Al via il Festival Mix Milano

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Dal 19 al 24 giugno al Teatro Strehler si terrà la 27esima edizione del Festival del cinema gaylesbico e queer culture. In programma circa 100 titoli tra documentari, cortometraggi e lungometraggi, e tre linee di concorso.





Cinema gaylesbico e queer culture andranno in scena dal 19 al 24 giugno al Festival Mix Milano. La manifestazione, frutto del successo della campagna di crowdfunding SALVAMIX, si svolgerà per l’ottavo anno consecutivo presso il Teatro Strehler.

Organizzato da Associazione Culturale MIX Milano, in collaborazione con CIG Arcigay Milano, con il patrocinio del Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, e in collaborazione con Citroën e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, il Festival Mix Milano è tra i più frequentati in Italia. Con oltre 35 mila spettatori e visitatori nella scorsa edizione, si conferma come evento forte e consolidato anche presso un pubblico di addetti ai lavori, dai media agli operatori internazionali di case di produzione e distribuzione cinematografica.

Circa 100 titoli tra documentari, cortometraggi e lungometraggi; tre linee di concorso (Migliore Documentario, Migliore Cortometraggio, Migliore Lungometraggio); sei giorni per esplorare il meglio della cinematografia gay lesbica e queer, con numerose anteprime, ospiti internazionali, incontri e appuntamenti di letteratura e musica.

Da quest’anno, con il contributo della Fondazione Cariplo, il Festival MIX Milano si unisce ad altri sei festival milanesi (Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina, Filmmaker, Invideo, Milano Film Festival, Sguardi Altrove Film Festival, Sport Movies & Tv Fest) nel Milano Film Network (MFN). Nasce quindi una rete di festival milanesi che si estende per 365 giorni come un unico grande evento, il “festival lungo un anno”.lage-atomique

La rete di festival Milano Film Network si propone anche come un sistema in grado di coordinare l’offerta culturale della città di Milano e fungere da motore di sviluppo di sinergie con il territorio.

Evento speciale d’apertura della 27esima edizione è affidata a Yossi dell’ottimo Eytan Fox, considerato tra i nomi di punta del nuovo cinema israeliano. Sequel del film Yossi & Jagger, girato nel 2002, dove la vicenda ruotava attorno alla relazione segreta tra l’ufficiale Yossi e il suo caporale Jagger, a distanza di dieci anni Eytan Fox ci ripresenta Yossi, i cui i tormenti del passato hanno preso il sopravvento, sullo sfondo di una società israeliana molto cambiata, che riconosce Yossi e gli consente di accettare la sua identità. Eytan Fox insieme a Gal Uchovsky - personaggio di spicco in Israele, oltre che produttore cinematografico anche sceneggiatore, giornalista, critico   -con   cui quest’anno festeggia 25 anni di relazione privata e professionale- saranno graditi ospiti del Festival MIX Milano che gli dedicherà una speciale retrospettiva con la proiezione dei primi corti di Yossi & Jagger e di alcuni estratti in anteprima assoluta del nuovo film Cupcakes Bananot che debutterà dopo l’estate al Toronto International Film Festival.

Come sempre incentrato intorno ai temi dell’identità, il ricco Concorso Lungometraggi presenta quest’anno 20 titoli - incluso YOSSI - provenienti dai quattro angoli del pianeta ed espressione delle migliori tendenze contemporanee del cinema indipendente internazionale. A cominciare dall’atteso Interior Leather Bar degli americani James Franco e Travis Mathews, passato prima al Sundance 2013 e poi al Festival di Berlino. Il film sarà presentato dallo stesso Travis Mathews il cui pluripremiato lungometraggio d’esordio, I want your love, fu proiettato in anteprima italiana proprio al Festival MIX Milano nel 2012. Il film diretto a 4 mani ricostruisce tra documentario e finzione i quaranta minuti tagliati di “Cruising di William Friedkin, spingendo a riflettere sull'omofobia e sul punto di vista prettamente eterosessuale del cinema mainstream.

in-the-name-ofTra le anteprime italiane invece si segnalano Opium di Arielle Dombasle, presentato al recente Festival di Cannes, musical che rende omaggio al celebre amore fra Jean Cocteau e Raymond Radiguet nei primi anni Venti; e Salto di Maximilian von Moll, che vede le due protagoniste, Marion e Lucia, alle prese con una inquietante setta dedita alla celebrazione della vita prima di commettere suicidio.

Ancora nella sezione dei Lungometraggi una selezione di film provenienti dai maggiori Festival Internazionali quali Laurence Anyways opera terza del giovanissimo Xavier Dolan (classe 1989) – un’intensa storia d'amore lunga dieci anni e ostacolata dalle ragioni del genere più che del sesso - insignita a Cannes con la Queer   Palm 2012; In the name of della polacca Malgorzata Szumowska, film vincitore all’ultima Berlinale del Teddy Award 2013 come miglior lungometraggio, che affronta apertamente il tema dell’omosessualità dei sacerdotimosquita-y-mari cattolici; mentre dal Sundance 2012 due opere prime sui primi amori giovanili,Young and Wild di Marialy Rivas premiata al festival americano per la miglior sceneggiatura, e Mosquita y Mari di Aurora Guerrero, tenero romanzo di formazione ambientato nella comunità messicana di Los Angeles.

Dal fronte caldo dei Paesi Mediorientali, infine, due film potenti e coraggiosi sulla questione Transessuale/Transgender, Noor di Guillaume Giovanetti e noorCagla Zencirci, presentato a Cannes 2012, road movie dai paesaggi mozzafiato che rincorre un lago fatato – che pare trasformi le persone in maschio – nascosto nel cuore del Pakistan; e il pluripremiato Facing Mirrors di Negar Azarbayjani, primo film iraniano a tema transgender e firmato da una regista donna, anch’essa iraniana.






Documentari: storie che meritano di essere raccontate

La sempre più ricca sezione dei documentari, a conferma di quanto questa espressione filmica stia assumendo anche nei festival maggiore importanza, presenta una scelta ampia e libera anche qui con un occhio attento alle produzioni indipendenti e alle nuove tendenze. Tre le anteprime italiane da non perdere: JOY! The Portrait of a Nun di Joe Balass, sorprendente lavoro del premiato regista di Baghdad Twist – sugli ebrei iracheni – che offre un curioso e puntuale ritratto delle Suore della Perpetua Indulgenza, un gruppo di circa 400 suore gay formatosi a metà degli anni 70 a San Francisco, che sia nel passato sia oggi continuano a lottare per i diritti civili dei gay e di tutti gli oppressi; Bambi ultimo lavoro di Sébastien Lifshitz, vincitore del Teddy Award alla Berlinale 2013 come miglior documentario, sulla vita di Bambi, una delle più grandi star transessuali del secolo scorso di origine algerina; e lo sconvolgente Valentine Road di Marta Cunningham presentato all’ultimo Sundance Film Festival, che ricostruisce il tragico omicidio di un quindicenne ucciso a scuola da un compagno perché gay.bambi

Tra gli altri film in concorso, si segnala l’originale F*ck for forest del polacco Michal Marczak, storia di una ONG berlinese che si propone di comprare ettari di foresta amazzonica con i proventi della vendita su Internet di film erotici fatti in casa; e il bellissimo Over My Dead Body di Brigitte Poupart, emozionante ritratto sull’enfant-terrible della danza contemporanea Dave St-Pierre, conosciuto in tutto il mondo come danzatore e coreografo soprattutto per le sue produzioni La Pornographie des Âmes e Un peu de tendresse bordel de over-my-dead-bodymerde, e che la regista segue nella sua lotta contro una malattia che lo porterà al trapianto dei polmoni.

 



Cortometraggi: grandi registi per racconti brevi

Nel concorso cortometraggi, come sempre molto corposo con le consuete e seguitissime maratone di corti in programma
nel weekend a partire dalle 15, da non perdere: Dykes Online, ciclo di corti lesbici prodotti per la rete da gruppi di lesbiche creative e combattive sparse nella Penisola, da Torino alla Capitale passando per la Toscana; In the Room with Travis Mathews, retrospettiva dedicata ai primi lavori di Travis Mathews, occasione unica per scoprire alcuni dei suoi premiatissimi cortometraggi; In the Heart with Eytan Fox omaggio ai film brevi di Eytan Fox prima che approdasse al lungometraggio con il pluripremiato Yossy & Jaegger; e Cherry Blossom rassegna di corti sui travestimenti dove spicca lo splendido That's it di Stefan Fähler che racconta un momento intimo, sexy e provocante del regista sperimentale e innovativo Ester Martin   Bergsmark  (autore e protagonista anche di She Male Snails in programma nella sezione Documentari)

Inoltre, in occasione del Festival, l’associazione NPS Italia Onlus presenta la campagna di informazione video “Hivo – l’HIV non spaventa più, invece dovrebbe”, un progetto sulla prevenzione e sensibilizzazione al test HIV in chiave allargata e diffusa.

 


Extramix

Per la prima volta quest’anno si affianca alle sezioni competitive Extramix, una selezione che intende allargare lo sguardo verso il panorama italiano indipendente, e che presenta una raccolta di opere che raccontano il sentimento e la sessualità in forme diverse e assolutamente fuori dagli schemi, sia per contenuti tematici che per modalità di racconto e rappresentazione.

Il programma, a cura di Cecilia Ermini con la collaborazione di Monica Stambrini, presenta cinque storie vere, un po' queer e un po' normali, con l’obiettivo di indagare il sentimento contemporaneo che si libera dalle etichette e dalle gabbie della consuetudine: Walking di Luca Donnini, Look Love Lost di Giovanni Maderna, Sms - Save my soul di Piergiorgio Curzi, Che cos'è un Manrico di Antonio Morabito e Mignon di Massimo Alì Mohammad.


Mix Vintage

Anche per questa edizione si consolida la finestra sul cinema censurato del passato con UNCUT, riflessione sull'arte del cinema e sul diritto alla libertà di espressione, con la proiezione, organizzata in collaborazione con il Goethe Institute, di Querelle de Brest ultima opera postuma di Reiner Werner Fassbinder, che sarà presentato nella sua forma integrale senza il taglio di 48 metri pellicola operato dalla commissione censura italiana.

In occasione del trentennale della morte di Mario Mieli - filosofo, scrittore, teorico degli studi di genere e tra i fondatori del movimento omosessuale italiano – il festival MIX gli dedica uno speciale tributo a cura di Gianni Rossi Barilli.

Incluso nella sezione Classico Mixiano, sarà proiettato Una Favola Spinta un film frutto del lavoro di scrittura tra Mario Mieli e Guido Tosi, realizzato per la TV e prodotto dalla sede Rai della Lombardia, che lo mandò in onda un anno dopo la morte di Mieli. Girato in bianco e nero, in una Milano futuribile (scenografie di Piero Panseca) con voci e corpi trattati secondo il migliore/peggiore teatro d’avanguardia, il film vede la partecipazione, tra gli altri, dello stesso Mieli e di Claudio Bisio e Paolo Rossi (all’epoca attori del Teatro dell’Elfo).

Inoltre a grande richiesta del pubblico, il festival presenta altri due Classici Mixiani applauditi nelle precedenti edizioni: 80 Egunean di Jon Garaño e José Mari Goenaga, film spagnolo vincitore della 25esima edizione del festival, storia toccante e delicata con al centro due anziane donne; e Due volte genitori del milanese Claudio Cipelletti, prodotto dall’AGEDO (associazione genitori di omosessuali, che compie 20 anni), documentario che indaga la delicata fase di scoperta, in cui i genitori, alla rivelazione dei figli hanno il dovere a loro volta di reinventarsi.


Infine ricordiamo L'AltroMarteMix, musica, libri e dibattiti out of gender che gravitano nel mondo lesbico, a cura di Eleonora Dall'Ovo di Radio Popolare/L'Altro Martedì, la prima trasmissione   radiofonica   italiana di cultura e informazione lgbtq, presenta un incontro il 20 giugno alle ore 18 con Corrado Levi, accompagnato da Paolo Rumi, e il suo libro New Kamasutra e un incontro sull’editoria il 24 giugno alle ore 18 con Sarah Sajetti, Maria Silvia Fiengo e Anita Sonego, dove sarà anche svelata un’anteprima della seconda edizione di Illecite//visioni, rassegna di teatro interamente dedicata a tematiche glbt, con Mario Cervio Gualersi e i due direttori artistici del Teatro Filodrammatici, Tommaso Amadio e Bruno Fornasari.lesbiche-non-esistono


Tra i documentari non in concorso che verranno proiettati vale la pena ricordare Le lesbiche non esistono di Giovanna Selis e Laura Landi. Nato da una produzione dal basso, costruita grazie al contributo della rete e curata dalle due giovani filmmaker toscane, il lavoro s’interroga sulla visibilità delle lesbiche in Italia.


Il programma dettagliato, le schede informative sui film, la scheda dei DJ set e tutti gli eventi sono disponibili sul sito della manifestazione.
a cura di M.Z.