donna, allora siamo proprio nella palta...

 

Allora, a questo punto, siamo costretti a scriverlo in modo tranchant: l'on. Scalfarotto non ha capito proprio niente di cosa è l'essere umano! Che torni a scuola, che frequenti corsi di sostegno e adeguate ripetizioni, ma che soprattutto prima di esternare pensi, come si diceva un tempo a un suo antenato di partito, certo on. Pajetta.

Vergogna!

Vergogna Ivan soprattutto perché proprio tu sei da anni allo scoperto in quanto omosessuale... tu rivendichi il tuo diritto ad amare, e ad esistere legalmente con i tuoi sentimenti chiedendo allo Stato il matrimonio per le coppie omosessuali!
Tu che oggi tradisci sia le persone transessuali che quelle intersessuali, che neghi loro il diritto ad esistere, e ti arroghi il diritto di normalizzare la specie umana secondo le regole binarie del maschio/femmina.
Ma sai caro Ivan di quale complessità vai cianciando? Sai Ivan le mille sfumature che rappresentano il genere umano?
Da anni cerco di placare la rabbia delle persone transgender nei confronti di certe lobby gay, no, non quelle che risiedono in Vaticano… alludo a quelle che siedono nelle associazioni e nei partiti e che egoisticamente si occupano di portare avanti solo i loro interessi. Per anni ho cercato di placare il loro malcontento, pur temendo che quella fosse alla fin della fiera la sola e nuda verità…
Certo non tutti i gay fanno i loro egoistici interessi, ma tu?
Tu come puoi tagliare con l’accetta sull’identità di genere e stabilire che per definirla occorre rifarsi a un manuale diagnostico made in USA?
Cosa mi importa del matrimonio omosessuale, che pure ho chiesto e preteso con tutta me stessa, se oggi per ottenere una legge contro omo/trans fobia si arriva a travisare e distorcere la realtà? La persona umana non è solo uomo o donna, così come non è bianca o di colore, la specie umana è una complessità splendida nella sua difformità e tutti coloro che cercano di incasellarla –e quindi di normalizzarla- lo fanno per un solo scopo: esercitare una volontà di dominio su di essa.

 

A noi piacerebbe spiegare all’on. Ivan Scalfarotto il valore dell’autodeterminazione, posizione di sicuro equidistante sia dai Gulag che dai Lager, da Sinistra e Destra, e che in questo particolare momento storico rappresenta l’unica possibilità di futuro per tutti noi, indipendentemente dal nostro genere di appartenenza, dalla nostra sessualità, dal colore della nostra pelle e dall’entità del nostro conto in banca.

 

Io sono un essere umano e mi dichiaro libera di Essere secondo genere, sessualità e cultura.
A te Ivan, mi spiace, non mi resta che inviare un Grazie! Con quello che hai detto stamani, tu hai riportato l’Italia nella preistoria e non solo: hai anche negato a me e a molta parte di altri cittadini il diritto ad autodeterminare il proprio Essere, ed ogni possibile libertà altra.
Flaminia P. Mancinelli