L'Ideale e la Ragion di Stato

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Caso Ablyazov,
Caso Snowden...
Ma ancor prima altre situazioni ci portano a parlare di Ragion di Stato e Ideale.



Giorni fa, su Facebook -quando ancora in pochissimi sapevano della vicenda dell'espulsione attuata dallo Stato italiano nei confronti dei familiari del dissidente Ablyazov- ci capitò di sottolineare la gravità di questo atto: moglie e figlia di Mukhtar Ablyazov (dissidente kazako, residente a Londra, dova ha ricevuto asilo politico) sono state espulse dall'Italia per l'intervento della Digos e Dipartimento di pubblica sicurezza e, parallelamente, di richiamare l'attenzione della Ministra Emma Bonino, al tempo impegnata a discutere con i potentati arabi del petrolio...

 

famiglia Ablyazov
Oggi, quando il bubbone di questo atto è finalmente scoppiato, assistiamo purtroppo a una strumentalizzazione politica dei fatti, e quindi al porre al centro delle accuse il capo degli Interni ovvero certo Angelino Alfano.

Lungi da me voler indossare i panni di avvocato del sopracitato, anche perché dai rumors pubblicati su numerose testate apprendiamo che il potentissimo presidente kazako Nursultan Nazarbayev contro cui da anni lotta il dissidente Ablyazov sarebbe amico di Silvio Berlusconi, e soggiornebbe in questi giorni in una villa in Sardegna di proprietà di un amico del leader del PDL...

 

Il tema per me è un altro e si concentra di nuovo sulla Ministra della Farnesina che, in una nota ufficiale, ci ha appena comunicato quanto segue: «Non abbiamo alcuna competenza in materia di espulsione di cittadini stranieri dall'Italia.» Da questo, almeno tecnicamente, il discorso potrebbe chiudersi qui, se non fosse che...

 … Se non fosse che questo gesto, questa presa di distanza dall'espulsione della signora Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua di sei anni fa venire in mente, senz'ombra di dubbio un analogo gesto compiuto in tempi lontani da un certo Ponzio Pilato, in merito alla emma-bonino
decisione inerente una celebre crocifissione... Ma il punto -scusatemi- non è neppure questo.

 

Altri, come fa oggi (15 luglio 2013) Ezio Mauro sulla prima pagina del quotidiano che dirige, potrebbero rinfacciare alla Bonino la sua scelta dei due pesi e delle due misure, sottolineando che quando la Ministra indossava le semplici vesti di esponente radicale non esitava a scendere in piazza per difendere i diritti calpestati, in Italia come anche nel più remoto Paese del Pianeta blu. E ora? Ora che ricopre un ruolo istituzionale? Perché, si chiede Mauro, non vola in Kazakistan a recuperare la famiglia del dissidente Ablyazov per ricondurla in Italia? Perché non organizza un bel sit-in di protesta davanti all'ambasciata kazaka a Roma?
Mi piacerebbe molto questa crociata lanciata da Ezio Mauro se a capo di questa proposta egli avesse posto il nostro caro Marco Pannella, ma al leader radicale di sicuro non sarebbero stati necessari gli stimoli del direttore de La Repubblica, certo che no!

 

È in una circostanza come questa (ma non solo in questa) che ci si può rendere conto di ciò che da anni andiamo dicendo: la diversa pasta della quale sono fatti Marco e Emma, la diversa statura politica e ideologica esistente tra i due leader storici del Partito Radicale.

Ma sono appunto anni che andiamo ripetendolo, anche a rischio di sembrare noiosi.

 

Iniziammo quando, sotto il governo Prodi, la Bonino accompagnò il primo ministro per aprire un dialogo economico/commerciale con la nuova potenza: la Cina. Era il settembre del 2006, ma i fatti relativi al tentativo di rivolta del giugno 1989 era ancora vivissimi nella mente di tutti noi, compreso il tentativo di embargo nei confronti della potenza orientale poi finito in soffitta...

 

L'importante non era ricordare “il rivoltoso sconosciuto” ma attivarsi per allacciare interessanti rapporti commerciali.

 

piazza-Tienanmen
Alla onorevole Bonino nacquero per caso scrupoli? Sulle pupille del suo ricordo si disegnò forse la celebre immagine dello studente in camicia bianca che sulla piazza Tienanmen di Pechino cercava -del tutto inerme- di contrastare l'avanzata di un carro armato, mandato per reprimere il tentativo di protesta?

 

 

Ma solo nei giorni scorsi -e questo è freschissimo nella memoria di tutti noi- si è consumato lo scandalo dell'affaire Snowden. È chiarissima la posizione scelta dall'Italia che, al richiamo dell'amica America, non ha esitato ad addurre motivi tecnici e politici per negare asilo politico al fuggitivo Snowden. POLITICI? Ma sono proprio i motivi definiti dalla Ministra degli esteri, Emma Bonino, che dovevano portarci ad accogliere quell'uomo nel nostro Paese. Ma lo sappiamo, ne siamo coscienti da decenni, dopo la Seconda Guerra Mondiale il Bel Paese è il 52 Stato confederato dell'America e quindi...

 

Mentre scrivo però la mia memoria è assolutamente chiara e cristallina e non ha ammanchi nel ricordo degli scioperi della fame esnowden
delle proteste e dei sit-in portati avanti con determinazione dal Partito Radicale per rivendicare il diritto alla vita persino per individui giudicati colpevoli dei più efferati delitti, secondo i famoso slogan del “certezza della pena, ma rifiuto della pena capitale”.
E allora cosa fa oggi la Bonino? dov'è finita la sua coerenza?
Ma puntarle il dito del
j'accuse contro per me non è sufficiente. A me non serve trovare un capro espiatorio e dimostrarne la sua cattiva fede, la sua mancanza di trasparenza, di equilibrio. Accusare la Bonino non aiuta noi, oggi, ad uscire dalla palude di fango e melma nel quale stiamo sprofondando.

 

Sui quotidiani, tra le righe o in un trafiletto, possiamo leggere che il presidente kazako Nursultan Nazarbayev siede su un impero economico di tutto rispetto ed inimicarselo significherebbe... detto alla francese... tagliarsi da soli “le palle”.
… quindi la Bonino o chi per lei... nel momento in cui decide di sedere nella stanza dei bottoni e di partecipare ai giochi del Potere deve necessariamente scendere a patti con la
Ragion di Stato.

 

della-ragion-stato-Botero
La ragion di Stato, spiega wikipedia, è l'insieme degli obiettivi e delle ambizioni di un paese in campo economico, militare o culturale. Si tratta di un'importante nozione di relazioni internazionali, in cui il perseguimento dell'interesse nazionale è alla base della scuola realista. L'interesse nazionale di uno Stato presenta molteplici sfaccettature. Di primaria importanza è la sopravvivenza e la sicurezza dello Stato; altresì importante è la ricerca del benessere, della crescita economica e del potere. Molti stati, soprattutto in quest'epoca, ritengono essenziale la tutela della cultura nazionale.”
[Per chi ne volesse sapere di più c'è sempre l'efficientissima wikipedia]

 

 

 

A questo punto appare evidente a noi tutti come i fatti di queste ultime settimane (da Snowden ad Ablyazov) dipendano da qualcosa che -in questo preciso momento storico- è di rigore sottoposto alla cosiddetta Ragion di Stato. È bene però tener presente che sempre più la Ragione scivolerà dallo Stato agli Stati, considerando dominante quindi la Ragione del Più Forte, della Potenza economica prevalente. In futuro quindi saremo sempre più spesso costretti a considerare il Potere della Ragione Economica e a farci i conti.
L'operato della Ministra Bonino?
E cosa pensate che conti di fronte a queste considerazioni “realiste”
la coerenza di una pulce d'acqua?!

Sino a quando i popoli che affollano questo Pianeta blu non prenderanno coscienza di aver delegato il loro Diritto e quindi la loro libertà ai Poteri Economici, non avremo via di scampo.

Ogni singolo tentativo sarà sterile o inane.

Ma siete disposti a fare a meno di auto e cellulari? Siete pronti a tornare indietro di almeno 100 anni, se non di più? A rinunciare alle comodità della vostra vita moderna?
Perché è bene averlo chiaro sin da subito: per combattere il Potere Economico che ci governa dobbiamo essere disposti anche a soffrire, a soffrire davvero molto in vista di un Ideali che molti, magari, definiranno non senza una punta di ironia: Utopia.
Flaminia P. Macinelli