Elezioni e diritti Lgbtqi

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voto Lgbtqi

La “salita” in politica di Monti, la dichiarazione Movimento 5 Stelle della Lombardia a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, la candidatura di persone omosex nelle liste del PD e di SEL… In realtà per le persone Lgbtqi c’è il rischio che non cambi nulla



 

Siamo entrati in campagna elettorale e tutti gli schieramenti si stanno preparando a giocare al meglio le proprie carte. E per le persone Lgbtqi cosa cambierà? Io ho la mia personale opinione, ma prima di enunciarla credo sia il caso di fare il punto della situazione.

Monti ha accettato di metterci la faccia o, per usare la sua espressione, di “salire in politica”. Lo farà con i Centristi, ovvero con quelle forze per la maggior parte sicuramente contrarie non solo ai matrimoni omosex, ma anche alla regolarizzazione dei diritti base e all’allargamento della legge Mancino ai reati di omo/transfobia.
E comunque dopo aver ricevuto la benedizione del Vaticano, è proprio impensabile che possa dare anche il minimo spazio alle sacrosante richieste delle persone Lgbtqi.
 

Sulla Lega e sul Pdl stendiamo un penoso velo, da questi due partiti e da tutte le loro emanazioni (ancora non sappiamo cosa farà Berlusconi e con quante liste scenderà in campo) non avremo mai il riconoscimento dei diritti, lo abbiamo sperimentato negli ultimi 20 anni. E poi nello loro fila , come del resto in quelle dei Centristi, si annidano omo/transfobici di provata fede che si farebbero tagliare una mano pur di non cedere di un millimetro in favore di persone che considerano “pervertite e contro-natura”.
 

L’IDV si è sempre schierato a favore dei diritti delle persone Lgbtqi e per l’allargamento della Legge Mancino ma, dopo le ultime disavventure di Di Pietro, naviga in cattive acque e, dopo l’uscita di Franco Grillini, non sappiamo se abbia persone della Comunità Lgbtqi tra i suoi candidati.
 

Del Movimento Arancione confesso di sapere poco, così sono andata sul loro sito e ho scaricato il loro Manifesto. E’ breve ma si parla anche di laicità, diritti e genere:

«È il momento di costruire un’Italia laica, aperta e plurale, dove le idee e i diritti di tutte e di tutti godano della stessa cittadinanza. Discuteremo di tutto, senza pregiudizi, ritenendo non negoziabili solo i valori fondamentali attorno ai quali questo appello è nato: Costituzione, democrazia, giustizia sociale, pace, solidarietà, lavoro, laicità, protezione dell'ambiente, economia dei beni comuni, lotta alle mafie e alla corruzione, alle discriminazioni razziali e di genere, impegno per i diritti universali alla libertà, alla felicità e alla piena realizzazione di se stessi e della società».
Per leggere il Manifesto, seguire il link.

Sicuramente un passo avanti rispetto a molti altri schieramenti politici.
 

Nell’Agenda del Movimento 5 Stelle non vi è traccia di diritti delle persone Lgbtqi e nei mesi passati abbiamo sentito dichiarazioni omo/transfobiche da parti di alcuni esponenti di M5S. In occasione del sondaggio sui candidati PD e SEL messo online da Arcigay, il Movimento 5 Stelle della Lombardia si è espresso a favore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, ma dai “vertici” e dal “Megafono” del M5S non vi è mai stata una presa di posizione chiara e netta.
Ma io non dispero, auspico che il M5S si renda conto della grave dimenticanza, incontri i rappresentanti delle associazioni Lgbtqi e inserisca i diritti delle persone Lgbtqi in Agenda.


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Anche per il Partito Radicale transnazionale sta studiando il logo per la propria lista. E’ innegabile che l’Associazione Certi Diritti stia lottando per la Comunità Lgbtqi italiana e internazionale con grande impegno, ma nel nostro Paese le loro lotte non riescono a fare breccia, non solo per l’assenza dal Parlamento ma soprattutto perché si scontrano con schieramenti ben più potenti!
 

E ora veniamo ai due partiti che dovrebbero rappresentare il faro per la Comunità Lgbtqi: SEL e PD.
 

SEL ha approvato e inserito nel proprio Manifesto il Documento nato dal Forum per i Diritti  Civili in cui affermano i diritti delle persone Lgbtqi in modo chiaro, partendo dal Diritto di famiglia: «Per questi motivi occorre riformare con urgenza l’intera materia del diritto di famiglia,rendendo effettiva l’attuazione dei diritti fondamentali, tra cui figura senza ombra di dubbio il diritto alla libera affermazione dell’identità personale e al libero sviluppo della personalità, attraverso l’ampliamento dell’autonomia privata e dell’eguaglianza formale».
 

Per leggere il Documento integrale, seguire il link.
 

Una scelta che io con divido pienamente e che mi ha avvicinato al partito di Nichi Vendola, ma SEL dovrà fare i conti con il PD e con la firma apposta sul Programma stilato in occasione delle Primarie per designare il candidato premier. E in quel Programma non si parla di matrimonio e tutta la questione dei diritti delle persone Lgbtqi è gestita con molte precauzioni. Purtroppo SEL si scontrerà con la corazzata PD e temo verrà travolto.
 

Voglio spezzare una lancia favore di Carlo Cremona, candidato in Campania alle Primarie di SEL, una persona che conosco e stimo per le battaglie che ha condotto all’interno della Comunità Lgbtqi.


 

Ed eccoci al PD, prima di scrivere ho letto con molta attenzione il Documento elaborato dal Comitato Diritti del PD –che vi invito a leggere con altrettanta attenzione seguendo il link- ed approvato dall’Assemblea Nazionale lo scorso 14 luglio e, come immaginavo, non ho trovato parole chiare e incontrovertibili riguardo ai diritti Lgbtqi. Tradotto: tanto fumo e poco arrosto. Indubbiamente vi è un buon numero di persone omosex tra i candidati alla primarie del PD, molte persone che ho conosciuto e di cui apprezzo l’impegno per il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbtqi. E allora, direte voi, è necessario sostenerli e votarli….
 

Con il cuore direi che sicuramente queste persone, da anni in prima linea, vanno sostenute, infatti a loro hanno fatto endorsement Vladimir Luxuria e molti esponenti di Associazioni Lgbtqi.
 

Ma io ho seri dubbi, temo che sarà l’ennesima presa per i fondelli, l’ennesima delusione per la Comunità e non certo per la cattiva volontà delle persone candidate e poi, magari, elette. Temo che questo gruppetto si troverà necessariamente a scontrarsi con i “vertici” del Partito -come ben sa Anna Paola Concia- e a vedersi sbarrare la strada ogniqualvolta tenterà di proporre qualcosa che va al di là di quanto ritenuto “corretto” dai soliti noti. Rosy Bindi e tutti gli ex-dc non consentiranno mai l’approvazione di una legge che consenta il matrimonio tra persone dello stesso sesso, per non parlare del tema del genere (o del gender, se preferite) e dei diritti delle persone transgender.
 

Insomma assisteremo al solito teatrino…

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E poi c’è l’incognita Monti. La “salita in politica” del professore rischia di creare non pochi problemi al PD, credo come sostengono molti sondaggisti, che il Pd vincerà le elezioni ma non avrà la forza di governare. E allora “per il bene dell’Italia” si farà un mega papocchio tra PD e Forze centriste. Francamente non so chi diverrà Premier, ma alla fine poco importa, i diritti delle persone Lgbtqi non saranno tra le priorità del nuovo Governo a collaborazione Montiana.

Per l’ennesima volta avranno vinto le forze conservatrici e il Vaticano.
 

E allora che fare? Io ci sto pensando e ad oggi non ho ancora trovato una risposta che mi soddisfi pienamente.
Marinella Zetti