L, come Lesbian: leggere lesbico

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Un libro per muovere i primi passi nel colorato mondo Lgbt.

Da dove iniziare? C’è solo l’imbarazzo della scelta, ma Alice Toklas e Gertrude Stein sono sicuramente un buon inizio. 

 

 

 

Lgbt ovvero Lesbian, Gay, Bisexual, Trasgender. Conoscere il significato della sigla è già un primo passo, ma un modo abbastanza esaustivo per iniziare ad avvicinare questo colorato e diversificato universo può essere quello di leggere un libro.
Vi assicuro che ce ne sono per tutti i gusti, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
La scelta è talmente ampia che, proprio per non far torto a nessuno, inizierò dalla prima lettera L, ovvero lesbian e vi suggerirò alcuni libri di autrici lesbiche o che trattano questo argomento, ovviamente è una selezione molto personale e me ne assumo ogni responsabilità.

 

Alice e Gertrude, una coppia d’oro


Vissero insieme per circa 40 anni, condividendo tutto: lavoro, amicizie, gioie e dolori, esattamente come una coppia sposata. Chi erano? Alice Toklas e Gertrude Stein, le protagoniste di quella che io considero “la coppia d’oro” del mondo lesbico. La scintilla tra loro scocca a Parigi nel 1907. Alice era appena arrivata nella Ville Lumiére, quando incontra Gertrude, e nel 1909 si trasferisce nella casa dove la Stein viveva con il fratello Leo. L’elegante appartamento di 27 di rue de Fleurus, a due passi dal Jardin du Luxembourg, diventa il salotto degli artisti, dove si danno appuntamento scrittori, musicisti, poeti, pittori, quali, ad esempio,toklas-e-stein
Ezra Pound, Paul Bowles, Ernest Hemingway, Thorton Wilder, Pablo Picasso, Henri Matisse e Georges Braque.
Nonostante i numerosi tradimenti della Stein, le due donne erano inseparabili. Gertrude era la classica butch, con atteggiamenti maschili, mentre Alice ostentava la sua femminilità e si dedicava alla cucina pur essendo al tempo stesso la musa, l’editrice, la critica e l’organizzatrice della vita della compagna.
Nel 1933 Gertrude Stein pubblica L’autobiografia di Alice B. Toklas in cui vien descritta la relazione e la convivenza di una coppia di donne omosessuali; in Italia viene tradotta da Cesare Pavese e pubblicata da Einaudi solo nel 1972. Ma la prima pubblicazione nella quale la Stein scrive di lesbismo è un racconto all’interno di Tre esistenze, libro pubblicato negli Stati Uniti nel 1909 e in Italia nel 1940, sempre da Einaudi con la traduzione di Cesare Pavese.
Nel 1946 muore Gertrude e per Alice la vita diventa difficile. Oltre al dolore per la perdita della compagna, deve affrontare anche problemi di salute e ristrettezze economiche perché gli eredi della Stein le avevano tolto i dipinti che Gertrude le aveva lasciato. Purtroppo niente di nuovo sotto il sole, continua ad accadere anche oggi dove non ci sono leggi che tutelano le coppie omosessuali.
Una curiosità, entrambe sono sepolte a Parigi, al cimitero Père Lachaise.

 

Da Djuna Barnes a Patricia Highsmith


La foresta della notte e Carol sono due pilastri della letteratura lesbo mondiale. Il primo, scritto da Djuna Barnes nel 1936, oltre djuna-barnes
ad affrontare il tema lesbico, ha una scrittura moderna e vanta la prefazione di T.S. Elliot. Considerato il suo capolavoro, in Italia è stato edito solo nel 1962 da Bompiani con il titolo Bosco di notte e la traduzione di Filippo Donini, ma la versione più nota, e oggi unica disponibile, è quella del 1983 di Adelphi, intitolata La foresta della notte con la traduzione di
Giulia Arborio Mella.
Anche Dujna Barnes visse a Parigi tra gli anni Venti e Trenta e faceva parte anche lei di quel circolo culturale che aveva un punto di riferimento proprio nell’appartamento di Alice e Gertrude. Ma nel primo decennio del Novecento è anche stata tra le protagoniste del trasgressivo Greenwich Village. La Barnes tornò al Village, infatti, nel 1942 e proprio a New York morì nel 1982.


Carol è invece un romanzo di Patricia Highsmith, scritto nel 1952 con lo pseudonimo di Claire Morgan scelto dall’autrice per evitare di essere “bollata” come scrittrice lesbica; ma il libro patricia highsmith
riscosse un tale successo che il mistero venne svelato. In Italia è edito da Bompiani.
Patricia Highsmith era nata a Forth Worth nel Texas, nel 1921; da qui si trasferì a New York e nel 1963 lasciò gli Stati Uniti per raggiungere l’Europa, dove i suoi libri noir e gialli sono divenuti dei cult.
Negli ultimi anni visse a Locarno dove morì nel 1995. E proprio nel 1995 scrisse Idilli d’estate, un noir dove affrontò nuovamente la tematica dell’omosessualità, anche questo è stato edito da Bompiani.





Le ‘arance’ di Jeanette Winterson…


Non ci sono solo le arance e Scritto sul corpo sono tra i libri più diffusi e letti a tematica lesbica. E Jeanette Winterson, nata a Manchester, è una delle aurici più note e amate nel mondo Lgbt. Lo scorso giugno è stata al centro di furiose polemiche per aver postato sui social network immagini molto discutibili sulle sue vicende con un coniglio malauguratamente finito nel suo giardino, da lei ucciso, cotto e sbeffeggiato.
Ma, coniglio a parte, rimane una delle autrici che meglio ha saputo cogliere la problematica omosessuale e inserirla in contesti quotidiani, il tutto con una scrittura moderna e innovativa.
Proprio con Non ci sono solo le arance, edito nel 1985 ha ottenuto il Whitbread First Novel Award per il primo romanzo, sempre jeanette-winterson
dalla stessa opera nel 1990 è stata tratta anche l’omonima serie per la tv che ha ricevuto il premio BAFTA-British Academy Film and Television Awards come miglior serie televisiva.
In Italia è arrivata e ha conquistato il pubblico nel 1992 con Scritto sul Corpo e solo nel 1994 è stato pubblicato Non ci sono solo le arance, entrambi, come quasi tutte le sue opere, sono editi da Mondadori.
La Winterson ha dichiarato di essere lesbica a 16 anni e, di conseguenza, ha lasciato la sua famiglia adottiva che non accettava la sua omosessualità; si è trasferita a Londra, ha iniziato a scrivere e, fortunatamente, anche grazie all’aiuto di un’altra scrittrice inglese (Ruth Rendell) non ha mai smesso.




… E L’americana a Parigi di Elinor Rigby


E dopo tanti romanzi “seri”, vi propongo una lettura che sicuramente vi strapperà un sorriso. Si tratta di Un’americana a Parigi una raccolta di racconti di Elinor Rigby edito in Italia nel 1993 da Baldini&Castoldi e, purtroppo ormai fuori catalogo. Ed è proprio il primo racconto a dare il titolo al libro.
Ma chi è Elinor Rigby?
Per molti anni si è creduto che Elinor Rigby fosse lo pseudonimo di Sarah Blumenfield, una scrittrice americana, di madremargherita-giacobino creola e padre ebreo, vissuta alla fine dell’Ottocento a New Orleans. Ella non ha mai nascosto la sua omosessualità, infatti aveva vissuto con la sua compagna Ingeborg Svennson, fino alla fine.
In realtà l’autrice sotto lo pseudonimo Elinor Rigby si nasconde Margherita Giacobino, giornalista, scrittrice, traduttrice che vive a Torino e che si è divertita a scrivere sotto mentite questa spiritosa raccolta. Nel 2000, sempre con lo stesso pseudonimo, ha pubblicato i racconti dal titolo Le pioniere del sesso con Il Dito e la luna. Purtroppo entrambi i libri sono fuori catalogo, ma mentre Le pioniere del sesso è disponibile usato su Amazon, Un’americana a Parigi non si trova più. Ed è un vero peccato, perché è un piccolo gioiellino; mi piacerebbe che Baldini&Castoldi o un’altra casa editrice, ne realizzassero la versione e-book, in modo da renderne possibile la lettura.


Ma sono tanti i libri italiani


La letteratura lesbica, nel nostro Paese, si è arricchita negli ultimi anni di molte e variegate opere, io sono andata alle origini, scartabellando tra i primi romanzi dedicati a questa tematica.

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Iniziamo con Il piroscafo olandese e Prove di vite separate
di Valeria Viganò, il primo edito da Feltrinelli nel 1995 e il secondo nel 1992 da Rizzoli.
Valeria Viganò è nata a Milano e vive a Roma da vent’anni. Scrittrice e giornalista, ha collaborato con l’Unità e La Repubblica; ha sempre dichiarato la propria omosessualità e contestualmente si è impegnata per le lotte del Movimento Lgbt e per i diritti civili.
I suoi romanzi sono scorrevoli e narrano storie con protagoniste che traggono spunto dalla vita reale.
Purtroppo, anche in questo caso i libri sono fuori catalogo ma disponibili usati su Amazon.
Ancora una volta chiedo agli editori di non privarci del piacere della lettura di questi romanzi e li invito a realizzarne una versione in formato e-book in modo da renderli accessibili a tutti.



Continuiamo con Il Bacio della Medusa e Lei così amata di Melania Mazzucco.
Il Bacio della Medusa, è il primo libro edito della Mazzucco; pubblicato nel 1996 con Baldini&Castoldi e nello stesso anno è tra i finalisti del Premio Strega e vince l’Oplonti d’argento per l‘opera prima. Il romanzo narra il difficile e contrastato amore tra la contessa Norma e la giovane e selvaggia Madlin, detta Medusa. Siamo all’inizio del Novecento e l’amore tra donne non era certo ben visto. Purtroppo nel 2014, pur avendo fatto passi avanti, siamo ancora lontani dal dare a una coppia omosessuale gli melania mazzucco
stessi diritti garantiti a una coppia eterosessuale.
Lei così amata, pubblicato nel 2000 da Rizzoli, narra la storia vera, salvo licenze narrative, di Annemarie Schwarzenbach, scrittrice, archeologa, fotografa, giornalista, viaggiatrice, omosessuale. Annamarie era nata a Zurigo nel 1908 ed era morta nel 1942; ella è stata una delle protagoniste del fermento culturale mitteleuropeo a cavallo tra le due guerre. Il romanzo della Mazzucco pone l’accento sulla vita della donna in costante ricerca, togliendo dall’oblio questa emblematica figura femminile.



E infine Gli Insofferenti di Flaminia P. Mancinelli, un romanzo corale pubblicato da Gremese nel 1997 e ora disponibile in versione e-book.
I protagonisti vivono in una bolla e soffrono tutti di quella malattia che l’autrice percepiva già 17 anni orsono e che ora èflaminia-p.-mancinellidivenuta visibile a tutti: l’insofferenza. Tra i personaggi vi è anche Federica, una giovane lesbica che se da una parte cerca l’amore, dall’altra ha paura di trovarlo.
La Mancinelli, omosessuale, è nata a Roma ma vive in Lombardia. Scrittrice, giornalista, appassionata di tecnologia e in particolare del Web e delle innumerevoli opportunità che esso offre, ha sempre pensato che i libri e la scrittura siano un valido aiuto per coloro che sono in difficoltà, per quelle persone che la società emargina perché “diverse”. Oggi prosegue nelle sue battaglie, continuando a scrivere libri a pubblicare articoli sulla rivista online Pianetaqueer.it.


Mi piace concludere questo breve viaggio nei libri lesbici con Il pozzo della solitudine di Marguerite Radclyffe Hall, uno dei libri più letti nel mondo omosessuale femminile.
Pubblicato in Gran Bretagna nel 1928, è considerato il primo Best Seller a tematica lesbica e, come è facile immaginare, suscitò grande scandalo. Erano passati trent’anni dalla condanna inflitta a Oscar Wilde, eppure la puritana Inghilterra non esitò a scagliarsi contro l’autrice che venne accusata di oscenità e sottoposta a processo. In sua difesa si schierarono personaggi della cultura quali George Bernard Show, Herbert George Wells, Virginia marguerite-radclyffe-hall
Woolf e Edward Morgan Forster, ma Radclyffe Hall fu messa al bando.
Ovviamente i cugini americani non vollero essere da meno e l’editore che pubblicò il romanzo venne processato, condannato e, solo successivamente assolto.
In Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 1945, quindi in edizione censurata da Jouvence nel 1997 e finalmente nel 1999 in versione integrale da Corbaccio.
Una curiosità: nel libro non viene mai utilizzata la parola lesbica, le protagoniste vengono definite invertite.
Anche se sono passati 86 anni, nella nostra Italia senza diritti per le persone Lgbt, è ancora attuale il grido lanciato da Stephan a conclusione del libro:
«Concedete anche a noi il diritto ad esistere!».
Marinella Zetti